Papa Francesco a conclusione del Sinodo: per tutti noi la parola “famiglia” non suona più come prima

Si è concluso il Sinodo dei Vescovi al Santo Padre Francesco, dopo 3 settimane di incessante lavoro (dal 4 al 25 ottobre 2015) sul tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. Il Sinodo “è stato faticoso, ma è stato un vero dono di Dio che porterà sicuramente molto frutto", ha affermato Bergoglio durante la Santa Messa celebrata domenica 25 nella basilica di San Pietro.
Provando a fare il punto della situazione sul significato che questa assemblea sinodale ha per la Chiesa ci accorgiamo subito che non siamo di fronte ad un traguardo ma all’inaugurazione di un nuovo cammino. Una prima risposta sugli esiti dell’incontro ce la offre Papa Francesco nel suo discorso finale: “certamente non significa aver concluso tutti i temi inerenti la famiglia, ma aver cercato di illuminarli con la luce del Vangelo, della tradizione e della storia bimillenaria della Chiesa, infondendo in essi la gioia della speranza senza cadere nella facile ripetizione di ciò che è indiscutibile o già detto”.
Analogamente il cardinale Bassetti, in un articolo dell’ “Osservatore Romano”, afferma che “una delle più grandi eredità di questo sinodo consiste, dunque, nell’aver iniziato a tracciare una strada nuova… un punto di partenza, però, dal quale non si può in alcun modo tornare indietro”.
Le questione dogmatiche, “ben definite dal Magistero della Chiesa” non sono state toccate: Papa Francesco ha ribadito nel suo discorso finale “l’importanza dell’istituzione della famiglia e del Matrimonio tra uomo e donna, fondato sull’unità e sull’indissolubilità, e ad apprezzarla come base fondamentale della società e della vita umana”, ma nei passi successivi evidenzia il clima di apertura con cui si è svolto l’incontro: “nel cammino di questo Sinodo le opinioni diverse che si sono espresse liberamente hanno certamente arricchito e animato il dialogo, offrendo un’immagine viva di una Chiesa che non usa moduli preconfezionati”. Qui Bergoglio si riferisce anche alla diversità culturale dei partecipanti e dei loro valori: “abbiamo visto che quanto sembra normale per un vescovo di un continente, può risultare strano, quasi come uno scandalo per il vescovo di un altro continente; ciò che viene considerato violazione di un diritto in una società, può essere precetto ovvio e intangibile in un’altra; ciò che per alcuni è libertà di coscienza, per altri può essere solo confusione”. E prosegue difendendo la necessità di un processo di “inculturazione” da parte della Chiesa, concetto definito dal Concilio Vaticano II come “intima trasformazione degli autentici valori culturali mediante l’integrazione nel cristianesimo, e il radicamento del cristianesimo nelle varie culture umane”.
Per Papa Francesco il Sinodo sulla famiglia è stata una “prova della vivacità della Chiesa Cattolica”, che ha esaminato tutte le difficoltà e ai dubbi che sfidano e minacciano la famiglia contemporanea nelle diverse parti del mondo, “senza paura e senza nascondere la testa sotto la sabbia”, “senza mai cadere nel pericolo del relativismo oppure di demonizzare gli altri”. Sebbene a conclusione del Sinodo “per tutti noi la parola famiglia non suona più come prima”, sostiene Bergoglio, non muta l’obiettivo comune della Chiesa: “annunciare il Vangelo all’uomo di oggi, difendendo la famiglia da tutti gli attacchi ideologici e individualistici”.

Maurizio Riccardi
Fotografo, giornalista, direttore del Gruppo AGR, di cui fanno parte: l'agenzia fotografica AGR, il magazine online Agrpress.it, l'Archivio Riccardi, la sezione Audiovsivi / web e la sezione Comunicazione.
Nasce a Roma nel 1960, si può dire nella camera oscura del padre, anche lui noto fotografo della "Dolce Vita".
Ultimi da Maurizio Riccardi
- Donna Summer la Voce Arcobaleno alla Libreria Notebook all’Auditorium di Roma
- Sindacati, 40mila in piazza all'arco della Pace a Milano
- E' morto Maurizio Costanzo
- Al Senato il Quarto Rapporto Censis-Tendercapital sulla sostenibilità sociale e la rinnovata sfida del welfare italiano
- Il Piano 2030 del settore elettrico elaborato da Elettricità Futura