Al Pacino compie 80 anni

Nato a New York nel 1940, Alfredo James Pacino - meglio noto come Al Pacino - si forma all’Actor’s Studio sotto la guida di Lee Strasberg e recita con successo a teatro.
Il suo esordio cinematografico avviene in Me, Natalie (1969) di F. Coe.
Il suo volto entra nello star system quando Francis Ford Coppola lo dirige nel ruolo di Michael Corleone in Il Padrino (1972), in cui lavora con Marlon Brando, Diane Keaton, Talia Shire, James Caan, Robert Duvall, John Cazale, Al Lettieri e Sterling Hayden.
La sua recitazione sorniona e nello stesso tempo piena d’ira trattenuta attira anche altri registi e, prima di affermarsi definitivamente in Il Padrino - Parte II (1974), anch’esso diretto da F. F. Coppola, recita in Serpico (1973) di Sidney Lumet.
Due anni dopo viene nuovamente diretto da S. Lumet in Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975).
Nel ’77 è protagonista di Un attimo, una vita (1977) di Sydney Pollack, tratto dal libro di Eric Marie Remarque Il cielo non ha preferenze ed interpretato anche da Marthe Keller; nel ’79 in …e giustizia per tutti di Norman Jewison, e nel 1980 in Cruising di William Friedkin.
Tre anni dopo è invece un efficace Tony Montana nel celebre Scarface (1983) di Brian De Palma.
Tutti film con cui si afferma come interprete istintivamente portato ad enfatizzare la sua straordinaria carica, imponendo il suo carisma scenico e la sua perfetta tecnica recitativa.
Il ritorno a teatro coincide con alcuni film di scarso successo (fra cui Revolution - 1985 - di H. Hudson), ma con Il Padrino - Parte III (1990) di F. F. Coppola ritrova tutta la sua bravura da fuoriclasse, riuscendo a costruire una perfetta dimensione matura nel personaggio di un Michael Corleone ormai stanco e sul viale del tramonto.
Due anni dopo offre un’eccellente prova in Americani (1992) di James Foley, e dopo varie Nominations, vince finalmente un meritato Oscar come Miglior Attore Protagonista per Scent of Woman - Profumo di donna (1992) di M. Brest, remake dell’omonimo film di Dino Risi del 1974.
L'anno seguente è in Carlito’s Way (1993) di Brian De Palma; nel ’95 in Heat - La sfida (1995) di Michael Mann, mentre nel ’96 esordisce alla regia con Riccardo III - Un uomo, un re, interessante lavoro sull’omonimo testo shakespeariano a mezza strada fra cinema e teatro.
Nel ’97 è Mefistofele in L’avvocato del diavolo di Taylor Hackford ed il mafioso Lefty in Donnie Brasco di M. Newell, mentre l’anno seguente viene nuovamente diretto da M. Mann in Insider - Dietro la verità (1998) e da Oliver Stone in Ogni maledetta domenica (1998).
Nel 2002 è nelle sale cinematografiche con tre film: in Simone di A. Niccol è un produttore hollywoodiano che lancia nello star system una bellissima attrice virtuale creata al computer; in People I Know di D. Algrant è un manager sull’orlo di una crisi di nervi, mentre in Insonnia di Christopher Nolan è un poliziotto tormentato dai sensi di colpa per aver ucciso per sbaglio un collega.
L’anno seguente interpreta un avvocato malato di Aids in Angels in America (2003) di Mike Nichols, tratto dalla pièce teatrale omonima di T. Kushnet, prodotto dalla tv via cavo Hbo e vincitore di sette Golden Globes. Nello stesso anno interpreta La regola del sospetto (2003) di Roger Donaldson, con i giovani Colin Farrell e Bridget Moynahan.
Nel 2004 indossa i panni logori di Shylock in Il Mercante di Venezia di Michael Radford.
Altre prove più di routine sono invece quelle in Rischio a due (2005) di D. J. Caruso ed in Ocean 13 (2007) di Steven Soderbergh.
Fra gli altri film ricordiamo Panico a Needle Park (1971) e Lo spaventapasseri (1973) di Jerry Schatzberg, Papà, sei una frana (1982) di Arthur Hiller, Seduzione pericolosa (1989) di Harold Becker, The Local Stigmatic (1990) di David F. Wheeler, Dick Tracy (1990) di Warren Beatty, Paura d’amare (1991) di Garry Marshall, Un giorno da ricordare (1995) di James Foley, City Hall (1996) di Harold Becker, Amore estremo - Tough Love (2003) di Martin Brest, 88 minuti (2007) e Sfida senza regole (2008) di Jon Avnet, The Son of No One (2011) di Dito Montiel, Jack e Jill (2011) di Dennis Dugan.
In epoche più recenti è apparso in Uomini di parola (2012) di Fisher Stevens, The Humblin (2014) di Barry Levinson, Manglehorn (2014) di David Gordon Green, Danny Collins - La canzone della vita (2015) di Dan Fogelman, Conspiracy - La cospirazione (2016) di Shintaro Shimosawa, Hangman – Il gioco dell’impiccato (2017) di Johnny Martin, I pirati della Somalia (2017) di Bryan Buckley, C’era una volta a …Hollywood (2019) di Quentin Tarantino, The Irishman (2019) di Martin Scorsese, Axis Sally (2020) di Michael Polish.
Oltre al già citato Riccardo III - Un uomo, un re, fa anche alter due esperienze dietro alla macchina da presa: Chinese Coffee (2000) e Wild Salomè (2011).
Attivo anche in televisione, è apparso in vari film tv (You Don’t Know Jack - Il dottor morte - 2010 - e Paterno - 2018 - di Barry Levinson, Phil Spector - 2013 - di David Mamet) ed in alcuni episodi di serie e miniserie tv (N.Y.P.D., Angels in America, Hunters).
A partire dagli anni Novanta ha anche partecipato a numerosi documentari.
Euforico, nevrotico o sotto le righe a seconda del personaggio che interpreta, volto segnato da rughe e borse sotto gli occhi, sguardo disilluso, Al Pacino è stato senz’altro - insieme al quasi coetaneo Robert De Niro - fra gli interpreti più efficaci del cinema americani fra gli anni Settanta e l’inizio del nuovo secolo.
Alessandro Poggiani
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