LA Edarcom Europa celebra i cento anni dalla nascita di Ugo Attardi

 “Veduta romana”, 1998, olio su tela cm. 80x100 “Veduta romana”, 1998, olio su tela cm. 80x100
Presso la storica Galleria romana Edarcom Europa – in via Macedonia 12 - si inaugura,  venerdì 24 febbraio alle ore 17,30, la mostra dedicata interamente alla figura di spicco del panorama artistico italiano, uno dei maestri più illustri ed stimati del Novecento, Ugo Attardi.

La rassegna, a cura di Francesco Ciaffi e Alice Crisponi (autrice della presentazione) è intitolata “Ugo Attardi – CENTO” a celebrare i cento anni dalla sua nascita. La Edarcom Europa torna con questa occasione a presentare un artista poliedrico e ricco di fascino. Il suo percorso infatti, si snoda attraverso molteplici linguaggi artistici che nel corso della sua lunghissima carriera (1923-2006) hanno toccato ed analizzato quasi tutte le forme d’arte. Pittore, scultore, incisore e scrittore, Attardi è fra i firmatari nel 1945 di “Forma Uno”, manifesto dell’astrattismo italiano di metà Novecento a cui hanno collaborato figure quali Carla Accardi, Piero D’Orazio, Achille Perilli e Giulio Turcato.

Ma non resta ancorato ad esso e l’astrazione lascia presto spazio, negli anni Cinquanta e Sessanta, ad una figurazione più espressiva che lo conquista interamente. Il suo idioma si rinnova completamente quando nel 1961 aderisce al gruppo “Il Pro e il Contro” entro cui compaiono, fra i tanti artisti anche Renzo Vespignani, Ennio Calabria ed i critici Del Guercio, Micacchi e Morosini. Un momento, questo, che vede finalmente esplodere la sua espressività più alta e vivace. Il  cromatismo  diventa più significativo come pure la geometrica visione dello spazio. Il suo è un concetto di Arte come ricerca, come viaggio da cui attingere e trasmettere i sentimenti più segreti. Le sue opere possono quasi definirsi eclettiche per l’enorme varietà di spunti a cui attingono. La mitologia classica, l’arte etnica africana, la letteratura sono solo alcuni dei temi che si ritrovano nelle sue opere.

Dalla fine degli anni Settanta, infatti, ottiene con la scultura un ulteriore grande traguardo che con la tridimensionalità della materia accentuano il suo desiderio di tornare ad una purezza incontaminata. Le sculture e i dipinti di questa fase, chiaramente intrisi dall’arte etnica africana, non cadono però nell’orientalismo sognante e quasi fiabesco di tendenza ottocentesca, bensì diventano spunto di riflessione sulla condizione umana e promotori di una poetica esistenzialista. La plasticità della forma trova notevole spazio anche nella serie di vedute che l’autore dedica a Roma, sua città di adozione. Gli scorci urbani si vestono dei colori del crepuscolo quasi a voler raffigurare differenti stati d’animo anche nelle architetture romane. Un omaggio silenzioso ed emozionale nei confronti di una città che lo ha accolto sin dai primi anni della sua lunga carriera.  

La mostra presenta anche notevoli incisioni, tecniche a cui Attardi dedica grande interesse. Con le litografie e le acqueforti Ugo Attardi dimostra tutta la sua bravura d’incisore, con esse pare voler condensare ogni suo tema precedentemente espresso in pittura, andandolo però a declinare e sintetizzare perfettamente. Il suo tratto si epura arrivando ad un’espressività densa di significato che rispecchia pienamente la complessità del suo linguaggio artistico.

Con questa ricca rassegna, la Edarcom  contribuisce a fornire un’occasione per tornare a godere dell’opera di un artista che non smette di affascinare. La  mostra, con ingresso libero, sarà attiva dal 24 febbraio fino all’11 marzo, dal lunedì al sabato (orario 10,30/13,00 e 15,30/19,30).