Addio a Francesco Nuti

Nato a Prato nel maggio 1955, Francesco Nuti, fin da ragazzo, comincia a recitare a livello amatoriale con monologhi scritti da lui stesso, per poi entrare a far parte, alla fine degli anni Settanta, del trio cabarettistico I Giancattivi, con Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, con il quale partecipa a trasmissioni radiofoniche (Black Out) e televisive (Non stop).
All’inizio degli anni Ottantaa, abbandonato il trio, esordisce al cinema in Ad ovest di Paperino (1981) di A. Benvenuti, con A. Cenci.
Dopodiché comincia ad esser sceneggiatore ed interprete dei suoi film. Nel biennio 1982-83 viene diretto da Maurizio Ponzi in Madonna che silenzio c’è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1982) - vaga parodia di Lo spaccone (1961) di Robert Rossen, con Paul Newman e Jackie Gleason - in cui interpreta un giocatore di biliardo innamorato di una sassofonista (una bravissima Giuliana De Sio), con Marcello Lotti (giocatore professionista di biliardo a stecca e nove volte campione italiano), e con cui vince il David di Donatello e il Nastro d’Argento come Miglior Attore Protagonista, e Son contento (1983).
Poi, dal 1985, diventa anche regista dei suoi film, contraddistinti da una comicità vagamente lunare, che scrive ed interpreta da protagonista: Casablanca, Casablanca (1985), con G. De Sio, sequel del già citato Io, Chiara e lo Scuro - in cui ammicca garbatamente al celebre film di Michael Curtiz del 1942 con Humphrey Bogart, Ingrid Bergman e Paul Henreid -, con cui vince un altro David di Donatello come Miglior Attore, Tutta colpa del Paradiso (1985), e Stregati (1986) entrambi con Ornella Muti, Caruso Pascoski (di padre polacco) (1988), con Clarissa Burt e Ricky Tognazzi, Willy Signori, e vengo da lontano (1989), con Anna Galliena e Alessandro Haber, Donne con le gonne(1991), con Carole Bouquet.
Nel 1985 partecipa alla miniserie tv Sogni e bisogni di Sergio Citti - nell’episodio Sant’Analfabeta - e tre anni dopo, nel 1988, partecipa anche al Festival di Sanremo insieme a Mietta, con il brano Lasciamoci respirare di Biagio Antonacci.
Negli anni Novanta, con OcchioPinocchio (1994), Il signor Quindicipalle(1998) con Sabrina Ferilli, Io amo Andrea (2000), con Francesca Neri, non riuscirà a replicare il successo ottenuto nel decennio precedente.
All’inizio degli anni Duemila, dopo Caruso, zero in condotta (2001) comincia a soffrire di depressione. Interpreta ancora da protagonista il film poliziesco Concorso di colpa (2005) di Claudio Fracasso.
Nel settembre 2006, a causa di una caduta e del grave trauma cranico, entra in coma e le sue condizioni di salute, sia pur con numerosi tentativi di riabilitazione, saranno ormai gravemente compromesse, costringendolo alla sedia a rotelle e segnando prematuramente la fine della sua carriera.
Sfortunato fino all’ultimo, se ne va nello stesso giorno di Silvio Berlusconi, con la conseguenza che, nella maggior parte dei giornali, tg e programmi tv, la notizia della sua morte passa in secondo piano (o quantomeno, sicuramente non le viene dedicato lo spazio che avrebbe meritato).
Alessandro Poggiani
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