Addio a Stuart Whitman

Stuart Whitman con Maria Shell in "Il marchio" di Guy Green Stuart Whitman con Maria Shell in "Il marchio" di Guy Green
È morto a Montecito - in California - all’età di novantadue anni l’attore americano interprete di film quali “Ultimatum alla Terra” di Robert Wise, “Sei colpi in canna” di Don Siegel, “Sindacato assassini” di Burt Balaban e Stuart Rosenberg, “I comancheros” di Michael Curtiz, “Il marchio” di Guy Green, “Tre passi dalla sedia elettrica” di Millard Kaufman, “Rio Conchos” di Gordon Douglas, “Quei temerari sulle macchine volanti” di Ken Annakin, “Capitan Apache” di Alexander Singer, “La città degli acquanauti” di Irwin Allen, “Sfida a White Buffalo” di Jack Lee Thompson, “Il massacro della Guyana” di René Cardona jr e molti altri.

Nato a San Francisco nel febbraio 1928, Stuart Maxwell Whitman - meglio noto come Stuart Whitman - esordisce al cinema in un ruolo secondario nel fantascientifico Ultimatum alla Terra (1951) di Robert Wise (alla fantascienza tornerà da protagonista vent’anni dopo in La città degli acquanauti - 1971 - di Irwin Allen). È un valido caratterista nell’avventura, nel musicale (Sei colpi in canna - 1959 - di Don Siegel) o nel grottesco (Quei temerari sulle macchine volanti - 1965 - di Ken Annakin).

Spalla efficace nel western classico (I comancheros - 1961 - di Michael Curtiz, con John Wayne e Lee Marvin), di serie (Rio Conchos - 1964 - di Gordon Douglas, con Richard Boone) o atipico (Capitan Apache - 1971 - di Alexander Singer), è intenso protagonista nel dramma a sfondo gangsteristico (Sindacato assassini - 1960 - di Burt Balaban e Stuart Rosenberg, con un giovane Peter Falk pre Tenente Colombo), psicologico (Il marchio - 1961 - di Guy Green, con cui ottiene una Nomination all’Oscar come Miglior Attore Protagonista) o carcerario (Tre passi dalla sedia elettrica - 1962 - di Millard Kaufman).

Sia pur costretto a ruoli secondari (Sfida a White Buffalo - 1977 - di Jack Lee Thompson, con Charles Bronson, Will Sampson, Jack Warden, Kim Novak e Clint Walker, Il massacro della Guyana - 1980 - di René Cardona jr), prosegue la sua carriera per altri quinci anni circa.

Fra gli altri film ricordiamo Quando i mondi si scontrano (1951) di Rudolph Maté, I ribelli dell’Honduras (1953) di Jacques Tourneur, Il traditore di Fort Alamo (1953) di Budd Boetticher, con Glenn Ford, Julie Adams, Victor Jory e Hugh O’ Brian, The All American (1953) di Jesse Hibbs, La campana ha suonato (1954) di Allan Dwan, I sette assassini (1956) di Budd Boetticher, con Randolph Scott e Lee Marvin, Tamburi di guerra (1957) di Reginald LeBorg, Bambola cinese (1958) di Frank Borzage, Commandos (1958) di William A. Wellman (alla sua penultima regia), Un pugno di polvere (1958) di Philip Dunne, con Gary Cooper, L’urlo e la furia (1959) di Martin Ritt, La storia di Ruth (1960) di Henry Koster, La carovana dei coraggiosi (1961) di George Sherman, Francesco d’Assisi (1961) di Michael Curtiz, Il giorno più lungo (1962) di Ken Annakin e Andrew Marton, Il giorno e l’ora (1963) di René Clement, La strada del crimine (1964) di George Englund, Elettroshock (1964) di Denis Sanders, Le sabbie del Kalahari (1965) di Cyril Endfield, Vivi e lascia morire (1966) di Robert Gist, Sei dannati in cerca di gloria (1970) di Jean Negulesco, Gli sciacalli del comandante Strasser (1970) di Walter E. Grauman, Teneri cacciatori (1970) di Ruy Guerra, La notte della lunga paura (1972) di William F. Claxton, Arrow Beach: la spiaggia della paura (1974) di Laurence Harvey, Un killer di nome Shatter (1974) di Michael Carreras, Las Vegas Lady (1975) di Noel Nosseck, Quel motel vicino alla palude (1976) di Tobe Hopper, Una Magnum speciale per Tony Saitta (1976) di Alberto De Martino, Dimensione giganti (1977) di Mircea Dragan, Ruby (1977) di Curtis Harrington, Il piccolo campione (1977) di Henry Levin, Doppio colpo (1977) di Richard Compton, La donna della calda terra (1978) di José Maria Forqué, Delta Fox (1979) di Beverly e Ferd Sebastian, I guerrieri del terrore (1980) e Il tesoro dell’Amazzonia (1985) di René Cardona jr, Il club dei mostri (1981) di Roy Ward Baker, Safari senza ritorno (1982) di Alan Birkinshaw, Bersaglio sull’autostrada (1988) di Marius Mattei, Reazione mortale (1989) di David Heavener, Omega Cop (1990) di Paul Kiriazi, Improper Conduct (1994) di Jag Mundhra.

Attivo anche in televisione, è apparso in vari film tv (The Man Who Wanted To Live Forever - 1970 - di John Trent, Revenge - 1971 - di Jud Taylor, City Beneath the Sea - 1971 - di Irwin Allen, The Woman Hunter - 1972 - di Bernard L. Kowalski, The Cat Creature - 1973 - di Curtis Harrington, The Man Who Died Twice - 1973 - di Joseph Sargent, Once Upon a Time a Texas Train - 1988 - di Burt Kennedy) ed in alcuni episodi di serie (La pattuglia della strada, Cimarron Strip, Ellery Queen, La casa nella prateria, Il brivido dell’imprevisto, La signora in giallo) e miniserie (The Seekers di Sidney Hayers).

A partire dalla metà degli anni Novanta si era ritirato a vita privata.

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.