Crisi Ucraina, Rota: «Agroalimentare sotto stress, reagire»
È fondamentale quindi trovare nell’immediato forme e modalità per reagire adeguatamente senza perdere di vista gli obiettivi ambientali.
«La crisi ucraina sicuramente sta influendo moltissimo sul comparto agroalimentare», dichiara Onofrio Rota, segretario generale della Fai Cisl, in un’intervista all’Italpress, «e non soltanto perché è uno dei paesi fornitori di materia prima per l’industria alimentare. Impatti importanti, quindi, per il settore lattiero-caseario e per il settore delle carni. E’ necessario trovare forme e modalità per reagire perché la nostra azienda alimentare nazionale si rifornisce molto dall’esterno. Bisogna mettere anticorpi all’interno del nostro Paese per reagire adeguatamente».
«Tra alcuni giorni», spiega Rota, «ci sarà il congresso nazionale di Fai Cisl. E’ un congresso straordinario fatto da persone straordinarie che vogliono rigenerare. Questo vuol dire ripensare al presente in maniera completamente diversa».
Il VII° Congresso nazionale della Fai, federazione agroalimentare ambientale della Cisl, intitolato «Rigenerazione: persona, lavoro, ambiente”, si svolgerà dal 5 al 7 aprile 2022 a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, presso l’Auditorium del Santuario San Pio da Pietrelcina. Un appuntamento che fa seguito ai quarantotto congressi territoriali e ai venti regionali svoltisi tra novembre 2021 e marzo 2022, con la partecipazione di oltre seimila persone tra lavoratori e lavoratrici; rappresentanti della Cisl e di altre categorie; delle istituzioni locali e regionali; del terzo settore e dell’imprenditoria.
«Non è una ripartenza», prosegue il segretario generale, «perché nella società è in sofferenza la persona ed è in sofferenza il mondo del lavoro. Poi c’è il tema ambientale che in questi ultimi anni ha preso centralità nella discussione politica nazionale e mondiale. E’ un tema da sviluppare e che si integra benissimo con le altre due parole: lavoro e persona. Oggi c’è chi teme che gli obiettivi ambientali vengano rinviati a causa del conflitto in Ucraina. C’è il rischio – ha spiegato – che l’attenzione possa ricadere sui temi di guerra legati all’Ucraina, ma guai se si perdesse di vista l’attenzione sui temi ambientali. Quali sono le richieste più urgenti da rivolgere al mondo politico? Specialmente in un momento in cui il lavoro è sempre più debole e discontinuo, vengano trovati strumenti e ammortizzatori sociali adeguati per interpretare questo tempo, facendo riferimento, tra l’altro, ai vari ammortizzatori di uscita collegati ai temi delle pensioni che devono essere sempre più flessibili e aiutare un ricambio generazionale».
Nel concludere, Rota chiede alla politica «attenzione ai temi sulla sicurezza sul lavoro, che è anche parte di responsabilità dello stesso mondo del lavoro. Inoltre, chiediamo anche ai nostri interlocutori della rappresentanza del lavoro di accettare a viso alto e con una visione lunga anche i cambiamenti che stanno nel mondo del lavoro. Questo vuol dire ripensare ai nuovi profili professionali, lavorare sulle nuove competenze e interpretare questa modalità del lavoro che è in cammino e che ha bisogno anche di una connessione contrattuale adeguata».
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