Cgil, Cisl e Uil convocati mercoledì da Meloni in vista della legge di Bilancio

Cgil, Cisl e Uil convocati mercoledì da Meloni in vista della legge di Bilancio Foto di Maurizio Riccardi © AGR
Mercoledì 9 novembre si terrà il primo incontro a Palazzo Chigi per Cgil, Cisl e Uil. Il premier Giorgia Meloni ha, infatti, convocato nel pomeriggio i tre leader sindacali che giorni fa le avevano mandato una lettera per chiedere un incontro in vista della legge di Bilancio.

Un incontro nel quale probabilmente ci si limiterà all’ascolto dei rappresentanti sindacali in vista della manovra di bilancio e degli interventi sul fronte del caro bollette e delle modifiche del reddito di cittadinanza.

Tra i temi principali che i sindacati porteranno all’attenzione della premier ci sono: sostegno ai redditi di dipendenti e pensionati; maggiore flessibilità in uscita verso la pensione; lotta alla precarietà; riduzione del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori ma anche una politica industriale che non si limiti ad affrontare l’emergenza.

Ma le priorità per i sindacati sono il potere d’acquisto di salari e pensioni falcidiati dall’inflazione e l’introduzione di correttivi alla legge Fornero sulla previdenza che evitino nel 2023, scaduta Quota 102, l’accesso alla pensione solo con 67 anni di età o con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne). I margini di manovra risultano strettissimi anche a fronte dei circa 23 miliardi che saranno drenate dalla perequazione delle pensioni rispetto all’inflazione, a meno che il Governo non intenda mettere ancora mano a quella degli assegni più alti.

Una problematica quest’ultima affrontata anche dalla ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, durante il suo intervento all’assemblea di Federmeccanica, sostenendo che “una riflessione profonda va fatta sull’incremento del potere d’acquisto delle retribuzioni” e che questo e la riduzione del cuneo fiscale e contributivo “devono essere obiettivi raggiungibili in tempi brevi”.

Il leader della Cgil Maurizio Landini sostiene che per liberare risorse è necessario intervenire sugli extraprofitti: “stiamo parlando – ha ammonito – di decine di miliardi. Ci sono, si vanno a prendere e si redistribuiscono, si o no? Il resto sono chiacchiere”. E ha ribadito che il cuneo fiscale va tagliato a vantaggio dei lavoratori e non delle imprese, aumentando il netto in busta paga.

“Auspico – ha detto il numero uno della Cisl, Luigi Sbarra – che sia l’inizio di un cammino strutturato, permanente di confronto e di dialogo sociale per affrontare con il Governo le emergenze economiche, produttive e occupazionali con provvedimenti urgenti”.

Al centro del confronto, per il sistema previdenziale, la conferma delle misure Opzione donna e Ape sociale ma anche un intervento, come ha spiegato la ministra Calderone, per evitare che, esaurita Quota 102, scatti l’uscita solo a 67 anni.

“Per la Uil – ha affermato Pierpaolo Bombardieri –, le priorità sono il recupero del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati, una maggiore flessibilità in uscita sulle pensioni, la lotta alla precarietà e la sicurezza sul lavoro”.

Sul tema del cuneo fiscale anche il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha voluto dire la sua, affermando che il Governo ha fatto bene a puntare tutte le risorse della Nadef sull’energia: “speriamo – ha detto – che in futuro ci sia la possibilità di lavorare seriamente sulla riconfigurazione della spesa pubblica, per un 4-5%: le risorse necessarie per il taglio del cuneo fiscale”.