“Redemption Song” al Teatro di Villa Torlonia

“Redemption Song” al Teatro di Villa Torlonia
Si svolgerà giovedì 27 giugno 2019 alle ore 10.00 al Teatro di Villa Torlonia - via Lazzaro Spallanzani 1 - a Roma la conferenza “Redemption Song. Ottimizzare i benefici della migrazione e ridurne i costi sociali in Africa Occidentale”.

«Vecchi pirati, sì, hanno derubato me/Mi hanno venduto alle navi di mercanti/Qualche minuto dopo avermi tolto/Dall’inferno senza fondo»

Sono i primi versi di Redemption Song, una fra le canzoni più note di Bob Marley (1945-1981). “Redemption”, in italiano “Redenzione”, ergo liberazione dal peccato attraverso una vita giusta o la penitenza. Tuttavia, nella canzone di Bob Marley, tale termine ha anche il significato di liberazione dalla condizione di schiavitù. La stessa condizione che affligge quanti decidono di partire irregolarmente dall’Africa alla volta dell’Europa. E molti di questi, sul Vecchio Continente, non riescono neppure a posare lo sguardo.

Ed è proprio qui che interviene il progetto “Redemption Song”. L’obiettivo fondamentale è quello di informare i giovani potenziali migranti irregolari circa i rischi in cui potrebbero incorrere nel lungo e pericoloso viaggio verso una meta che neppure conoscono, se non per sentito dire o per quelle poche foto che arrivano dall’Italia, dalla Francia, dalla Germania o dalla Spagna. Perché ai loro occhi l’Europa è l’El Dorado, una “Terra Promessa” ricca di successo, soldi e prosperità. Un falso mito alimentato anche da molti di coloro i quali/le quali in Europa sono già arrivati/arrivate.

Numerosi  i racconti, molto simili fra loro indipendentemente da quale fra i cinque Paesi in cui il progetto “Redemption Song” opera: Burkina Faso, Senegal, Mali, Guinea e Niger. Il ragazzo, non importa che si chiami Cissoko, Mamadou, Boubacar o Lawali, se abbia tredici o trentacinque anni, decide di partire dal proprio villaggio e di imbarcarsi in un viaggio della speranza. Della speranza, appunto, perché sa ciò che lo aspetta: il deserto e poi il mare. Sa che si muore lungo quelle vie, ha visto sulla schermata del suo telefono le foto di altri ragazzi e ragazze morti/morte, i corpi sepolti dalla sabbia o sprofondati in mare. Sa che potrebbe finire nelle carceri libiche. L’unica cosa che non sa è cosa avverrà dopo. L’unica vera grande incognita. Ma l’El Dorado è sempre lì, fisso nella sua mente. Lo tenta, lo attrae. Giustifica - secondo il suo ragionamento - la partenza e l’irregolarità del viaggio. E poco importa se alcuni suoi fratelli o amici sono già morti lungo la via che sta per intraprendere. Lui parte comunque. Anche a rischio della sua vita. Un rischio che decide di caricare sulle sue spalle per aiutare sé stesso e i suoi familiari, la madre, il padre, i fratelli e le sorelle. Perché è così che funziona: chi parte - ed arriva a destinazione - invia quel che può a casa. E per farlo è anche disposto a vivere un viaggio massacrante, dilaniante non solo per il corpo, ma anche per lo spirito. È disposto a rinunciare alla sua famiglia, agli affetti ed agli amici per cercare di dare una svolta alla sua vita, in fuga dal raccolto andato a male, dalla siccità, dalla povertà, dalla fame.

Molti fra i ragazzi incontrati nel corso di questi mesi di viaggio hanno espresso con convinzione un desiderio: studiare, diplomarsi e magari ottenere un visto di studio per andare in Europa, diventare medici ed aiutare i loro compaesani. Una generazione giovane che ha cominciato a capire, grazie alla sensibilizzazione sul tema, quanto sia rischioso mettere in gioco la propria esistenza inseguendo quella che, di primo acchito, potrebbe sembrare la via più immediata, l’unica in grado di svicolare da permessi, visti ed altre procedure burocratiche che funzionano più come muro che per altro. È in tale generazione che sta germogliando il seme della conoscenza, una generazione che ha compreso quanto sia importante andare a scuola, frequentare - quando possibile - l’Università ed avere un buon grado di alfabetizzazione per affrontare i problemi che affliggono il proprio paese, far sentire la propria voce e cercare di dare un nuovo indirizzo alla società in cui vive e cresce.

Proprio come scriveva il grande Bob Marley: «Emancipatevi dalla schiavitù mentale/Solo noi stessi possiamo liberare la nostra mente/[…]/Mi aiuterai a cantare/Questi canti di libertà?/Perché tutto quel che ho sempre avuto/Sono i canti di redenzione».

 

IL PROGRAMMA

 

9.45: Accoglienza e registrazione

Apertura

10.15: Intervento musicale

10.30: Paola Crestani (Presidente di Link2007)

10.40: Proiezione video

10.50: Emanuela Claudia Del Re (Vice Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione internazionale)

11.00: Federico Soda (Direttore per il Mediterraneo dell’OIM)

 

CONDIVISIONE RISULTATI RAGGIUNTI, BUONE PRATICHE, PROPOSTE E RACCOMANDAZIONI

11.10: SerenaSaquella (Coordinatrice del progetto Redemption Song)

11.25: Cleophas Adrien Dioma (Responsabile rapporti con le Diaspore e consulenti locali)

11.40: Tanguy-Herman Pounekrozou (Responsabile armonizzazione proposte e raccomandazioni)

11.50: Silvia Lami (Coordinatore nazionale per il Senegal)

 

 

LE ISTITUZIONI COINVOLTE

11.55: Luigi Vignali (Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie)

12.05: Ambasciatori delle Repubbliche di Burkina Faso, Mali, Niger, Repubblica di Guinea e Senegal

 

Q&A

12.55

 

CONCLUSIONI

13.20: Emanuela Claudia Del Re (Vice Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione internazionale)

13.30: Intervento musicale, aperitivo & networking

 

Lingua di lavoro: Italiano (disponibile traduzione in lingua Francese)

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.