In fiamme il Ponte di Ferro, grande ferita per Roma

Una dinamica ancora tutta da chiarire. Alcuni residenti parleranno addirittura di un’esplosione: “uno scoppio e poi le fiamme”. A lavoro, infatti, per risalire all’origine dell’incendio, che sabato sera intorno alle 22.20 circa ha fatto accendere come una torcia l’infrastruttura che collega i due popolosi quartieri, i carabinieri della Compagnia Trastevere, i militari del Nucleo investigativo di via in Selci, attivati dalla Procura, e i vigili del fuoco.
Si esclude il dolo: di sicuro nessuno ha appiccato quell’incendio, ma resta da individuarne il punto di origine di quanto accaduto.
Stando alla ricostruzione dei fatti, sabato sera poco dopo le 22.20 la centrale operativa dei vigili del fuoco ha ricevuto una chiamata: “sta bruciando il ponte dell’Industria”. Partono subito le squadre, mentre sul posto si fermano durante un controllo del territorio anche i militari dell’Arma. Le operazioni di spegnimento vanno avanti fino all’una e trenta di notte, quando il rogo viene definitivamente spento e si passa a scandagliare l’area circostante, partendo da quell’insediamento abusivo fatto di brande, materassi, sedie, pentole e fornelli situato proprio sotto al ponte, sul lato del quartiere Marconi, all’altezza di via Antonio Pacinotti, da cui potrebbero essere partite le prime fiamme.
Infatti, proprio qui, i vigili del fuoco hanno trovato due bombole a gas e non si esclude che “per cause accidentali, l’incendio sia partito da quest’area”, spiega il Comandante provinciale dei vigili del fuoco, Francesco Notaro.
I carabinieri sequestrano la zona e acquisiscono anche le immagini di videosorveglianza di alcuni impianti posti sui palazzi di via Pacinotti. Alcuni testimoni hanno dichiarato di aver visto, negli istanti precedenti al rogo, delle persone transitare per quest’accampamento dal quale, già diversi anni fa, partì un incendio che non riuscì a raggiungere il ponte solo per le cattive condizioni atmosferiche dettate dall’inverno.
Tra le ipotesi, però, ce n’è anche un’altra: quella per cui il rogo sia partito dal centro del ponte a causa di un cortocircuito e che poi si sia esteso per 131 metri, investendo anche l’area occupata abusivamente. “Stando all’analisi di alcuni elementi – afferma un investigatore – e facendo una ricerca su fonti aperte, ci sono immagini scattate subito dopo l’inizio dell’incendio che lo vedono propagarsi dal centro del ponte”.
La Procura, molto probabilmente, aprirà un fascicolo per incendio colposo. Quello che è certo è che l’estensione dell’incendio non è stata causata dalle condutture del gas. “Le condotte del gas – stando ai primi rilievi di Italgas – che corrono lungo il ponte di Ferro, prontamente isolate chiudendo le valvole a monte e a valle, non hanno subìto danni dall’incendio né lo hanno alimentato. Il servizio di distribuzione del gas nella zona prosegue regolarmente e non ha subìto interruzioni. L’esiguità dei consumi di queste ore – spiega la società – consente per il momento di poter fare a meno dell’apporto di gas proveniente dalle condotte chiuse”.
Il ponte di Ferro è ancora in piedi, a crollare però è il corridoio dei servizi che ha causato interruzione di luce per tre interi quartieri. Molti residenti, infatti, si sono accorti di quanto stava succedendo perché è saltata la luce. “Stavo guardando la tv – racconta un signore che abita a poche centinaia di metri dal ponte – e all’improvviso si è spento tutto. Ho provato a smanettare con il contatore, poi ho guardato fuori per vedere se la luce fosse saltata solo a me così ho capito quanto stava succedendo”.
Ancora più paurosa la notte per chi abita sopra il ponte. “La luce è mancata per almeno mezz’ora. I vigili del fuoco ci hanno citofonato per avvertirci dell’incendio e soprattutto per sapere se avevamo auto nei paraggi. Per paura siamo scesi tutti in strada. Abbiamo passato la notte qui”.
E c’è anche chi ora pensa alle ripercussioni sulla vita di tutti i giorni. “Passavo su quel ponte tutti i giorni per andare a lavorare. Ora rimarremo così per anni. Sarà un disastro per chi abita qui”.
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