Incontro con l’artista Giulio Telarico alla Galleria Nazionale di Cosenza

La ricerca di Telarico, laureato al DAMS e già docente di discipline pittoriche al Liceo Artistico di Cosenza, si è sviluppata, dopo gli inizi legati all’analisi del paesaggio, verso un tipo di pittura figurativa, che si potrebbe definire paesaggistica-macroscopica, e poi verso una figurazione definita da Tonino Sicoli “neo-decorativismo”.
Negli anni Novanta, la sua produzione, carte, tele e legni, sviluppa, secondo Toti Carpentieri, “il rapporto tra decorazione e pittura, evidenziando possibili ‘aggressioni’ e facendo intendere come la decorazione sia solo il pretesto per sviluppare una meditazione sul segno, sul gesto, sul colore e sulle forme” per concentrare l’attenzione macroscopica verso il particolare che si evolve verso il segno istintivo o come retaggio, supportato da una tecnica apparentemente gestuale e pittorica di grande precisione ed effetto cromatico.
All’attività preminentemente artistica affianca da tempo quella di operatore culturale, partecipando all’organizzazione di varie mostre tra le quali “Le Muse Inquietanti” - Museo Civico Rende 1990; “Marasco - Anni Dieci Settanta, dal futurismo al concretismo” - Museo Civico Rende, 1995; “Rotella” - Museo Civico Rende, 1996; “La Banca e l’Arte - La collezione della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania” - Cosenza 1997.
Nel 1995 è a Piazzetta Toscano, tra i partecipanti al processo di rivalutazione del centro storico di Cosenza, con l’esposizione “Biancosunero” e nel 1996 con l’iniziativa “Laboratorio di un artista nel museo”, svoltosi nel Museo Civico di Rende a cura di Maria Brunetti e Domenico Pisani della Scuola di Specializzazione dell’Università di Siena, coinvolge gli alunni di due scuole secondarie superiori, il Liceo Classico e L’Istituto Tecnico Commerciale di Rende, ai quali viene data la possibilità di vedere nascere l’opera realizzata dall’artista, che per l’occasione ha trasformato la pinacoteca nel suo studio.
Nel 1998 partecipa all’iniziativa “Summertime una stagione dell’arte” curata da Paolo Aita e Ludovico Pratesi presso la Casa delle Culture di Cosenza, con una mostra monografica nella quale presenta anche una serie di lavori su carta che costituiscono l’inizio di un nuovo ciclo di opere nelle quali il “segno” diventa volume. Nel 2004 partecipa alla mostra “Arte in Calabria 1960 – 2000” prime acquisizioni, MAON – Museo D’Arte Dell’Otto e Novecento - Rende (CS), e riceve uno dei premi per la pittura del Premio “Paolo VI” nell’ambito della “Terza Triennale D’Arte Sacra Contemporanea” di Lecce. Il 2007 è invitato da Cristoph Bertsh alla mostra “Zona Ovest, Austria occidentale in dialogo”, presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Nello stesso anno, con la mostra “Omaggio a Marylin, e altre storie”, fa il punto sulla sua ricerca, e, come dice Andrea Romoli Barberini, nel presentarlo, “Prendono così vita quadri in cui il segno/ombra perde la sua valenza esclusivamente aniconica per diventare all’occorrenza anche sagoma antropomorfa (l’autoritratto dell’artista) che dialoga, entra in relazione con altre presenza segniche e crea suggestivi enigmi visivi, rebus pressoché indecifrabili caratterizzati da una nota di affascinante mistero”. Nel 201 è invitato da Vittorio Sgarbi alla mostra “Lo stato dell’arte - Calabria” promossa dal Padiglione Italia della 54. Biennale di Venezia.
Nel 2012 realizza presso la Galleria Nazionale di Cosenza, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, e curata da Fabio De Chirico e Andrea Romoli Barberini, una prestigiosa mostra personale dal titolo “Dialogo con l'ombra”, presentando circa 20 opere pittoriche di grande formato e “La Stanza segnata”, suggestiva installazione site specific. Nel 2012 riceve, nell’ambito della XXVI Edizione del Premio Pandosia, il premio alla carriera quale “artista tra i più interessanti e lungamente attivi nel territorio regionale, la cui poetica visiva ha saputo e riesce ancora a ricercare un linguaggio autonomo nell'estetica attuale”.
Nel 2016 riceve il Premio LIMEN 2015 nella sezione Maestri Calabresi “per la costante ricerca, l’originalità e qualità del suo lavoro che recupera elementi archetipi fatti di segni e figure confluenti in un mondo poetico e ricco di fascino”.
All’incontro di Palazzo Arnone, organizzato con il coordinamento di Domenico Belcastro e Francarosa Negroni, interverranno Nella Mari, Direttore della Galleria Nazionale di Cosenza /Direttore delegato al Polo Museale della Calabria e Andrea Romoli Barberini, docente di Storia dell’arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

Alberto Esposito
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