"Luci e Ombre" di Gianni Testa alla Galleria Simmi di Roma

Gianni Testa, romano classe 1936, è un attento evocatore di sensazioni quasi musicali grazie al ritmo delle cromie e del segno condotti nel senso della smaterializzazione delle cose “ricostruite” nello spazio pittorico attraverso una accensione lirica dell’atmosfera.
I temi da lui trattati (giostre di cavalli, nature morte, scorci paesaggistici urbani e marini, figure) sono utilizzati per dare espressione soggettiva alle linee, alle forme, al colore, alle ombre, ai piani prospettici per offrire, con linguaggio al tempo stesso espressionista e simbolista, la propria interpretazione della realtà.
Come mostrano le opere in esposizione, la sua immaginazione è sempre più dominante rispetto alla fedeltà delle immagini al soggetto raffigurato nella continua ricerca di un mondo etereo, sognante, al limite del fantastico.
Scoperto nel 1962 da Carlo Levi, Gianni Testa, nel corso della sua lunga carriera artistica, ha allestito numerose personali in Italia e all’estero (da ultimo una sua mostra itinerante è stata ospitata dall’aprile 2015 all’aprile 2016 negli Emirati Arabi), ha esposto insieme ai più grandi artisti della scena italiana (Guttuso, Quaglia, Mazzacurati, Purificato, Bartolini) e ha partecipato alle più importanti Rassegne nazionali tra le quali la Biennale Romana (sin dal1968), la Triennale di Milano e la Quadriennale di Roma (sin dal 1975). Numerosi i riconoscimenti ottenuti dal Primo Premio al Concorso "Brandy Italiano" 1970, al Premio alla Carriera consegnatogli nel 2014 da Vittorio Sgarbi, al conferimento del titolo di “Pittore di Marina” nel 2016
In occasione della sua antologica allestita nel 2015 a Roma al Complesso Monumentale del Vittoriano Claudio Strinati ha scritto che l’arte di Gianni Testa è “una sorta di metaforica fiamma che invade lo spazio della pittura e forgia tutte le cose in maniera sintetica e unitaria, conferendo a tutto ciò che rappresenta lo stesso afflato, la stessa energia”.

Alberto Esposito
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