37 anni fa la MaxiTela di Carlo Riccardi in Piazza del Popolo

37 anni fa la MaxiTela di Carlo Riccardi in Piazza del Popolo
Trentasette anni fa, nell’agosto del 1986, la MaxiTela di Carlo Riccardi invadeva Piazza del Popolo a Roma per salvare i monumenti Italiani.

È rimasto unico nel panorama artistico l’happening di Carlo Riccardi. Una MaxiTela per sensibilizzare l’opinione pubblica e i media sullo stato dei monumenti italiani e spingere le istituzioni a valorizzazione e tutelare l’immenso patrimonio artistico del Bel Paese. 

Nella calda mattina di sabato 16 agosto 1986 Carlo Riccardi avvolgeva incravattando l’obelisco di Piazza del Popolo, L’inatteso happening destò stupore fra romani e turisti, increduli e incuriositi dall’accorrere di molti vigili urbani che circondarono l’obelisco e l’artista C. Riccardi mentre svolgeva la sua performance artistica.

Nessun artista aveva mai realizzato un’esposizione del genere. Carlo Riccardi, precursore della Street Art con le sue enormi opere creò il movimento “Art on the way” portando in giro le sue MaxiTele dalle piazze delle città alle periferie e nei piccoli e grandi paesi. Le MaxiTele mobili di Riccardi avevano un forte impatto visivo sul pubblico e il pregio di non occupare stabilmente le superfici esterne degli edifici, dei veri blitz artistici che inaspettatamente apparivano e scomparivano lasciando immutato il contesto dei luoghi interessati dall’evento. 

 

Carlo Riccardi (Olevano Romano, 3 ottobre 1926 - Roma, 13 dicembre 2022), oltre a dipingere dal 1950, è stato uno fra i primi fotografi italiani ad aver creato un archivio di oltre tre milioni di immagini che raccontano la storia del nostro Paese.

Negli anni Settanta inizia a portare in giro in Italia ed all’estero le sue MaxiTele. Fra le numerose opere realizzate ricordiamo la MaxiTela a Piazza delle Signoria a Firenze, la MaxiTela realizzata per Giovanni Paolo II e srotolata nella Sala Nervi in Vaticano, quella al Chiostro di S. Domenico a Siena, quella al Teatro Impero di Terracina, l’esposizione alla Galleria Raphael in Romerplatx Rathaus a Francoforte. Altre performances a Barcellona e Basilea. Nell’estate del 1987 svolge esposizioni con varie MaxiTele a Roma presso San Pietro, Castel Sant’Angelo, piazza Navona, presso la Basilica di San Pietro, sotto l’obelisco del Foro Italico, e sulla spiaggia di Ostia. 

Molto particolare fu l’esposizione subacquea nel mare di Ponza, al meeting di Rimini, e nel corso dell’Expo di Milano. Riccardi è stato inoltre protagonista di un’iniziativa straordinaria realizzata con il patrocinio della Regione Lazio: percorse cinquemila chilometri per “incravattare” e “fasciare”, con maxi tele lunghe fino a trecento metri, scorci di paesi, paesaggi e monumenti italiani. 

Nel 2016 per festeggiare il trentesimo anniversario dalla prima esposizione, insieme a cinquanta artisti ed amici, tornò ad esporre in Piazza del Popolo una MaxiTela dal titolo Diamoci una mano, per attirare l’attenzione sull’importanza della Cultura e dell’Arte come mezzo di unione fra i popoli. 

Fra le sue mostre più rappresentative, la celebre Art Obama, curata e organizzata dall’Istituto Quinta Dimensione: sessanta dipinti dedicati all’allora presidente americano Barack Obama. Le opere, di particolare originalità, sono state realizzate sulla base delle prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali e internazionali - dal «Corriere della Sera» al «New York Times» - che in occasione delle elezioni presidenziali diedero il benvenuto all’uomo del «Yes, We Can». 

Negli anni Settanta diede vita al movimento Quinta Dimensione, che portò alla realizzazione del Manifesto pittorico della Quinta Dimensione, firmato da oltre sessanta artisti italiani e stranieri, fra i quali Niki Berlinguer, Remo Brindisi, Pierre Carnac, Michele De Meo, Pericle Fazzini, Franco Gentilini, Emilio Greco, Umberto Mastroianni, Sante Monachesi, Luigi Montanarini, Alessandro Piccinini, Aldo Riso, Suriano, Gianni Testa, Sandro Trotti, e molti altri.

Nel Manifesto Carlo Riccardi aveva dipinto il simbolo della Quinta Dimensione (un cerchio con due parallele) con la pittura fluorescente; oggi, dopo oltre cinquant’anni dalla sua creazione, il simbolo della Quinta Dimensione è ancora visibile al buio. Il Manifesto aveva come messaggio “Riportare l’Uomo al centro”, ovverosia riportare nel mondo artistico e del lavoro l’attenzione all’essere umano; un manifesto cosmopolita per la contaminazione positiva, nel rispetto dei valori e dei costumi dei popoli del mondo, fondendoli fra loro per dare vita a nuove visioni artistiche e sociali: nel manifesto sono elencate le tre componenti principali: 

l’Antropocentrista, per riportare l’umanità al centro del suo ambiente; la Cibernetica, per rendere l’utile operato delle macchine più in sintonia con l’essere umano; la Astrale, per una visione dell’essere umano oltre la fisicità. 

 

Negli anni Settanta Pierre Carnac, scrittore, antropologo e storiografo di Salvador Dalí, ha dichiarato in proposito: «Nel 4000 un solo quadro ricorderà il nostro tempo; il cerchio luminoso di Carlo Riccardi».