Morti sul lavoro, il monito di Mattarella: è un fenomeno inaccettabile

Dall’inizio dell’anno sono quasi 700 vittime, pari a quasi 3 al giorno. Numeri “allarmanti, drammatici”: lavorare “non può significare porre a rischio la propria vita, è un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica”, è il monito del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
La Giornata nazionale dell’Anmil (l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) per le vittime degli incidenti sul lavoro, giunta alla 72esima edizione, sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, è l’occasione per richiamare l’attenzione sulla sicurezza.
Nei primi otto mesi, i casi mortali denunciati all’Inail sono stati 677; oltre 484mila gli infortuni, più di duemila al giorno. Un numero che, purtroppo, continua ad aumentare e che tocca ormai tutti i settori.
Con la diminuzione dei casi Covid, che negli ultimi due anni avevano inciso maggiormente sull’incremento degli infortuni sul lavoro e, in particolare, nella sanità, i dati confermano il settore delle costruzioni quello con più vittime, tra le cause principali le cadute da tetti, ponteggi e impalcature, seguito da trasporti e agricoltura.
“Quotidianamente siamo costretti ad aggiornare il triste contatore delle vittime – afferma il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in un messaggio inviato per la cerimonia che quest’anno si è tenuta a Fiume Veneto (Pordenone) – ma non possiamo rassegnarci a una logica quasi di assuefazione alle continue notizie di incidenti”.
Tra le ultime misure, ricorda Orlando, ci sono il rafforzamento del personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), potenziato del 65%, e interventi ad hoc nell’edilizia.
Il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, sostiene la necessità di aprire un tavolo delle regioni sulla sicurezza sul lavoro: “solo così si può creare una rete di esperienze” da condividere “per rendere più efficace la lotta alla piaga degli incidenti”.
La sicurezza nei luoghi di lavoro, nonostante la sua gravità, “non riceve la giusta considerazione”, ammonisce il presidente dell’Anmil, Zoello Forni, chiedendo che sia una priorità per il nuovo governo.
In campo scendono anche i sindacati. Cgil, Cisl e Uil avviano una settimana di mobilitazione dal prossimo 17 ottobre con assemblee nei luoghi di lavoro e presidi a livello territoriale, che culminerà sabato 22 ottobre con una manifestazione nazionale unitaria in piazza Santi Apostoli a Roma.
“Siamo di fronte ad una vera e propria strage”, dichiara il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine dell’iniziativa organizzata nella sede di corso d’Italia a un anno dall’assalto.
“Nei cantieri o sui campi o nelle fabbriche, dobbiamo fermare questa strage silenziosa che non può diventare un dato statistico, rassegnazione”, rimarca anche il leader della Cisl, Luigi Sbarra.
“Spesso non sono incidenti, ma sono omicidi, perché dietro queste tragedie ci sono consapevoli irresponsabilità dettate dalla brama di profitto. Servono più ispettori del lavoro.”, dice Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale della Uil, sostenendo che bisogna dire basta a questa “vergogna nazionale”.
Tra le richieste c’è quella di rafforzare i controlli e la formazione ed introdurre la patente a punti. E, anche, di tenere fuori dai bandi pubblici le aziende che violano le norme sulla sicurezza.
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