Riforma RAI: Sit in davanti a Palazzo Madama per la Rai Bene Comune

Adiconsum, Adusbef, Arci, Articolo 21, Associazione Stampa romana, Indignerai, Legambiente, Moveon Italia e Net Left convocano un sit-in davanti a Palazzo Madama chiedendo un confronto con le associazioni . Mentre i vertici della Rai, appena scaduti, mantengono una poltrona inerziale, la riforma del Servizio Pubblico si sta avviando a larghi balzi verso l’approvazione al Senato, dove approda in Aula soffocata dalla calura estiva e da un dibattito asfittico per non dire assente all’interno del Paese e dei corpi sociali.
MoveOn Italia, assieme alle associazioni di consumatori, alle organizzazioni per l’ambiente, le libertà, i diritti civili e le pari opportunità, ai lavoratori, ha promosso in questi mesi l’unica originale proposta politica di rinnovamento dell’assetto e dei contenuti del servizio pubblico, nel tentativo di restituire centralità ai cittadini e alle organizzazioni sociali nella missione della Rai, anche attraverso forme partecipative della comunicazione, del controllo e della governance aziendale. Tentativo frustrato dalla scarsa interlocuzione politica e dall’assenza di un reale coinvolgimento dei diretti interessati, gli utenti, che attraverso il canone sono i veri “azionisti” della Rai.
MoveOn Italia chiede ora che l’approdo del dibattito in Aula diventi occasione per aprire, anche nel Paese, quella discussione necessaria e indifferibile quando in gioco sono gli interessi comuni, e in particolare quello che ha definito il “servizio-pubblico-bene-comune”. E che l’Assemblea di Palazzo Madama, rappresentanza democratica degli elettori, possa al suo interno offrire cittadinanza a tutte le proposte emendative che da più parti le associazioni, i movimenti e le organizzazioni sindacali stanno presentando per riformare e rinnovare profondamente la Rai, nell’ottica dell’autonomia, dell’indipendenza e della partecipazione.
Con l’appello Riformiamo la RAI bene comune, salvaguardiamo il servizio pubblico MoveOn Italia, assieme alle associazioni, i movimenti, le organizzazioni di lavoratori e utenti e singoli/e cittadini e cittadine, chiede al Parlamento italiano di varare una Riforma sentita come urgente e necessaria perché, nella società della conoscenza, i diritti di cittadinanza trovano fondamento nella libertà di informazione, di cui il servizio pubblico è garanzia, rendendo effettivo l’esercizio di tutti gli altri diritti. E sono i cittadini i veri azionisti della Rai.
I sottoscrittori convergono su alcuni principi comuni e irrinunciabili che dovranno caratterizzare la Riforma, sintesi delle proposte depositate in Parlamento:
Una Rai Bene Comune, contro una visione privatistica e per la partecipazione diretta dei cittadini alla comunicazione.
La ridefinizione della missione di servizio pubblico, nell'ambito del rinnovo della concessione:
- raccontare la società nelle sue articolazioni, non solo il Palazzo;
- dare voce e spazio alle culture e alle differenze che si producono nel Paese;
- essere strumento di pluralismo non solo partitico ma anche sociale e culturale;
- garantire una infrastruttura comunicativa aperta, neutra e accessibile a tutti, nessuno escluso;
- informare educare intrattenere, mantenendo alta la qualità, l’obiettività e la trasparenza nella costruzione di senso.
L’indipendenza e l’autonomia di gestione, editoriale e finanziaria del servizio pubblico, liberato dal controllo del Governo e dai conflitti di interessi, con competenze di alto livello.
Un corretto bilanciamento tra organismi di gestione e di sorveglianza nella governance aziendale.
Un nuovo progetto di assetto industriale, connesso al sistema della comunicazione digitale.
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