Meloni alla Camera per fiducia: industriali soddisfatti, sindacati chiedono un confronto

Meloni alla Camera per fiducia: industriali soddisfatti, sindacati chiedono un confronto Foto Multimedia Camera dei Deputati
Nella giornata di ieri, martedì 25 ottobre, il nuovo Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto il discorso alla Camera per la fiducia.

Un discorso che ha convinto soprattutto i rappresentanti degli industriali e dei commercianti, mentre Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di aprire subito un confronto, partendo dal tema sul reddito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati decurtato dalla corsa dei prezzi e dall’aumento delle bollette.

“Abbiamo apprezzato – ha detto Carlo Bonomi, Presidente della Confindustria – l’aver riaffermato la collocazione internazionale italiana, quindi in Europa e atlantista, e abbiamo particolarmente apprezzato il fatto di aver messo al centro anche il tema del lavoro a 360 gradi, un tema sul quale credo il Paese nei prossimi mesi deve fare delle grandi riflessioni. Ed è ovvio – conclude Bonomi – che condividiamo che senza l'industria non c'è l'Italia, lo dicono i numeri”.

Anche la Confcommercio sottolinea come sia importante che ci sia “l'annuncio del mantenimento e del rafforzamento delle misure nazionali volte a contenere l'impatto del caro energia e del caro carburanti su imprese e famiglie”, definendo giusti gli “obiettivi programmatici di un nuovo patto fiscale”.

Per quanto riguarda i sindacati, la Cgil, in particolar modo, si dice contraria all’ipotesi di una tregua fiscale, che per la confederazione sindacale suona come un condono, e a condividere il taglio del cuneo fiscale tra datori di lavoro e lavoratori: “la riduzione della pressione fiscale – afferma – deve essere a solo vantaggio del lavoro e dei pensionati”.

Il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha quindi chiesto un confronto con il Governo, ribadendo che non basta essere solo informati sulle intenzioni dell'esecutivo.

“La priorità - ha spiegato - deve essere il potere d'acquisto di stipendi e pensioni, ma anche la riforma delle pensioni. Il condono fiscale non è strada da seguire. La prima priorità è il reddito dei lavoratori. I 200 euro che sono stati dati e i 150 che arriveranno a novembre sono insufficienti ad affrontare quello che sta succedendo, c'è un'emergenza. Vedo – prosegue il numero uno della Cgil - il rischio di una situazione sociale esplosiva se non si affrontano questi temi nelle prossime settimane”.

Sulla stessa scia anche il leader della Cisl, Luigi Sbarra, che chiede a Giorgia Meloni di aprire il confronto, sottolineando la necessità di un “patto sociale che unisca governo nazionale e istituzioni locali, sindacato e imprese in un percorso capace di sostenere crescita e innovazione, investimenti e coesione a cominciare dal Pnrr, elevare tutele e redditi di lavoratori, pensionati e famiglie, qualificare e far ripartire il lavoro, rilanciare e redistribuire la produttività”.

Non è poi mancata la posizione della Uil con Pierpaolo Bombardieri che ha espresso l’apertura ad un dialogo: “siamo come sempre, disponibili al confronto. Il nostro giudizio dipenderà dai fatti e dal merito delle scelte che saranno assunte”.

Commentando le dichiarazioni fatte dalla Premier Giorgia Meloni in campagna elettorale sull'apertura di un confronto con i sindacati, anche lo stesso Bonomi ha riconosciuto l'importanza di "sedersi a un tavolo tutti assieme, confrontarsi sapendo che ognuno deve lasciare giù un pezzetto delle proprie rivendicazioni per costruire un patto per l'Italia".

C’è necessità, quindi, di costruire una prospettiva di medio-lungo periodo per il Paese ed affrontare l’emergenza attuale attraverso il dialogo sociale, la partecipazione e la condivisione per la crescita di tutto il Paese, il rilancio degli investimenti, la difesa e l'aumento dei posti di lavoro.