Vivere alla Ponti
È in corso a Parigi, presso l’Istituto italiano di cultura, l’esposizione dedicata al genio eclettico di Gio Ponti. “Vivere alla Ponti” è il titolo della mostra che fino al 17 febbraio permette al visitatore di entrare dentro le case che l’architetto ha costruito e abitato, per scoprirne un aspetto più intimo e meno ufficiale. La mostra, realizzata per il Salone del Mobile 2012 dall’Ordine degli Architetti di Milano e da Muse, con il sostegno di Molteni&C, presenta una collezione di mobili e una serie di lettere, fotografie di famiglia e video che testimoniano la modernità di un protagonista del design del XX secolo. “L’Architetto, L’Artista, interpreti dell’abitatore, il personaggio: faccia case da essere vissute da uomini vivi - affermava Ponti nel ‘57 nel volume “Amate l’Architettura”. L’Architetto, L’Artista, per interpretare il personaggio sia curioso degli uomini, e delle donne: li ami, e li ami; il vero Architetto dovrebbe innamorarsi, per ogni casa che costruisce e arreda, degli abitatori (e delle abitatrici).” Gio Ponti un pensatore, oltre che un architetto e designer, che attraverso le riviste da lui fondate “Domus” e “Stile” ha saputo creare un vero dibattito tra gli intellettuali del suo tempo. Ideatore del Premio Compasso d’Oro, scrittore e docente del Politecnico di Milano, Medaglia d’Oro dell’Accademia di Architettura di Francia nel 1968, ha progettato e realizzato edifici in Italia e in Europa, ma anche a Hong Kong, Caracas e New York. Il suo pensiero continua a viaggiare. Dopo Milano, Roma, Venezia e Londra, arrivano a Parigi nei locali dell’Hôtel del Galliffet gli arredi disegnati da Gio Ponti tra il 1935 (sedia per il primo Palazzo Montecatini) e gli anni ’50 (libreria, cassettone, tavolino, cornici e tappeto per Casa Ponti in via Dezza a Milano, 1956-57). Una collezione già emblematica, prodotta grazie all’accordo firmato in esclusiva con gli eredi Ponti e con la direzione artistica dello Studio Cerri&Associati, dopo un lungo percorso di ricerca e studio dei prototipi. “Da italiani e milanesi, abbiamo il dovere di divulgare l’eredità di Ponti e di far conoscere un archivio poco esplorato – ha dichiarato Salvatore Licitra, nipote dell’architetto meneghino. Ci sono molti lavori dimenticati e prodotti da rieditare, che ci offrono anche l’occasione per comprendere l’uomo, la sua opera e un momento cruciale dell’architettura e del design italiani”. La mostra rende omaggio alla creatività dell’artista e testimonia, attraverso un racconto insieme intimo e professionale, la vitalità di un grande maestro del design e il suo enorme contributo all’architettura moderna italiana e mondiale.
Cristina Biordi