Addio a Dorothy Malone

Dorothy Malone con Richard Widmark in "Ultima notte a Warlock" di Edward Dmytryk Dorothy Malone con Richard Widmark in "Ultima notte a Warlock" di Edward Dmytryk
È scomparsa a Dallas - in Texas - all’età di quasi novantatré anni - li avrebbe compiuti il 30 gennaio - l’attrice americana nota per film quali “Come le foglie al vento" e "Il trapezio della vita", entrambi diretti da di Douglas Sirk, “Ultima notte a Warlock” di Edward Dmytryk, “L’occhio caldo del cielo” di Robert Aldrich, e molti altri.

Nata a Chicago - nell’Illinois - nel 1925, trascorre l’infanzia e la prima giovinezza a Dallas e comincia la carriera da indossatrice all’età di sedici anni.

Notata da un talent scout mentre recita nel dramma teatrale Star Bound - messo in scena dalla Southern Methodistic University -, viene scritturata dalla RKO, esordisce al cinema nel 1943 in ruoli secondari - non accreditati - in The Falcon and Co-eds di William Clemens e Gildersleeve on Broadway di Gordon Douglas e, nei successivi due anni, interpreta personaggi minori in pellicole commerciali.

Passata alla Warner Bros, si mette in luce con il breve ma incisive ruolo della giovane  che discute con Humphrey Bogart ne Il grande sonno (1946) di Howard Hawks, considerato quasi all’unanimità (insieme a Il mistero del falco di John Huston, Double Indemnity di Billy Wilder, Il postino suona sempre due volte di Tay Garnett e Out of The Past di Jacques Tourneur) come uno fra i migliori noi americani degli anni Quaranta.

Fra la fine degli anni Quaranta e la metà dei Cinquanta lavora in numerosi film (L’amante del gangster - 1948 - di Richard L. Bare, Gli amanti della città sepolta - 1949 - di Raoul Walsh, con Joel McCrea e Virginia Mayo, Il ranch delle tre campane - 1949 - di Ray Enright, in cui lavora nuovamente con Joel McCrea, Condannato! - 1950 - di Henry Levin, con Glenn Ford, L’uomo del Nevada - 1950 - di Gordon Douglas, con Randolph Scott,  La jena del Missouri - 1951 - di Rod Amateau, Immersione rapida - 1952 - di Lew Landers, Il giustiziere - 1953 - di Nathan Juran, Criminale di turno - 1954 - di Richard Quine, Dollari che scottano - 1954 - di Don Siegel, Artisti e modelle - 1955 - di Frank Tashlin, con Dean Martin, Jerry Lewis ed una giovane Shirley Mclaine al suo secondo film, Terra infuocata - 1955 - di Lesley Selande, in cui lavora nuovamente con Randolph Scott, Cinque colpi di pistola - 1955 - di Roger Corman), ma il successo arriva alla metà del decennio, quando cambia agente e, con una trasformazione in perfetto stile hollywoodiano, modifica la sua immagine (da ragazza castana a donna bionda avvenente ed aggressiva).

La sua forte personalità ed il suo talento - purtroppo piuttosto sottovalutato all’epoca - le permettono di ottenere ruoli più interessanti, come quello della giovane dal fascino torbido nel bellico Prima dell’uragano (1955) di Raoul Walsh, la spietata ninfomane del melodramma Come le foglie al vento (1956) di Douglas Sirk, in cui lavora con Rock Hudson, Lauren Bacall e Robert Stack, e con cui vince l’Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista, l’attrice alcolizzata di Furia d’amare (1958) di Art Napoleon, in cui recita con Errol Flynn, la vendicativa ex cantante da saloon del western Ultima notte a Warlock (1959) di Edward Dmytryk, tratto da Warlock di Oakley Hall ed in cui lavora con Henry Fonda, Richard Widmark e Anthony Quinn.

Fra gli altri film ricordiamo I pilastri del cielo (1956) di George Marshall, Quantez (1957) di Harry Keller, con Fred MacMurray, L’uomo dai mille volti (1957) di Joseph Pevney, con James Cagney, Il trapezio della vita (1958) di Douglas Sirk, con Rock Hudson e Robert Stack, La crociera del terrore (1960) di Andrew L. Stone, in cui lavora nuovamente con Robert Stack, il western L’occhio caldo del cielo (1961) di Robert Aldrich, con Rock Hudson e Kirk Douglas, Vacanze sulla spiaggia (1963) di William Asher, con Robert Cummings, Gli insaziabili (1969) di Alberto De Martino, The Man Who Would Not Die (1975) di Robert Arkless, Appuntamento con l’oro (1977) di Ashley Lazarus, Rebus per un assassinio (1979) di William Richer, The Day Time Ended (1980) di John Cardos, The Being (1983) di Jackie Kong.         

All’inizio degli anni Sessanta, dopo un breve abbandono delle scene, torna sul set, ma dedicandosi quasi esclusivamente al piccolo schermo. Il ruolo che le porterà maggior notorietà presso il pubblico televisivo è quello di Constance MacKenzie Carson in Peyton Place (1964-69).

Neglianni Settanta appare in alcuni episodi di molti altri telefilm, fra cui Ironside (1973), Le strade di San Francisco (1975), Pepper Anderson agente speciale (1975) ed Ellery Queen (1975).

Dopo Basic Instict (1992) di Paul Verhoeven, sua ultima apparizione cinematografca, nel '94 si era ritirata a vita privata.

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.

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