Stop auto a benzina e diesel dal 2035, l’Italia chiede un rinvio all’Ue

Stop auto a benzina e diesel dal 2035, l’Italia chiede un rinvio all’Ue
In questi giorni il grande tema di discussione riguarda il piano Fit for 55 presentato dalla Commissione Ue e approvato poche settimane fa dal Parlamento comunitario, che prevede di bloccare l'uso di auto a benzina e diesel a partire dal 2035, in linea con i limiti di emissioni concordati.

L’Italia, ad oggi, chiede, in vista della riunione del Consiglio ambiente Ue fissata per domani martedì 28, all’Ue uno slittamento al 2040, con l'obiettivo specifico di ottenere modifiche al testo sotto esame sui veicoli commerciali, i biocarburanti e le produzioni di nicchia.

In questo modo sarebbero salve altre tecnologie di transizione, come i biocarburanti, rinviando di cinque anni l'obiettivo di azzeramento della Co2 nel trasporto privato. All'appello si sono associate anche Bulgaria; Slovacchia; Romania e Portogallo, formando un'alleanza che potrebbe avere effetti significativi nella riunione di domani del Consiglio Ue.

"Chi fa politica – ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, in un incontro con i sindacati e le principali aziende del settore auto – deve saper dosare acceleratore, freno e leva del cambio. So che è molto meno affascinante saper frenare e l'arte della politica è usare la leva del cambio. Come Mise siamo stati i primi, e lo ricordo con orgoglio – ha aggiunto Giorgetti – a non firmare per il Cop 26 di Glasgow seguiti dalla Germania e ora anche altri iniziano a chiedersi seriamente se non sia necessario un ripensamento sui tempi e modi della transizione ecologica che pongano al centro la responsabilità sociale ed economica insieme con la sacrosanta battaglia ambientale".

Secondo il ministro, con il bando nel 2035 a benzina e diesel, l'industria europea dell'auto rischia di andare fuori giri: “l'istinto primordiale è premere sull'acceleratore. Tutti accelerano ma qui vedo una curva pericolosa e una strada bagnata", ha concluso.

Non tutti, però, sono d'accordo con la posizione di Giorgetti. Ad esempio il ministro Giovannini sembrerebbe d'accordo con il termine del 2035 stabilito in Ue.

Ma, dal documento fatto circolare, in seguito al tavolo automotive presso il Mise dove hanno preso parte anche i ministri Roberto Cingolani; Daniele Franco; Enrico Giovannini e Andrea Orlando, sembra di capire che la maggioranza del governo sia a favore di un rinvio del bando Ue a diesel e benzina.

"Quella di oggi è un’ iniziativa unilaterale che contrasta con la posizione ufficiale espressa nel dicembre 2021 dal Comitato Interministeriale alla Transizione Ecologica, e giusto pochi giorni fa dai partiti di maggioranza italiani al Parlamento europeo" – ha detto Veronica Aneris, direttrice di Transport & Environment Italia – è tempo che Draghi sia chiaro: il governo che sta guidando è impegnato sul fronte delle questioni climatiche o no? Sarebbe uno scandalo per un governo nato all'insegna degli impegni in favore della transizione ecologica allearsi con Bulgaria e Romania sulle questioni climatiche".

Se da una parte la politica è divisa, dall’altra i costruttori sono compatti. Mercedes, Volkswagen e Bmw si sono già schierate a favore del bando nel 2035, apprezzando la chiara direzione indicata all'industria; anche Volvo e Ford sono della stessa idea, apprezzando la decisione del Parlamento Ue. Stellantis, invece, ha manifestato il suo dissenso con l'abbandono dell'Acea, l'associazione della case europee, giudicata troppo morbida nell'azione di lobby.