Sanità, se non la curi non ti cura. Medici e infermieri a Piazza del Popolo

Con uno slogan semplice ma efficace, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Nursind hanno invaso piazza del Popolo a Roma organizzando una manifestazione di respiro nazionale dedicata a tutte le lavoratrici e i lavoratori che operano in sanità: nel pubblico, nel privato e nel terzo settore. Una mobilitazione importante che è servita a rivendicare diversi problemi per i quali servono altrettante "misure urgenti": dalla necessità di maggiori risorse per il fondo sanitario nazionale al tema del superamento dei limiti di tetti di spesa per il personale, dalla lotta alle esternalizzazioni all’urgenza di mettere a segno assunzioni e stabilizzazioni.
"Dobbiamo cambiare radicalmente il sistema sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale pubblico e privato nel nostro Paese - ha dichiarato il Segretario Generale della Cisl FP, Maurizio Petriccioli, a margine della mobilitazione – per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini”.
Oltre 7000 decessi tra gli operatori durante l’emergenza covid e un'emorragia continua di persone in fuga dalle corsie, costretti a scegliere tra la propria salute e il proprio lavoro. Questa è la realtà drammatica della sanità italiana che abbiamo voluto testimoniare oggi in piazza”, prosegue Petriccioli.
“Sfruttando le opportunità del PNRR, che ridisegneranno una nuova rete di servizi alla persona, dobbiamo cogliere questa opportunità, rilanciando una grande vertenza per il superamento del precariato, per un piano assunzionale che porti in servizio non meno di 100.000 addetti tra professionisti, tecnici, oss e amministrativi in tutte le regioni d’Italia, così come dobbiamo cogliere la sfida di una vera sanità di territorio e comunità per colmare i divari nord-sud e centro-periferia che negano diritti di cura e assistenza alle persone”, specifica.
“Congiuntamente a questo obiettivo - conclude il Segretario Maurizio Petriccioli - abbiamo bisogno che chi fa impresa nei servizi di cura alla persona si assuma anche le relative responsabilità sociali: denunciamo infatti una frammentazione contrattuale gravissima che alimenta il dumping a danno dei lavoratori e ci sono professionisti, lavoratrici e lavoratori con il CCNL scaduti da oltre 14 anni. Mi riferisco, in primo luogo, alle donne e agli uomini del mondo delle RSA e delle Case di Cura. Una situazione per la quale chiederemo al Governo e al Ministro Schillaci di farsi parte in causa per rispondere alle giuste richieste dei lavoratori”.
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