Summit delle diaspore a Roma: Disegniamo il futuro dell’Italia nel mondo

Summit delle diaspore a Roma: Disegniamo il futuro dell’Italia nel mondo Foto G. Currado © AGR
Le diaspore protagoniste della cooperazione allo sviluppo. Ponti tra mondi, capaci come nessuno di decolonizzare l’aiuto, liberandolo da ogni paternalismo. Che propongono alleanze alla pari, mettono radici nei territori e promettono di diventare Forum, spazio aperto e partecipato “collettore di idee ad alto impatto”. Sono le parole, le speranze a anzi molto di più – gli impegni – che hanno segnato a Roma la quarta edizione del Summit nazionale delle diaspore.

Al Centro congressi Angelicum, a pochi passi da piazza Venezia, le associazioni e le realtà animate da attivisti e comunità con origini straniere sono tornate a incontrarsi dopo la pandemia di Covid-19. E oggi ci sono nuove sfide, con l’Europa dilaniata dalla guerra in Ucraina o, le crisi all’altro angolo del mondo, come in Perù, dove l’arresto del presidente Pedro Castillo non ha sciolto i nodi politici e continua a dividere.

Quello del Summit è però un progetto che guarda avanti, in direzione del Forum, e che costruisce vie possibili. “Draft the Future!”, disegna il futuro, questo lo slogan della nuova fase. A guidarla sono l’associazione culturale Le Reseau e l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), supportate da realtà istituzionali che provano a fare sistema: la Cooperazione italiana, che nelle diaspore vede il ponte, la diplomazia quotidiana, sociale e profonda che può riportare l’Italia nel mondo.

Il percorso del Summit nazionale delle diaspore ritorna, grazie all’impegno del sistema della Cooperazione italiana, nonostante la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina, nel cuore dell’Europa: lo ha detto Mehret Tewolde Weldemicael, vicepresidente di Le Réseau.
“Forse avevamo anche perso le speranze di riprendere questo percorso” ha sottolineato Tewolde. “L’appuntamento di oggi e questa nuova fase parte del progetto ‘Draft the Future!’ sono la dimostrazione del commitment della Cooperazione italiana: dal 2017 a oggi ci sono stati cinque governi, che non è poco, ma nonostante le traversie politiche siamo ancora qui, con un forte impegno che richiede risorse e vuole tramutarsi in azioni”.
La vicepresidente di Le Reseau, organizzatrice del Summit, ha evidenziato la necessità di puntare su “protagonismo e leadership” delle diaspore. “La domanda che ci siamo posti al riguardo”, ha concluso Tewolde, “è se il sistema della Cooperazione è pronto a includere e integrare”.

Un percorso partecipativo, con le associazioni delle diaspore protagoniste di un nuovo forum, spazio aperto di dialogo per la cooperazione internazionale allo sviluppo: questo l’orizzonte immaginato da Ada Ugo Abara, project assistant dell’associazione Le Reseau.

In primo piano le prospettive offerte dalla legge 125 del 2014 che ha riformato il settore della cooperazione. Uno degli strumenti è il progetto Draft the Future – Towards a Diaspora Forum, realizzato da Le Reseau insieme con l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim).
“Il percorso che ci attende è quello tracciato dalla legge 125 del 2014” dice Abara, relatrice oggi al Quarto summit nazionale delle diaspore, in corso al Centro congressi Angelicum, a Roma. “Questo è un appuntamento importante, che mancava purtroppo da qualche anno” continua la project manager. “Siamo ora alla conclusione di una fase preliminare che porterà al Forum delle diaspore; nei prossimi mesi vedremo concretizzarsi lo sforzo delle associazioni per partecipare più attivamente ai progetti di cooperazione internazionale”.
Secondo Abara, “il forum sarà uno spazio aperto, anche se al momento non si sa ancora quale sarà la sua forma giuridica”. Centrale la dimensione della partecipazione. “Questo”, dice la project manager di Le Reseau, “è un percorso partecipativo che vede coinvolte le associazioni delle diaspore sulla base di consultazioni che si stanno tenendo da tempo sulla base di un principio di prossimità territoriale”.