Bombe nel Parco nazionale del Circeo: esistono Valutazione di incidenza ambientale e il nulla osta dell'Ente Parco?

Bombe nel Parco nazionale del Circeo: esistono Valutazione di incidenza ambientale e il nulla osta dell'Ente Parco?
Il Coordinamento Italiano Tutela degli Ambienti Naturali dai Grandi Eventi (C.I. T.A.N.G.E.) formato da decine di associazioni a scala nazionale e regionale ha scritto a tutti gli enti in merito alle esercitazioni a fuoco che l'esercito vuole svolgere all'interno del Parco nazionale del Circeo.

Il Coordinamento ricorda che è obbligatoria la procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale e il Nulla Osta dell'Ente Parco, di cui non vi è alcuna traccia sui siti web istituzionali e sugli albi pretori degli enti.

Nella dettagliata nota le associazioni richiamano le norme comunitarie, in particolare la Direttiva 43/92/CE "Habitat", e nazionali, come il D.P.R. 357/1997, che impongono la Valutazione di Incidenza Ambientale per tutte le attività che possono comportare impatti sui siti della Rete Natura2000 come i Pantani dell'Inferno nel Parco del Circeo. 

Il Consiglio di Stato ha chiarito che anche le esercitazioni militari devono essere sottoposte a valutazione, procedura su cui l'area protetta deve esprimere parere. Inoltre l'Ente Parco a sua volta deve valutare se è possibile rilasciare il nulla osta, anch'esso obbligatorio, tenendo presente che le norme internazionali e nazionali sui parchi vietano espressamente il disturbo della fauna selvatica. Vi è anche l'obbligo di autorizzazione del Reparto Carabinieri Biodiversità di Fogliano per quanto riguarda la Riserva statale della quale è autorità di gestione

Le associazioni richiamano quanto sta accadendo al parco nazionale del Gran Sasso per il poligono dell'esercito di Monte Stabiata dove attualmente la Valutazione di Incidenza avviata nel 2019 è pure sospesa a causa del procedimento di bonifica avviato nel 2014.

La procedura di V.Inc.A. con i relativi documenti deve essere pubblica per 30 gg per poter consentire a tutti i cittadini di poter presentare le osservazioni. Il coordinamento ha cercato estesamente ma di tutto ciò non vi è traccia sui siti WEB istituzionali e sugli albi pretori degli enti. Per questo nella lettera si chiede anche di conoscere se le passate esercitazioni svolte dal 1997 in poi siano state oggetto di Valutazione di Incidenza e di nulla osta dell'ente parco.

Infine nella nota si chiede anche di conoscere cosa è stato fatto per verificare l'eventuale presenza di contaminazione nel sito già oggetto di precedenti comunicazioni secondo quanto previsto dal Testo Unico dell'Ambiente. Il che non vuol dire solo "pulire" dai resti delle bombe ma provvedere ad appropriate ed approfondite analisi chimiche dei suoli e delle acque.

In generale, ricordando che la maggior parte delle procedure di infrazione avviate dalla Commissione Europea nei confronti dell'Italia riguarda il settore ambientale, il Coordinamento ritiene comunque del tutto anacronistico e contrario a tutte le convenzioni e norme internazionali poste a tutela del patrimonio naturalistico europeo continuare a lanciare bombe e fare esercitazioni in un luogo di assoluto valore mondiale per la protezione della Natura, tra dune, habitat prioritari e uccelli protetti.