Maria Antonietta Conso

Se da un lato, la Cop26 di Glasgow termina con un flop di proporzioni abissali e un testo finale definito dagli addetti ai lavori a ribasso, dall’altro Papa Francesco ha rinnovato il suo appello ad "agire subito" contro il cambiamento climatico durante l’Angelus tenuto ieri alla fine della celebrazione eucaristica in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri.
“’Esserci per cambiare’. Persona, lavoro, partecipazione per il futuro del Paese”: si ispira alla celebre frase di Tina Anselmi il titolo che la Cisl ha scelto per il suo XIX Congresso Confederale.
E’ stato trasmesso ieri, martedì 9 novembre, all’attenzione della Commissione Europea il dossier con l’opposizione italiana al riconoscimento della menzione geografica tradizionale europea per il Prosek croato. Ad annunciarlo in una conferenza stampa al Ministero per le politiche agricole e forestali il ministro Stefano Patuanelli.
Dopo una diffidenza iniziale ad abbandonare il vecchio schema di leadership delle aziende fordiste basato sul comando ed il controllo, ora anche i manager cominciano a rivedere il loro punto di vista riguardo allo smart working, in vista della organizzazione del rientro, previsto per il 31 dicembre, termine dello stato di emergenza, salvo cambiamenti.
La finanza verde cresce a vista d'occhio ed il concetto di sostenibilità è entrato a gamba tesa nel mondo dell'economia e sui mercati: ESG, parte da questo acronimo la rivoluzione dei criteri di valutazione delle imprese, che non vengono più misurate solo sulla loro redditività, ma anche sull’impatto ambientale (E) riguardante l’efficienza energetica, le emissioni di gas serra, la gestione delle risorse idriche e dei rifiuti e la capacità delle imprese di offrire prodotti e servizi in grado di rispondere alle sfide climatiche ed ambientali, come la transizione energetica e le strategie low carbon; il rispetto dei valori sociali (S) legato alle politiche di genere, alla tutela dei diritti umani, agli standard lavorativi e ai rapporti con la comunità civile per promuovere l’impegno ad un’economia sociale e solidale e, infine, gli aspetti di buona gestione (G), che include tematiche come l’indipendenza del consiglio di amministrazione, i diritti degli azionisti, la remunerazione dei dirigenti, le procedure di controllo e il rispetto delle leggi. In Italia, attualmente regolata dal D.Lgs. 254/2016 che è stato adottato in attuazione della Direttiva 2014/95/UE, solo un certo tipo di aziende (soggetti di interesse pubblico, come banche, assicurazioni, società quotate e imprese con più di 500 dipendenti) sono tenute a pubblicare la cosiddetta dichiarazione non finanziaria al fine di “assicurare la comprensione dell’attività di impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell’impatto dalla stessa prodotta” ed avente ad oggetto “temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani ed alla lotta contro la corruzione attiva e passiva”. Stanno acquisendo un ruolo rilevante all'interno dei mercati obbligazionari globali i green bond (o obbligazioni verdi) e gli altri strumenti di debito incentrati sulla sostenibilità. Nello specifico i green bond sono quei titoli finanziari emessi da privati o pubblici che sono finalizzati a progetti o attività (nuove o esistenti) che hanno impatti ambientali positivi. Insieme alla famiglia dei green bond ci sono i social bond, titoli dedicati allo sviluppo di progetti a forte impatto sociale, e i sustainability bond, un mix di entrambi i fattori per finanziare o rifinanziare vari progetti o attività ecologiche e sociali. Queste due grandi famiglie si stanno poi a loro volta specializzando in numerosi tipi di prodotti: uno di questi è il Sustainibility linked bond, ovvero un titolo il cui rendimento è legato al raggiungimento di determinati obiettivi. Un titolo però è green solo se risponde a ben determinati criteri. E, nonostante le imprese siano sempre più interessate ad allineare i portafogli ai propri obiettivi finanziari ma anche agli obiettivi di sostenibilità riconosciuti a livello internazionale, come quelli stabiliti dall'Accordo di Parigi e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, attualmente non esiste uno standard globale.
Un accordo tra governo, sindacati ed imprese per regolamentare lo smart working. Lo ha proposto ieri il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nel tavolo di confronto tenuto con le stesse parti sociali per affrontare e risolvere anche delle criticità messe in evidenza con il lavoro “agile”.

Roma blindata per il G20

Il vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi appartenenti al G20 ha previstouna serie di chiusure e divieti di sosta in concomitanza con la zona rossa del vertice.
I sindacati chiedono un confronto serio prima della manovra. E di riversare tutti gli 8 miliardi del taglio delle tasse sulle buste paga dei lavoratori. Confindustria va all'attacco del reddito di cittadinanza “soldi sprecati se non sarà riformato” e chiede, inoltre, di ridurre i contributi, magari anche un po' per le imprese.
La strategia Farm to Fork (“Dal campo alla tavola”), che è al centro del Green Deal europeo, ha l’obiettivo di rendere i sistemi alimentari più equi, sani e rispettosi dell’ambiente.
La transizione ecologica sta a cuore agli italiani non solo perché la reputano una difesa contro i danni ambientali e climatici, ma anche perché, stando a quanto dichiarato dall’86% degli intervistati, è considerata come un'opportunità: riduce i rischi climatici e sviluppa investimenti, innovazione e nuova occupazione.