Grotte, forre e resti di antiche civiltà con gli asinelli di Veio

Una nuovissima asinovia. Isidoro capobranco detto “Easy”, Priscilla e Ciuchino in un inedito percorso che comincia dal cuore dei cd. “quarti” di Sacrofano, un’immensa estensione di pascoli dedicati agli animali allo stato brado, bordati da una miriade di cespugli di gialle ginestre fiorite, dove svettano solitarie enormi ed imponenti querce.
Qui gli animali sono i padroni indisturbati di uno spazio quieto, un vero e proprio paradiso terrestre dove mucche con i loro vitellini neonati, pecore e fieri cavalli con puledrini, lepri, volpi, asinelli e falchi si dividono armoniosamente uno spazio in cui c’è posto per tutti. Ed all’orizzonte, maestoso e nitido, il monte Soratte.
I “magnifici tre” hanno condotto i partecipanti verso un fontanile che rappresenta una sorta di porta d’ingresso in un ambiente in cui il verde dei pascoli è bordato da rocce tufacee segnate dal tempo. Guardando con attenzione ci si accorge del fatto che quelli che sembrano piccoli mattoni altro non sono che l’arco di volta di varie grotte, sicuramente di formazione naturale, successivamente ampliate da uomini appartenenti a civiltà arcaiche, che ne fecero la loro abitazione, e poi destinate, in epoche più recenti, ad esser utilizzate come ricovero per gli animali contro le intemperie ed il freddo. È visibile anche un enorme esemplare di fico.
Tuttavia, l’esplorazione non è finita: si prosegue e si scende nella forra, ovverosia una gola in cui scorre l’acqua, più o meno abbondante a seconda delle precipitazioni e della stagione. In questo periodo l’acqua non è molto alta, e permette di ammirare un ambiente pluviale decisamente sorprendente. Pareti scolpite dall’acqua che formano scalini e corridoi levigati, felci lussureggianti e cascate di rampicanti verdissime, pietre bianche, grigie e di basalto dalle forme così insolite da sembrar lavorate da un artigiano. Fra le varie specie di fiore che colorano i bordi di tale piccolo canyon è anche possibile trovare qualche raro esemplare di orchidea selvatica.
Queste le meravigliose caratteristiche geologiche che contraddistinguono tale area, che fa parte di una più vasta zona di origine vulcanica che si estende fino al Monte Soratte, dove esisteva una bocca di fuoco attiva circa quattrocentomila anni fa. Su alcune parti dei sentieri si riesce a scorgere un’altra traccia tangibile di tale era antichissima, ovverosia il lapillo, residuo delle eruzioni esplosive e consistente in sassolini bruni rotondi e leggerissimi.
Per completare giro ad anello, risalendo sull’altro lato della forra, si va verso una distesa magmatica di rocce di tufo che svetta sul bordo della collina: qui è possibile scoprire inequivocabili tracce di insediamenti umani antichissimi scolpite nella roccia. Qui hanno vissuto i nostri avi, e su tali rocce si dedicavano ad attività di commercio, artigianato, agricoltura e pastorizia. Agili, curiosi e pazienti, gli asinelli di Veio, con il loro ritmo flemmatico e costante, ci hanno insegnato molte cose sul loro carattere e sul territorio che abbiamo attraversato.
L’Associazione “Asinelli di Veio” è un’Associazione Sportiva dilettantistica affiliata a CSAIn (Centri Sportivi Aziendali e Industriali), Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI Associato a Federturismo Confindustria, nonché Ente di promozione sociale riconosciuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Interno.
Presidente: Diego Perucchini (istruttore federale FISE - Federazione Italiana Sport Equestri -, tecnico equitazione di campagna di terzo livello ed istruttore formatore CSAIn di terzo livello).
Attività in programma: L’Associazione “Asinelli di Veio” promuove la globale conoscenza, scoperta e valorizzazione del territorio del Parco di Veio attraverso lo svolgimento di trekking a piedi con l’ausilio di asinelli, utili per favorire l’approccio al contesto naturale.
Le linee guida di tale esperienza sono l’amore per un territorio ricco di storia e bellezze ambientali, in cui la natura si fonde con all’ archeologia, e il desiderio di condividere la conoscenza dei siti naturali più rilevanti e facilmente accessibili (fra cui i tratti della via Francigena compresi nel territorio di riferimento).
L’obiettivo viene raggiunto in compagnia di simpaticissimi animali, affettuosi e, in barba ai luoghi comuni, molto intelligenti, in grado di dare il ritmo giusto per percorrere le asinovie, lungo le quali si muovono senza esitare con pazienza e pacatezza.
Il loro carattere curioso e la loro voglia di compagnia umana trasmettono placida serenità e sorridente spensieratezza; gli asinelli mostrano che il segreto è nel cammino senza fretta, che aiuta ad immergersi in una dimensione così vicina, ma sovente lontana e dimenticata nella frenesia della quotidianità.
Questa terra, il cui fascino è troppo spesso dimenticato, può restituire molteplici emozioni con i boschi, i panorami, i luoghi storici, la flora e la fauna del Parco; un contesto che in ogni stagione dell’anno riserva caratteristiche speciali e indimenticabile!
https://www.facebook.com/asinellidiveio/
Il Parco Regionale di Veio è un’area naturale protetta della provincia di Roma ed il suo territorio forma un triangolo che vede la via Flaminia ad Est, la via Cassia ad Ovest e la via provinciale Campagnanese a Nord. Il territorio interessa il cosiddetto Agro Veientano, dominato dalla città etrusca di Veio e contraddistinto da interessanti elementi storici, naturalistici e paesaggistici.
Ricco di monumenti e luoghi d’interesse (la villa romana di Campetti - rovine archeologiche che si estendono per circa dieci ettari ed in cui sono riconoscibili una cisterna ed un ninfeo -, una zona funeraria - della quale rimane accessibile la tomba delle anatre -, la Mola di Isola Farnese - un mulino dei primi anni del Novecento con il suo Fosso della Mola -, Fosso Piordo - una piccola cascata nei pressi del mulino -, il biotopo del Follettino, il vulcano di Sacrofano), il territorio del Parco di Veio abbraccia nove comuni (Campagnano, Castelnuovo di Porto, Formello, Magliano Romano, Mazzano Romano, Morlupo, Riano, Roma e, ovviamente, Sacrofano - l’unico fra i nove ad avere oltre l’80% del territorio comunale all’interno del parco medesimo).
Per quanto riguarda la flora, troviamo varie tipicità a seconda delle peculiarità della zona. Nell'area centro settentrionale del parco si possono riconoscere il cerro, l'acero, il carpino nero, il bagolaro, l'orniello, il castagno, il carpino bianco, il leccio, la roverella. Nel sottobosco sono invece presenti il biancospino, il corniolo, la sanguinella, il ligustro, la berretta da prete, il rovo, il prugnolo, la rosa di San Giovanni, la primula, la melissa, il gigaro chiaro, la viola mammola, l'euforbia delle faggete, l'anemone degli Appennini, l'edera, la vitalba e l'asparago selvatico.
L'escursione Grotte, forre e antiche civiltà: adrenalina in esplorazione somara, organizzata dall’Associazione “Asinelli di Veio” (referenti tecnici: Diego Perucchini - istruttore di equitazione ed accompagnatore di turismo equestre - e Laura Antonucci), patrocinata dal Comune di Sacrofano e consigliata dall’Ente Parco Regionale di Veio, si è svolta domenica 16 maggio 2021 nel pieno rispetto di tutte le norme anti Covid in vigore.
Alessandro Poggiani
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