Renzi, addio al PD

Matteo Renzi Matteo Renzi G. Currado © AGR
Con l'ex Premier "traslocheranno" 18-20 deputati e 10 senatori. Renzi ha anche telefonato all'attuale premier per rassicurarlo sul suo sostegno.
Con un post su Facebook Matteo Renzi ha annunciato ufficialmente l’addio al Pd, con la formazione di gruppi separati e l’avvio del processo che lo porterebbe alla creazione di un nuovo partito centrista, in competizione con il Pd, ma non in contrapposizione. Un’operazione a lungo rinviata, che rischia di creare più di una preoccupazione a un governo appena nato e molto fragile. Tanto che Renzi ieri sera ha fatto una telefonata di «rassicurazione» al premier Giuseppe Conte: «Vado via dal Pd, ma il sostegno al governo rimane convinto».
Allo stato, sarebbero in uscita 18-20 deputati (sui 111 del Pd). Dal misto potrebbe arrivare Catello Vitiello, ex M5S. Per creare un gruppo autonomo alla Camera ne servono 20. Per l’incarico di capogruppo il nome più probabile è quello di Luigi Marattin. Molto più complessa la situazione al Senato. Qui non si possono creare gruppi autonomi, perché il regolamento li vieta se non coincidono con un simbolo presentato alle elezioni. Dal gruppo dem sarebbero in partenza una decina di senatori (su 51): Renzi, Bonifazi, Comencini, Marino, Faraone, Ginetti, Cerno, Laus, Grimani e Bellanova. 
Giovanni Currado

Responsabile editoriale dell'agenzia Agr Srl.
Giornalista e fotografo, autore di diversi reportages in Asia e Africa. Responsabile dello studio dell'immenso archivio fotografico Riccardi e curatore della collana "Fotografici" per Armando Editore.

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