Riforma fiscale, al Mef fumata nera per i sindacati

È durato poco meno di un’ora e mezza l'incontro di lunedì scorso, 29 novembre, tra il ministro dell'Economia, Daniele Franco e i Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, sulla riforma fiscale preparata dal Governo nella manovra di bilancio.
L’ormai solita convocazione a giochi fatti riporta i sindacati a criticare fortemente il Governo. Cgil, Cisl e Uil sono state messe davanti a scelte già compiute dal premier Mario Draghi e dal Ministro Franco.
Proprio il Ministro dell’Economia aveva siglato la scorsa settimana l’accordo con la “cabina di regia” della maggioranza sul bonus fiscale da 8 miliardi. Mentre i sindacati continuavano a chiedere nelle piazze regionali della loro mobilitazione contro la manovra che quegli 8 miliardi andassero tutti ad aumentare buste paga e pensioni. Anche le forze di maggioranza a loro più vicine hanno concordato 7 miliardi di taglio Irpef, senza ascoltare Bankitalia che chiedeva bonus per evitare che il vantaggio andasse anche a reddito non da lavoro, e 1 miliardo di taglio dell’Irap alle imprese, seppur solo quelle individuali e start up.
All’uscita, infatti, i pareri dei segretari sono stati duri, in quanto i sindacati hanno bocciato l'intesa tra partiti e Governo sulle tasse.
“E’ un giudizio negativo". Lo ha detto il Segretario Generale della Cgil Maurizio Landini al termine dell'incontro al Mef rispondendo a chi gli chiedeva com’era andata la riunione.
“Con Cisl e Uil valuteremo tutto il necessario. La mobilitazione nei luoghi di lavoro deve proseguire – ha dichiarato il Segretario Generale della Cgil – e nei prossimi giorni assieme a Cisl e Uil valuteremo tutto ciò che è necessario per far cambiare idea al governo e alle forze di maggioranza perché stanno commettendo un errore".
“Il giudizio dell'incontro è d’insoddisfazione”. Ha affermato il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra al termine dell'incontro con il Ministro Franco.
“Il ministro dell'Economia - ha spiegato Sbarra - è indisponibile a raccogliere valutazioni e approfondimenti anche di natura tecnica finalizzati a cambiare l'impostazione emersa dal lavoro della cabina regia che secondo noi è sbagliata e inadeguata perché non mette in priorità la riduzione della tassazione fiscale a favore dei redditi medi, popolari, bassi dei lavoratori dipendenti e pensionati”.
Dello stesso tenore il commento di Pierpaolo Bombardieri, Segretario Generale della Uil: "nell'incontro il ministro ci ha presentato senza un pezzo di carta l'accordo fatto in cabina di regia, noi abbiamo riconfermato che quelle scelte sono sbagliate, perché si riducono i finanziamenti nella sanità traverso la riduzione dell'Irap, continuiamo a pensare che le risorse disponibili debbano essere indirizzate a lavoratori e pensionati, che soffrono una condizione dovuta anche all'inflazione”. E ha aggiunto: “non è previsto un ulteriore incontro, e quindi noi faremo le nostre valutazioni”.
In questo quadro quanto mai caotico, il Presidente del Consiglio Mario Draghi cerca di blindare la legge di Bilancio e l'accordo sul taglio delle tasse, vedendo da ieri, martedì 30 novembre, a uno a uno i partiti della sua maggioranza.
Ma l'ostacolo più grosso potrebbero essere i sindacati. Ora dovranno decidere come dare seguito a questa rottura, mentre nella sede del governo arriveranno capi delegazione e capigruppo delle Camere per presentare le loro istanze sulla manovra. Intanto i leader fanno precedere gli incontri da dichiarazioni e conferenze stampa per piantare le proprie bandierine sulla manovra, ma anche per rimarcare le posizioni in vista della prossima partita, quella che si terrà al Quirinale.
Proprio il Ministro dell’Economia aveva siglato la scorsa settimana l’accordo con la “cabina di regia” della maggioranza sul bonus fiscale da 8 miliardi. Mentre i sindacati continuavano a chiedere nelle piazze regionali della loro mobilitazione contro la manovra che quegli 8 miliardi andassero tutti ad aumentare buste paga e pensioni. Anche le forze di maggioranza a loro più vicine hanno concordato 7 miliardi di taglio Irpef, senza ascoltare Bankitalia che chiedeva bonus per evitare che il vantaggio andasse anche a reddito non da lavoro, e 1 miliardo di taglio dell’Irap alle imprese, seppur solo quelle individuali e start up.
All’uscita, infatti, i pareri dei segretari sono stati duri, in quanto i sindacati hanno bocciato l'intesa tra partiti e Governo sulle tasse.
“E’ un giudizio negativo". Lo ha detto il Segretario Generale della Cgil Maurizio Landini al termine dell'incontro al Mef rispondendo a chi gli chiedeva com’era andata la riunione.
“Con Cisl e Uil valuteremo tutto il necessario. La mobilitazione nei luoghi di lavoro deve proseguire – ha dichiarato il Segretario Generale della Cgil – e nei prossimi giorni assieme a Cisl e Uil valuteremo tutto ciò che è necessario per far cambiare idea al governo e alle forze di maggioranza perché stanno commettendo un errore".
“Il giudizio dell'incontro è d’insoddisfazione”. Ha affermato il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra al termine dell'incontro con il Ministro Franco.
“Il ministro dell'Economia - ha spiegato Sbarra - è indisponibile a raccogliere valutazioni e approfondimenti anche di natura tecnica finalizzati a cambiare l'impostazione emersa dal lavoro della cabina regia che secondo noi è sbagliata e inadeguata perché non mette in priorità la riduzione della tassazione fiscale a favore dei redditi medi, popolari, bassi dei lavoratori dipendenti e pensionati”.
Dello stesso tenore il commento di Pierpaolo Bombardieri, Segretario Generale della Uil: "nell'incontro il ministro ci ha presentato senza un pezzo di carta l'accordo fatto in cabina di regia, noi abbiamo riconfermato che quelle scelte sono sbagliate, perché si riducono i finanziamenti nella sanità traverso la riduzione dell'Irap, continuiamo a pensare che le risorse disponibili debbano essere indirizzate a lavoratori e pensionati, che soffrono una condizione dovuta anche all'inflazione”. E ha aggiunto: “non è previsto un ulteriore incontro, e quindi noi faremo le nostre valutazioni”.
In questo quadro quanto mai caotico, il Presidente del Consiglio Mario Draghi cerca di blindare la legge di Bilancio e l'accordo sul taglio delle tasse, vedendo da ieri, martedì 30 novembre, a uno a uno i partiti della sua maggioranza.
Ma l'ostacolo più grosso potrebbero essere i sindacati. Ora dovranno decidere come dare seguito a questa rottura, mentre nella sede del governo arriveranno capi delegazione e capigruppo delle Camere per presentare le loro istanze sulla manovra. Intanto i leader fanno precedere gli incontri da dichiarazioni e conferenze stampa per piantare le proprie bandierine sulla manovra, ma anche per rimarcare le posizioni in vista della prossima partita, quella che si terrà al Quirinale.
Pubblicato in: Attualità
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