Caro vita, Coldiretti-Censis: ecco come gli italiani risparmiano sulla spesa

Con la crisi economica scatenata dal conflitto in Ucraina, gli italiani hanno dovuto rispondere al caro vita, cercando di far quadrare i conti in diversi modi: il 58% di essi ha iniziato a cucinare pietanze utilizzando gli avanzi dei pasti precedenti. Una pratica sino ad oggi seguita da quote più ridotte di persone che, secondo Coldiretti-Censis, si è allargata ad una fascia importante di popolazione al fine di coniugare la necessità di risparmiare con l’importanza etica di ridurre lo spreco.
Queste alcune strategie salva tasche adottate in tempi di inflazione, che inevitabilmente ripercuotono le difficoltà lungo tutta la filiera agroalimentare, colpita dall’aumento dei costi di produzione, a partire dalle campagne dove “più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che ci tiene a sottolineare l’esigenza di “raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa”.
Nell’ambito del Pnrr “abbiamo presentato tra l’altro – prosegue Prandini – progetti di filiera per investimenti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura con più di 50 proposte e migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca coinvolti. Un impegno che – precisa il Presidente di Coldiretti – ha l’obiettivo di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali”.
Il risultato dei discount pone l’attenzione sulla difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che hanno speso quasi 13 miliardi in più per acquistare cibi e bevande nel 2022.
“Tra le categorie di prodotti che hanno pesato di più sugli aumenti nel carrello ci sono – afferma Coldiretti – la verdura che precede sul podio pane, pasta e riso e poi carne e salumi, mentre al quarto posto la frutta precede il pesce, poi latte, formaggi e uova e, quindi, olio, burro e grassi”.
Accanto alla formula tradizionale del 3x2 ed ai punti a premio, si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa.
“C’è anche chi infatti nella situazione di difficoltà – sottolinea Coldiretti – preferisce fare una spesa etica con 8 italiani su 10 (80%) che acquistano ovunque possibile prodotti italiani, perché li considerano di qualità più alta ma anche per dare supporto economico alle imprese italiane. Quasi 7 italiani su 10 (69%) – prosegue – cercano regolarmente di prodotti a chilometro zero che consumano meno carburanti e garantiscono maggiore freschezza con il 50% che effettua acquisti nei mercati dei contadini con l’obiettivo di sostenere le realtà locali, ridurre l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantirsi prodotti più freschi che durano di più”.
Un impegno sostenuto dalla Coldiretti con la più estesa rete di vendita diretta nel mondo con 15mila agricoltori aderenti in quasi 1200 mercati di Campagna Amica lungo la Penisola.
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