Caporalato, Rota: 'Superare la politica dei ghetti, che genera solo sfruttamento e illegalità'

“La nostra petizione “Mai più ghetti” su change.org ha superato le 20mila firme. Impegneremo – ha dichiarato il Segretario Rota nel suo intervento al convegno organizzato a Brescia – i parlamentari della XIX legislatura appena iniziata e il prossimo Governo a sostenere la nostra battaglia di civiltà, per superare questi insediamenti e restituire dignità e qualità del lavoro agli oltre 300mila lavoratori irregolari in agricoltura”.
All’incontro, aperto dal Segretario Generale Cisl Brescia, Alberto Pluda, e dalla Segretaria Generale Fai Cisl Brescia, Rossella Gazzaretti, sono intervenuti anche Laura Cafalà, Professoressa ordinaria di Diritto del Lavoro all’Università di Verona; Vincenzo Perna, funzionario dell’Ispettorato del Lavoro di Brescia; Salvatore Giuffrida, responsabile della vigilanza INPS Lombardia; Fabrizio Ferarri, responsabile tecnici di prevenzione dell’ATS Brescia assieme a Massimo Faccio e Daniele Cavalleri, Segretario Generale Fai Cisl Lombardia. Ha concluso i lavori Andrea Cuccello, Segretario nazionale Cisl.
“Nella prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, le parti sociali hanno un ruolo determinante – ha detto Rossella Gazzaretti, Segretaria generale Fai Cisl Brescia –. Nel settembre 2021 si è costituito l’Ebat, l’Ente bilaterale territoriale, che sarà uno strumento importante di tutela e servizio, per i quasi 17mila lavoratori impiegati in agricoltura in provincia di Brescia”.
Stando ai dati presentati dal settore vigilanza INPS a livello nazionale, la percentuale dei lavoratori in nero in agricoltura è pari al 38%, contro il 33% in edilizia, il 27% nell’industria e il 21% nel terziario, con 88 lavoratori “in nero” ogni 100 aziende.
La Lombardia si conferma la prima regione agricola d’Italia, producendo il 37% del latte, il 42% del riso ed il 40% dei prodotti suinicoli italiani. E’ prima anche per superficie dedicata all’agricoltura con il 69% del territorio occupato da attività agricole, per 50mila aziende attive.
I dati dell’Ispettorato del lavoro regionale evidenziano come in Lombardia nel 2021 siano state ispezionate 205 aziende, facendo registrare 96 lavoratori in nero, di cui 9 senza permesso di soggiorno, 38 lavoratori interessati da fenomeni di caporalato e 250 da azioni di appalto illecito.
“Dobbiamo pensare a nuove politiche migratorie, progetti per alloggi e trasporti, dobbiamo superare la politica dei ghetti, che genera solo sfruttamento e illegalità” – ha affermato Onofrio Rota –. “Il caporalato non rappresenta l’agricoltura italiana, lo sappiamo bene. Ma è un fenomeno che ci riguarda tutti, ed è urgente un’assunzione di responsabilità e azioni concrete. Terremo alta anche l’attenzione sull’eventuale reintroduzione dei vecchi voucher, su cui siamo nettamente contrari. Il lavoro accessorio – ha concluso – è ben normato, non rischiamo di ricadere in dinamiche distorte e pericolose”.
“Il caporalato in agricoltura colpisce maggiormente i lavoratori immigrati, ecco che il ruolo dell’intermediazione, ben interpretato dalla bilateralità, può fare la differenza. Comprendere le reali esigenze delle aziende e calibrare i decreti flussi all’andamento del mercato del lavoro, è un percorso da consolidare – ha sottolineato il Segretario nazionale Cisl, Andrea Cuccello –. Anche la parcellizzazione delle aziende non aiuta a contenere e debellare il fenomeno ed è un aspetto da considerare. La formazione residenziale, legata in particolare alle esigenze abitative dei lavoratori immigrati e stagionali, è lo strumento più forte che abbiamo per aumentare qualità, sicurezza e legalità nel mondo del lavoro”.
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