15 anni senza Teresa Wright, interprete di La signora Miniver, L’ombra del dubbio e Notte senza fine

Nata a New York nell’ottobre 1918, dopo alcune esperienze teatrali esordisce al cinema in Piccole volpi (1941) di William Wyler, con Bette Davis, e con cui ottiene una Nomination all’Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista.
Gli anni Quaranta saranno per lei il decennio migliore (tre Nomination, un Oscar, una fortunata rosa di registi e film di alto livello). Il suo primo “mentore” è W. Wyler, il quale, dopo Piccole volpi, la vuole per La signora Miniver (1942), tratto dal libro omonimo di Jan Struther, e con cui vince l’Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista.
Funzionale ai toni di sentimentalismo della biografia del giocatore di baseball Lou Gehrig (interpretato da Gary Cooper) in L’idolo delle folle (1942) di Sam Wood, Alfred Hitchcock piega la sua attitudine a personaggi ingenui e sensibili verso la spirale del thriller (L’ombra del dubbio - 1943 -, scritto dallo stesso A. Hitchcock insieme a Thornton Wilder).
Nuovamente diretta da William Wyler in I migliori anni della nostra vita (1946), apice del melodramma in chiave realista (è considerato - insieme a Anime ferite e Odio implacabile di Edward Dmytryk - il miglior film americano sulla tematica dei reduci di guerra e sul loro difficile reinserimento nella vita civile), maschera tragica per Raoul Walsh (Notte senza fine - 1947 -, ottimo noir di ambientazione western interpretato da Robert Mitchum, Judith Anderson, Dean Jagger e John Rodney), recita ancora con R. Mitchum in un kammerspiel di sfondo western (La belva - 1954 - di William A. Wellman).
A partire dagli anni Sessanta lavora soprattutto a teatro ed in televisione.
Fra gli altri film ricordiamo Le tre donne di Casanova (1944) di Sam Wood, La donna di quella notte (1947) di Lewis Allen, The Trouble With Women (1947) di Sidney Lanfield, Fuga nel tempo (1948) di Irving Reis, con David Niven, Farley Granger e Evelyn Keyes, All’alba giunse la donna (1950) di John Sturges, Uomini (1950) di Fred Zinnemann, con Marlon Brando (al suo esordio cinematografico), Something to Live For (1952) di George Stevens, La conquista della California (1952) di Lew Landers, La morsa d’acciaio (1952) di Andrew L. Stone, Le ore sono contate (1953) di Don Siegel, L’attrice (1953) di George Cukor, La vita oltre la vita (1956) di Noel Langley, Due gentiluomini attraverso il Giappone (1957) di Arthur Lubin, The Restless Years (1958) di Helmut Kautner, Hail, Hero! (1969) di David Miller, Lieto fine (1969) di Richard Brooks, Roseland (1977) di James Ivory, Ovunque nel tempo (1980) di Jeannot Szwarc, Diritto d’amare (1988) di Leonard Nimoy, L’uomo della pioggia (1997) di Francis Ford Coppola, tratto dal libro omonimo di John Grisham ed interpretato da Matt Damon e Jon Voight.
Molto attiva, come già detto, anche in televisione, è apparsa in vari film tv (Perry Mason - Crimini di guerra - 1990 - di Christian Nyby II, con Raymond Burr, Barbara Hale, William R. Moses, Ian Bannen e Terry O’ Quinn) ed in alcuni episodi di telefilm e serie tv (Bonanza, L’ora di Hitchcock, Perry Mason, La parola alla difesa, Difesa a oltranza, Love Boat, La signora in giallo, La famiglia Brock).
Alla fine degli anni Novanta si ritira a vita privata.
Alessandro Poggiani
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