6 Aprile 2009, il terremoto che devastò L'Aquila

L'Aquila ricorda le vittime del sisma che la notte tra il 5 e 6 aprile 2009 colpì il capoluogo d'Abruzzo e altri 56 comuni. Niente fiaccolata per le misure anti-Covid in atto, ma 309 rintocchi di campane e l’accensione di un braciere nei pressi della chiesa, acceso da un vigile del fuoco.
Da mesi la popolazione era allarmata da continue scosse. Dal 6 aprile in poi si susseguono oltre 35mila scosse, una ogni due minuti e mezzo. L’epicentro tra le frazioni di Roio Colle, Genzano di Sassa e Collefracido (località Colle Miruci a Roio), anche se il sisma si sentì in buona parte dell'Italia centrale. Quello dell’Aquila viene registrato come il quinto terremoto più distruttivo in Italia in epoca contemporanea, dopo il terremoto di Messina del 1908, quello di Avezzano del 1915, del Friuli del 1976 e dell'Irpinia del 1980.

Maurizio Riccardi
Fotografo, giornalista, direttore del Gruppo AGR, di cui fanno parte: l'agenzia fotografica AGR, il magazine online Agrpress.it, l'Archivio Riccardi, la sezione Audiovsivi / web e la sezione Comunicazione.
Nasce a Roma nel 1960, si può dire nella camera oscura del padre, anche lui noto fotografo della "Dolce Vita".