Take Me (I’m Yours) | Opere d’arte da portar via

Take Me (I’m Yours) è un’esposizione collettiva e partecipativa presentata a Londra nel 1995 alla Serpentine Gallery. Per quest’edizione parigina, immaginata da Christian Boltanski, Hans Ulrich Obrist - entrambi organizzatori dell’esposizione londinese - e Chiara Parisi, direttrice dei programmi culturali della Monnaie di Parigi, più di 30 artisti hanno “giocato il gioco” e hanno realizzato delle nuove creazioni per portare un tocco d’interazione in più. Il pubblico anche questa volta sarà invitato, per non dire incoraggiato, a toccare, utilizzare o portare via con sé i lavori e le idee degli artisti.
«Durante uno dei primi incontri preparatori che ho avuto con Christian Boltanski mi ha chiesto cosa pensavo della prima comunione», racconta Chiara Parisi. «Esite una forte relazione tra questa forma di rito e il percorso dell’esposizione Take Me (I’m Yours) che – a cominciare dal titolo – suggerisce l’idea dell’opera come dono e dà un immagine dell’artista come creatore di un momento di condivisione, una sorta di demiurgo conviviale. La corrispondenza con la dimensione “commestibile” è molto forte: le opere degli artisti diventano qualche cosa del quale ci si può “nutrire” – talvolta nel senso letterale del termine se si pensa a Felix Gonzalez-Torres o a Rirkrit Tiravanija – riuscendo ad avere un’esperienza simile a quella di un credente che prende l’ostia consacrata».
Con più di trenta progetti, l’esposizione parigina rispetto a due decadi fà guadagna in ampiezza e in latitudine. Il progetto iniziale è stato rivisitato dagli artisti che hanno partecipato alla prima edizione (Maria Eichhorn, Hans-Peter Feldmann, Jef Geys, Gilbert & George, Douglas Gordon, Christine Hill, Carsten Höller, Fabrice Hyber, Lawrence Weiner, Franz West), ai quali si aggiungono alcune nuove collaborazioni (Etel Adnan & Simone Fattal, Paweł Althamer, Kerstin Brätsch & Sarah Ortmeyer, James Lee Byars, Heman Chong, Jeremy Deller, Andrea Fraser, Gloria Friedmann, Felix Gaudlitz, Jonathan Horowitz, Koo Jeong-A, Alison Knowles, Bertrand Lavier, Charlie Malgat, Angelika Markul, Gustav Metzger, Otobong Nkanga, Roman Ondák, Yoko Ono, Philippe Parreno, pointe d’ironie (agnès b.), Sean Raspet, oh Rui An, Takako Saito, Daniel Spoerri, Wolfgang Tillmans, Rirkrit Tiravanija, Amalia Ulman, Franco Vaccari, Danh Võ).
Luogo d’interazione tra visitatori e artisti, quest’esposizione è caratterizzata dalla sua forma aperta ed evolutiva con, al momento del finissage, la scomparsa di tutte le opere in seguito alla loro disseminazione totale. Al di là dei circuiti economici abituali, Take Me (I’m Yours) propone un modello basato sullo scambio e la condivisione, e pone la questione sul valore di scambio dell’opera d’arte.
L’esposizione si trasforma infatti giorno dopo giorno grazie all’intervento del pubblico. Interazione fisica e virtuale grazie anche all’applicazione Google che permette di visitare la mostra mescolando il passato dell’esposizione di Londra al presente della Monnaie di Parigi, immaginado il futuro delle prossime versioni. Ogni giorno le performances di diversi artisti animeranno dentro e fuori lo spazio espositivo: Felix Gaudlitz occuperà uno dei chioschi di libri presenti davanti alla Monnaie, altri (Etel Adnan, Paweł Althamer, James Lee Byars, Kerstin Brätsch & Sarah Ortmeyer, Gloria Friedmann, Gilbert & George, Fabrice Hyber, Alison Knowles, Otobong Nkanga, Roman Ondák, Sean Raspet, Takako Saito e Daniel Spoerri) realizzeranno azioni estemporanee – in maniera più frequente durante il periodo della FIAC dal 22 al 24 ottobre - per sorprendere ancora una volta i visitatori. Dal 16 settembre, contemporaneamente agli eventi, lo scrittore Federico Nicolao propone una cronaca quotidiana dell’esposizione su Instagram (#kikerikidide).
Per lanciare l’esposizione, il 16 e 17 settembre, alcune stazioni della metropolitana parigina (Châtelet, Opéra, Saint Lazare, Montparnasse, Nation, République, Gare d’Est e Place d’Italie) saranno il palco di alcune animazioni specifiche che permetteranno di guadagnare l’entrata gratuita all’esposizione semplicemente strappando un pezzo della locandina.
