Eremi nascosti e panorami infiniti. Sul Monte Cavallaro con gli asinelli di Veio

Proseguire insieme agli Asinelli di Veio l’esperienza esplorativa del magnifico territorio che circonda Sacrofano (RM). Isidoro - detto “Easy” -, il capobranco, Priscilla e Ciuchino, con il loro passo lento e flemmatico hanno accompagnato i partecipanti in direzione di Monte Cavallaro.
In una prima fase si è attraversata una dolce distesa collinare verdeggiante, con abbeveratoi destinati agli animali che vivono allo stato brado (mucche e cavalli, alcuni fra i quali più che socievoli!), proseguendo poi lungo un facile sentiero e dirigendo verso il Monte di San Silvestro insieme agli amici ciuchini dell’Amiata.
Il loro passo lento e flemmatico è fondamentale per dare il ritmo giusto al cammino: staccandoci per qualche ora dalla fretta che sovente ci accompagna/ci bracca nella nostra vita quotidiana, si ha avuto la possibilità di sincronizzarsi con il loro pacato respiro, mentre le lunghe e soffici orecchie sembravano indicarci dove indirizzare lo sguardo.
A perdita d’occhio la piana del Tevere si stende di fronte a noi, ed in lontananza la sagoma del Monte Soratte indica uno fra i luoghi in cui San Silvestro si fermò a meditare, circondato solo dal silenzio della natura e da uno splendido panorama.
Tuttavia, il Monte Soratte non è l’unico luogo in cui la figura leggendaria di Silvestro, colui che riuscì a guarire l’imperatore Costantino dalla lebbra, il primo Papa di Roma, sostò una volta divenuto eremita. Ci si è diretti, infatti, verso un eremo ipogeo dal fascino misterioso, in cui ancora oggi è possibile vedere resti di affreschi parzialmente svaniti nel corso dei secoli. Ma rimangono ancora le tracce dell’angusto ma articolato spazio in cui San Silvestro sostò, arrivando in groppa ad un asinello. Una sorpresa da osservare a tale riguardo: un’impronta di zampa ancora scolpita nel tufo.
I dintorni del territorio hanno numerosi altri segreti da svelare: nascosta fra i rovi si sono esplorati i resti di una tomba sotterranea del IV secolo quasi completamente sconosciuta, e trovate anche le tracce di un antico acquedotto: testimonianze evidenti del fatto che questa zona fu sicuramente popolata da antichissime civiltà.
Ed ecco che come una qualunque domenica di fine novembre si trasforma in un’occasione speciale: anche per imparare a conoscere gli Asinelli di Veio, che, a differenza di quanto qualcuno potrebbe affermare, oltre che molto simpatici, son davvero intelligenti: sono loro che ci accompagneranno in un viaggio incredibile.
“Asini in avventura, felicità sicura”: sì, perché sulla via del ritorno (sia a piedi nella fase finale dell’escursione sia in macchina quando si esce dai confini del Parco di Veio per far rientro in città), l’impressione che si percepisce è quella di sentirsi più sereni (e credo sia del tutto superfluo soffermarsi sul quanto questo aspetto, in un periodo drammatico come quello che stiamo attraversando, sia fondamentale) insieme a quelli che oramai son diventati nostri amici: gli Asinelli di Veio.
L’Associazione “Asinelli di Veio” è un’Associazione Sportiva dilettantistica affiliata a CSAIn (Centri Sportivi Aziendali e Industriali), Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI Associato a Federturismo Confindustria, nonché Ente di promozione sociale riconosciuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Interno.
Presidente: Diego Perucchini (istruttore federale FISE - Federazione Italiana Sport Equestri, tecnico equitazione di campagna di terzo livello ed istruttore formatore CSAIn di terzo livello.).
Attività in programma: L’Associazione “Asinelli di Veio” promuove la globale conoscenza, scoperta e valorizzazione del territorio del Parco di Veio attraverso lo svolgimento di trekking a piedi con l’ausilio di asinelli, utili per favorire l’approccio al contesto naturale.
Le linee guida di tale esperienza sono l’amore per un territorio ricco di storia e bellezze ambientali, in cui la natura si fonde con all’ archeologia, e il desiderio di condividere la conoscenza dei siti naturali più rilevanti e facilmente accessibili (fra cui i tratti della via Francigena compresi nel territorio di riferimento).
L’obiettivo viene raggiunto in compagnia di simpaticissimi animali, affettuosi e, in barba ai luoghi comuni, molto intelligenti, in grado di dare il ritmo giusto per percorrere le asinovie, lungo le quali si muovono senza esitare con pazienza e pacatezza.
Il loro carattere curioso e la loro voglia di compagnia umana trasmettono placida serenità e sorridente spensieratezza; gli asinelli mostrano che il segreto è nel cammino senza fretta, che aiuta ad immergersi in una dimensione così vicina, ma sovente lontana e dimenticata nella frenesia della quotidianità.
Questa terra, il cui fascino è troppo spesso dimenticato, può restituire molteplici emozioni con i boschi, i panorami, i luoghi storici, la flora e la fauna del Parco; un contesto che in ogni stagione dell’anno riserva caratteristiche speciali e indimenticabile!
https://www.facebook.com/asinellidiveio/
Il Parco Regionale di Veio è un’area naturale protetta della provincia di Roma ed il suo territorio forma un triangolo che vede la via Flaminia ad Est, la via Cassia ad Ovest e la via provinciale Campagnanese a Nord. Il territorio interessa il cosiddetto Agro Veientano, dominato dalla città etrusca di Veio e contraddistinto da interessanti elementi storici, naturalistici e paesaggistici.
Ricco di monumenti e luoghi d’interesse (la villa romana di Campetti - rovine archeologiche che si estendono per circa dieci ettari ed in cui sono riconoscibili una cisterna ed un ninfeo -, una zona funeraria - della quale rimane accessibile la tomba delle anatre -, la Mola di Isola Farnese - un mulino dei primi anni del Novecento con il suo Fosso della Mola -, Fosso Piordo - una piccola cascata nei pressi del mulino -, il biotopo del Follettino, il vulcano di Sacrofano), il territorio del Parco di Veio abbraccia nove comuni (Campagnano, Castelnuovo di Porto, Formello, Magliano Romano, Mazzano Romano, Morlupo, Riano, Roma e, ovviamente, Sacrofano - l’unico fra i nove ad avere oltre l’80% del territorio comunale all’interno del parco medesimo).
Per quanto riguarda la flora, troviamo varie tipicità a seconda delle peculiarità della zona. Nell'area centro settentrionale del parco si possono riconoscere il cerro, l'acero, il carpino nero, il bagolaro, l'orniello, il castagno, il carpino bianco, il leccio, la roverella. Nel sottobosco sono invece presenti il biancospino, il corniolo, la sanguinella, il ligustro, la berretta da prete, il rovo, il prugnolo, la rosa di San Giovanni, la primula, la melissa, il gigaro chiaro, la viola mammola, l'euforbia delle faggete, l'anemone degli Appennini, l'edera, la vitalba e l'asparago selvatico.
La passeggiata Eremi nascosti e panorami infiniti (referenti tecnici: Diego Perucchini - istruttore di equitazione e accompagnatore di turismo equestre - e Laura Antonucci), organizzata dall’Associazione Asinelli di Veio con il patrocinio del Comune di Sacrofano, si è svolta domenica 29 novembre 2020 nel pieno rispetto di tutte le norme anti Covid in vigore.
Alessandro Poggiani
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