“Ma che aspettate a batterci le mani. Omaggio a Dario Fo e Franca Rame” a Verona

Uno speciale omaggio - ideato in collaborazione con la Direzione Generale Archivi MIBACT - che si svolgerà in varie tappe fino a novembre 2017 con eventi e mostre dedicate ai due artisti in differenti città d’Italia.
Il percorso di vita e arte dei due grandi artisti verrà raccontato attraverso i materiali dell’Archivio "Franca Rame Dario Fo" (diretto dalla dottoressa Maria Teresa Pizza), patrimonio culturale di respiro internazionale, riconosciuto dal MIBACT di “interesse storico particolarmente importante”.
Prima tappa di tale omaggio è stata Verona con il progetto Ma che aspettate a batterci le mani. Omaggio a Dario Fo e Franca Rame, che proseguirà fino a venerdì 20 gennaio 2017.
Nella giornata di giovedì 22 dicembre 2016, dopo la conferenza stampa, sono state inaugurate tre esposizioni allestite in luoghi emblematici della città con l’obiettivo di raccontare alcuni capitoli del ricco patrimonio dell’Archivio “Franca Rame Dario Fo”.
Le esposizioni, allestite in collaborazione con allievi di Accademia di Belle Arti, Educandato Statale “Agli Angeli” e Università, sono state aperte al pubblico il 22 e il 23 dicembre 2016 e lo saranno nuovamente dal 2 al 20 gennaio 2017.
Dopo la conferenza stampa del 22 dicembre, presso l’Archivio di Stato, è stata inaugurata la mostra Famiglia d’Arte - Dalla Famiglia Rame alla Compagnia Teatrale Fo Rame.
Fra le numerose compagnie marionettistiche - sia grandi sia piccole - che hanno percorso le province dell’Italia settentrionale fra la metà dell’Ottocento ed il primo decennio del Novecento, la compagnia Rame merita un ricordo particolare. Per oltre quarant’anni di ininterrotto “vagabondare”, Pio e Domenico Rame, con il loro teatro itinerante, hanno toccato quasi ogni borgo e ogni villaggio del Piemonte, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, lasciando una memoria ancor oggi viva di applausi e di consensi.
Alle ore 14.00 , presso l’Educandato Statale “Agli Angeli”, è stata presentata la mostra e laboratorio creativo Un incontro straordinario: Cantiere Aperto - Dalla pittura alla scena.
Ispirandosi agli spettacoli teatrali Isabella, tre caravelle e un cacciaballe (1963) e Johan Padan a la descoverta de le Americhe (1991), ai quali la mostra è dedicata, gli studenti hanno allestito un “cantiere aperto” dedicato all’incontro con l’opera di Dario Fo e Franca Rame nell’ottica di un laboratorio creativo sulla multiculturalità. All’interno di tale percorso espositivo sono state allestite delle postazioni per offrire al visitatore l’occasione di raccontare a sua volta un “incontro straordinario” lasciando uno scritto, una foto ,o elaborando un disegno-pittura. I “racconti” lasciati dai visitatori faranno da canovaccio agli allievi impegnati nel progetto per la realizzazione di uno spettacolo teatrale.
Alle ore 16.00 , presso il Polo Santa Marta dell’Università di Verona, è stata presentata la mostra L’opera lirica e i colori della regia.
Nel 1994 lo stesso Dario Fo affermava: “Nell’opera buffa c’è la satira sociale, la voglia di far emergere le follie di un’intera società, con le sue divisioni in classi. Qui e non altrove sopravvivono i tipi della commedia dell’arte, dal vecchio che detiene il potere, sino al servo astuto che cerca sempre il proprio vantaggio. L’opera bu ff a ha bisogno di essere vissuta, agita, danzata, mimata, con le situazioni, le esplosioni, le cadute, tutto ciò che le dà un taglio chiaro. Nel passato, l’opera era quello che oggi sono i concerti rock: un momento per giovani fatto da giovani, e capace di suscitare grandi entusiasmi. Questa è la strada per farla rivivere, restituirla alla sua dimensione “popolare” per tutti, ed è possibile solo coinvolgendo i giovani. “non accettate mai il terrorismo dei classici” ammoniva Brecht e io sono assolutamente d’accordo: guai a chi si dimentica dei tempi in cui vive”.
Con gli allievi dell’Accademia di Belle Arti si è pensato di dare vita a un laboratorio - a cui parteciperanno anche studenti di Licei e Università - nel corso del quale la Compagnia Teatrale Fo Rame, che dirige le attività del MusALab, coordinerà gli studenti per curare l’allestimento delle tre esposizioni, produrre materiale di comunicazione, documentare l’evento e formare gli stessi studenti per fare da guide ai visitatori delle mostre.
L’obiettivo fondamentale del laboratorio è quello di valorizzare e comunicare il patrimonio storico in favore dell’impresa culturale, della professionalizzazione e del turismo per rispondere alle richieste di conoscere, collaborare e progettare insieme partendo dal recupero della memoria del contesto in cui i patrimoni si inscrivono.
Con il progetto Ma che aspettate a batterci le mani. Omaggio a Dario Fo e Franca Rame la direzione del MusALab e degli Archivi di Stato intendono sollecitare una condivisione di studi e di progettualità intorno al ricco e trasversale patrimonio dell’Archivio Franca Rame Dario Fo, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come “Patrimonio di Interesse Culturale Nazionale.
Come affermato dalla stessa Franca Rame nella presentazione video, l’Archivio Rame Fo è patrimonio internazionale e “libero”. Proprio per questo motivo, il Museo Archivio Laboratorio MusALab “Franca Rame Dario Fo” si propone l’obiettivo di lavorare per un’arte diffusa che arrivi ad aprire le porte di ogni città utilizzando il teatro e lo spettacolo come mezzi e veicoli per favorire l’incontro e la conoscenza.
La direzione del Museo Archivio Laboratorio MusALab “Franca Rame Dario Fo” , inaugurato a Verona il 23 Marzo 2016, e l’intera Compagnia Teatrale, cureranno l'installazione delle esposizioni e seguiranno la realizzazione degli eventi che animeranno le città Italiane protagoniste.
Inoltre, nel corso del 2017, si impegneranno a realizzare l'installazione permanente della mostra multimediale, proprio come sognato da Franca Rame. In attesa che si concludano i lavori agli spazi espositivi di via Santa Teresa la Compagnia Teatrale “Fo Rame” sta progettando i numerosi percorsi (fisici e virtuali, di conoscenza e comunicazione) che andranno ad articolare ed arricchire l’esposizione.
Alessandro Poggiani
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