Addio Oliviero Beha, protagonista del giornalismo italiano

Ha iniziato la carriera giornalistica, occupandosi di sport, a Paese Sera, per poi passare a Repubblica. Nel 1987 approda in televisione, conducendo con Andrea Barbato la trasmissione culturale 'Va' pensiero". Uno dei suoi maggiori successi è stato il programma radiofonico, su Radiouno, 'Radio Zorro', di cui firmerà anche una versione televisiva, 'Video Zorro' su RaiTre. Tra il '96 e il '97 Beha è ancora in Rai con 'Attenti a quei tre', programma del palinsesto notturno. In seguito, torna a dedicarsi alla radio, prima con 'Radioacolori', poi 'Beha a colori'.
Beha è stato anche autore di testi teatrali, saggista e poeta. Tra i suoi libri ‘Sono stato io’ (Tropea Editore, 2004), ‘Crescete e Prostituitevi’ (Bur, 2005), ‘Indagine sul calcio’ (Bur, 2006, con Andrea Di Caro), ‘Italiopoli’ (Chiarelettere, 2007, prefazione di Beppe Grillo), ‘Dopo di lui il Diluvio’ (Chiarelettere, 2010), ‘Il calcio alla sbarra’ (Bur, 2011, insieme ad Andrea di Caro), ‘Il culo e lo stivale’ (Chiarelettere, 2012) presentato anche a Spazio5 a Roma, ‘Un cuore in fuga’ (Piemme, 2014).
Tra il 2005 e il 2008 ha collaborato con l'Unità, e dal 2009 era editorialista per il 'Fatto quotidiano', dove è apparso l'annuncio della scomparsa da parte della figlia Germana: "E' stato un male molto veloce, papà se n'è andato abbracciato da tutta la sua grande famiglia allargata di parenti e amici". I funerali a Roma, lunedì alle 11, nella chiesa degli Angeli Custodi in piazza Sempione.
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