Meloni alla Camera per fiducia: industriali soddisfatti, sindacati chiedono un confronto

Un discorso che ha convinto soprattutto i rappresentanti degli industriali e dei commercianti, mentre Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di aprire subito un confronto, partendo dal tema sul reddito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati decurtato dalla corsa dei prezzi e dall’aumento delle bollette.
“Abbiamo apprezzato – ha detto Carlo Bonomi, Presidente della Confindustria – l’aver riaffermato la collocazione internazionale italiana, quindi in Europa e atlantista, e abbiamo particolarmente apprezzato il fatto di aver messo al centro anche il tema del lavoro a 360 gradi, un tema sul quale credo il Paese nei prossimi mesi deve fare delle grandi riflessioni. Ed è ovvio – conclude Bonomi – che condividiamo che senza l'industria non c'è l'Italia, lo dicono i numeri”.
Anche la Confcommercio sottolinea come sia importante che ci sia “l'annuncio del mantenimento e del rafforzamento delle misure nazionali volte a contenere l'impatto del caro energia e del caro carburanti su imprese e famiglie”, definendo giusti gli “obiettivi programmatici di un nuovo patto fiscale”.
Per quanto riguarda i sindacati, la Cgil, in particolar modo, si dice contraria all’ipotesi di una tregua fiscale, che per la confederazione sindacale suona come un condono, e a condividere il taglio del cuneo fiscale tra datori di lavoro e lavoratori: “la riduzione della pressione fiscale – afferma – deve essere a solo vantaggio del lavoro e dei pensionati”.
Il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha quindi chiesto un confronto con il Governo, ribadendo che non basta essere solo informati sulle intenzioni dell'esecutivo.
“La priorità - ha spiegato - deve essere il potere d'acquisto di stipendi e pensioni, ma anche la riforma delle pensioni. Il condono fiscale non è strada da seguire. La prima priorità è il reddito dei lavoratori. I 200 euro che sono stati dati e i 150 che arriveranno a novembre sono insufficienti ad affrontare quello che sta succedendo, c'è un'emergenza. Vedo – prosegue il numero uno della Cgil - il rischio di una situazione sociale esplosiva se non si affrontano questi temi nelle prossime settimane”.
Sulla stessa scia anche il leader della Cisl, Luigi Sbarra, che chiede a Giorgia Meloni di aprire il confronto, sottolineando la necessità di un “patto sociale che unisca governo nazionale e istituzioni locali, sindacato e imprese in un percorso capace di sostenere crescita e innovazione, investimenti e coesione a cominciare dal Pnrr, elevare tutele e redditi di lavoratori, pensionati e famiglie, qualificare e far ripartire il lavoro, rilanciare e redistribuire la produttività”.
Non è poi mancata la posizione della Uil con Pierpaolo Bombardieri che ha espresso l’apertura ad un dialogo: “siamo come sempre, disponibili al confronto. Il nostro giudizio dipenderà dai fatti e dal merito delle scelte che saranno assunte”.
Commentando le dichiarazioni fatte dalla Premier Giorgia Meloni in campagna elettorale sull'apertura di un confronto con i sindacati, anche lo stesso Bonomi ha riconosciuto l'importanza di "sedersi a un tavolo tutti assieme, confrontarsi sapendo che ognuno deve lasciare giù un pezzetto delle proprie rivendicazioni per costruire un patto per l'Italia".
C’è necessità, quindi, di costruire una prospettiva di medio-lungo periodo per il Paese ed affrontare l’emergenza attuale attraverso il dialogo sociale, la partecipazione e la condivisione per la crescita di tutto il Paese, il rilancio degli investimenti, la difesa e l'aumento dei posti di lavoro.
Ultimi da Maria Antonietta Conso
- Salvini ai sindacati: il Ponte sullo Stretto sarà transitabile nel 2032
- Salvini invita i sindacati al ministero per un confronto
- Cgil, Cisl e Uil a Potenza: risposte insufficienti sul lavoro dal Governo
- Cisl, deposta proposta di legge per favorire la partecipazione dei lavoratori nei Cda delle aziende
- Def, sindacati pronti alla mobilitazione