A Roma in Palazzo Barberini la IX edizione de “Il Gioco Serio dell’Arte”

L’incontro, secondo appuntamento della IX edizione de “Il Gioco Serio dell’Arte”, nato nel 2006 su iniziativa de “Il Gioco del Lotto - Lottomatica”, è ideato e condotto da Massimiliano Finazzer Flory in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, diretta da Daniela Porro.
Tema della IX edizione del “Gioco Serio dell’Arte” è “Biografie” (biografie di personalità eccezionali e di uomini normali, storie di popoli) che, dopo l’evento d’apertura della manifestazione, che si è tenuto lo scorso 10 dicembre, nel quale Finazzer Flory ha incontrato il grande regista afroamericano Spike Lee, sarà ulteriormente sviluppato nell’incontro con uno dei nuovi, acclamati maestri della nostra cinematografia: Paolo Virzì.
Livornese, 50 anni, Virzì debutta alla regia nel ‘94 con “La Bella Vita”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e premiato col Ciak d’Oro, il Nastro d’Argento e il David di Donatello. Tra le opere successive si ricordano “Ferie D’Agosto” (1995), “Ovosodo” (1997 (Leone d’Argento), “Caterina va in Città” (2003) “Tutta la vita davanti” (2008), “La prima cosa bella” (2009), “Tutti i Santi Giorni” (2012) e “Il capitale umano” (2013). Nel 2013 e nel 2014 Virzì ha diretto il Torino Film Festival.
Il tema dell’incontro tra Paolo Virzì e Finazzer Flory sarà il rapporto tra capitale e cinema. “Servono soldi infatti per fare un film, ma senza idee forti e senza storie, non si fanno soldi. Il rapporto tra capitale e cinema è anche una via per guardare al mercato internazionale. Per decidere se scegliere la via del cinema di qualità, minoritario e indipendente, o allearsi con la grande industria cinematografica, per offrire intrattenimento popolare.
L’Italia degli ultimi anni ha oscillato tra due modelli produttivi sbagliati. In passato, quello dei finanziamenti pubblici immotivati, che ha fatto del cinema un mezzo per altri fini. Oggi, quello dei finanziamenti limitati e limitanti, incapaci di credere al cinema come industria in grado di connettersi efficacemente con altre imprese, come quelle delle cultura e del turismo.
In Italia, spiega Finazzer Flory, ora si denuncia la Mafia Capitale. Che non è il titolo di un film ma un capo d’accusa contro il malaffare. Ma c’è un altro capitale a Roma che, strategicamente collocato nel mondo del cinema, potrebbe fruttare interessi legittimi e utili a favore dell’immagine italiana all’estero. Perché, ad esempio, non pianificare un marketing serio delle nostre straordinarie locations, per stimolare produttori e registi di tutto il mondo a lavorare in Italia, canalizzando verso la nostra industria dello spettacolo dei capitali importanti?”.
La IX edizione de “Il Gioco Serio Dell’Arte” proseguirà nei prossimi mesi con l’incontro con Philippe Daverio (febbraio 2015), per concludersi, infine, nel mese di maggio, con lo spettacolo teatrale “Essere Leonardo da Vinci”, diretto e interpretato da Finazzer Flory: una biografia di Leonardo in lingua rinascimentale, che ripercorre avvenimenti e temi della sua arte e della sua poetica, corredata dall’intervista impossibile a Leonardo, col critico Claudio Strinati nel ruolo dell’intervistatore.

Alberto Esposito
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