Plebiscito Renzi. Grillo doppiato

Per il Nuovo Centrodestra del ministro degli Interni, Angelino Alfano, un 4,4% che gli consente così di superare la soglia di sbarramento, ma tenuto conto dell’alleanza con l’Udc, è un risultato che dovrebbe far riflettere.
Ottimo successo per la Lega Nord che si attesta quarto partito italiano con un buon 6,2%, merito soprattutto del suo segretario, Matteo Salvini.
Delusione dunque per Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle che perdono quasi 5 punti percentuali dalle scorse politiche e passa da 8 milioni e 689 mila voti a 5 milioni e 800 mila.
Un dato che sicuramente con il calo percentuale degli elettori dal 75,2% (politiche 2008) al 57,22%.
Pesa ancor di più il risultato di Forza Italia che perde circa 3 milioni di elettori (da 7 milioni e 332mila, il 21,6% del Pdl a un misero 16,8%).
Altri partiti, quali la Lega Nord, Ncd-Udc e Tsipras, superano la soglia del 4% che permette di portare parlamentari europei a Strasburgo. Per Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale un misero 3,7%, anche se quasi raddoppia i consensi rispetto alle politiche dello scorso anno. Infine, Scelta Europea riesce ad arrivare allo 0,6%.
Insomma, l’Italia che si è svegliata oggi ha lanciato un messaggio ben preciso, mostrando una solidità e fiducia al governo Renzi che sicuramente gioverà nelle politiche europee soprattutto alle soglie del semestre europeo.
L’atteso risultato dei due fenomeni populisti, grillini da un lato e berlusconiani dall’altro, non ha dunque attecchito il corpo elettorale italiano, confermando il Pd come un partito in crescita che spaventa. Dati che addirittura, in vista di una probabile legge elettorale “Italicum”, porterebbe ad una maggioranza assoluta in partito di Renzi. Roba da vecchia Democrazia Cristiana.
Il premier ha accolto con entusiasmo commentando la sua soddisfazione su Twitter: “Un risultato storico. Commosso e determinato, adesso al lavoro per un’Italia che cambi l’Europa”.
I DATI DEFINITIVI
Le elezioni europee di ieri disegnano un'Italia diversa rispetto a quella delle precedenti europee del 2009. Il Pd cresce del 14,7% e passa dal 26,1% al 40,8%. Nel 2009 il Pdl ottenne il 35,2% dei voti, l'Udc il 6,5%, La Destra il 2,2%. Oggi Fi, Ncd, Udc, Fdi insieme hanno il 24,9%. L'Idv crolla dall'8% del 2009 allo 0,65%. La lista Tsipras è al 4,03%, ma nel 2009 le due liste di Rifondazione e Sel ebbero complessivamente il 6,5% dei voti. La Lega scende dal 10,2% del 2009 al 6,2% attuale. L’affluenza alle urne per le europee - secondo i dati ufficiali diffusi dal Viminale - è pari al 58,7%, in calo di quasi otto punti rispetto alle ultimi europee.
Francescochristian Schembri
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