Auguri a Claudia Cardinale

Claudia Cardinale in aeroporto alla fine degli anni Sessanta Claudia Cardinale in aeroporto alla fine degli anni Sessanta foto Carlo Riccardi
La grande attrice, interprete de “Il bell’Antonio”  e “La viaccia” di Mauro Bolognini”, “Cartouche” di Philippe de Broca, “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, “8 e ½” di Federico Fellini, “La ragazza di Bube” di Luigi Comencini, “I professionisti” di “Richard Brooks, “Il giorno della civetta” di Damiano Damiani, “C’era una volta il West” di Sergio Leone, e molti altri, il 15 aprile 2018 spegnerà ottanta candeline.

Nata a Tunisi nel 1938, italiana di lingua francese, cresciuta in Tunisia da famiglia benestante di origine siciliana, Claude Joséphine Rose Cardinale - meglio nota come Claudia Cardinale - comincia a recitare ai tempi del liceo. Notata nell'inquadratura che René Vautier le dedica nel suo documentario Anneaux d'or (1956), viene chiamata dal regista Jacques Baratier nel cast del film franco-tunisino I giorni dell'amore (1958).

Nello stesso anno vince un concorso di bellezza organizzato per la Settimana del Cinema Italiano a Tunisi, che la premia con un viaggio alla Mostra del Cinema di Venezia. In Italia le viene offerta la possibilità di frequentare il prestigioso Centro Sperimentale di Cinematografia, da cui “fuggirà” dopo soli tre mesi. Una volta superate le difficoltà con la lingua italiana, viene messa sotto contratto dalla Vides di Franco Cristaldi, il quale la fa esordire nel cinema italiano ne I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli.

Il primo ruolo da protagonista arriva l’anno successivo in Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi, tratto da Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda.

Nel ’60 viene diretta da registi quali Mauro Bolognini (Il bell'Antonio), Citto Maselli (I delfini),  e Luchino Visconti (Rocco e i suoi fratelli).

Nel’61 Bolognini la chiama per recitare con Jean Paul Belmondo ne La viaccia, mentre Valerio Zurlini le offre il suo primo ruolo importante ne La ragazza con la valigia, che le fa vincere un David di Donatello Speciale.

Nel ’62 viene nuovamente diretta da Bolognini in Senilità ed interpreta il film d’avventura francese Cartouche di Philippe de Broca, in cui lavora nuovamente con Belmondo.

La consacrazione definitiva arriva nel 1963, quando, lavorando con Burt Lancaster, Alain Delon, Paolo Stoppa, Romolo Valli, Rina Morelli, Serge Reggiani, un giovane Mario Girotti (il futuro Terence Hill), Giuliano Gemma, Lucilla Morlacchi ed una giovanissima Ottavia Piccolo, interpreta il ruolo di Angelica ne Il Gattopardo di Luchino Visconti, tratto dal libro omonimo (Premio Strega 1959) di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Nello stesso anno Federico Fellini le affida la parte di Claudia in 8 e ½  , e vince il suo primo Nastro d'Argento, interpretando Mara ne La ragazza di Bube (1963) di Luigi Comencini, tratto dal libro omonimo (Premio Strega 1960) di Carlo Cassola.

Sulla scia di tali successi esordisce ad Hollywood, ne La pantera rosa (1963) di Blake Edwards, con Peter Sellers e David Niven, cui faranno seguito, negli anni immediatamente successivi, Il circo e la sua grande avventura di Henry Hathaway (1964), con John Wayne e Rita Hayworth, L’affare Blindfold (1965) di Philip Dunne, con Rock Hudson, Né onore né gloria (1966) di Mark Robson, con Anthony Quinn e Alain Delon, l’ottimo western I professionisti (1966) di Richard Brooks, con Burt Lancaster, Lee Marvin, Robert Ryan, Woody Stroode, Jack Palance e Ralph Bellamy, da lei stessa considerato come il suo miglior film americano, Piano, piano non t’agitare (1967) di Alexander MacKendrick, con Tony Curtis e Sharon Tate, I contrabbandieri del cielo (1968) di Joseph Sargent, con Rod Taylor e Harry Guardino. 

In Italia Citto Maselli la chiama per Gli indifferenti (1964), tratto dal libro omonimo di Alberto Moravia, Visconti la vuole da protagonista in Vaghe stelle dell'Orsa (1964) e lavora con Ugo Tognazzi ne Il magnifico cornuto (1964) di Antonio Pietrangeli.

Nel 1968, dopo il suo matrimonio con il produttore Franco Cristaldi, interpreta Il giorno della civetta di Damiano Damiani, tratto dal libro omonimo di Leonardo Sciascia (il secondo Sciascia ad esser portato al cinema dopo A ciascuno il suo di Elio Petri, uscito l’anno avanti), ed interpretato anche da Franco Nero, Lee J. Cobb, Serge Reggiani e Nenemiah Persoff e con cui vince il suo secondo David di Donatello. Nello stesso anno è nel capolavoro western di Sergio Leone C'era una volta il West, con Chjarles Bronson, Henry Fonda, Jason Robards e Paolo Stoppa, mentre nei due anni successivi la troviamo con Nino Manfredi, Robert Rossen e Renaud Verlay in Nell'anno del Signore (1969) di Luigi Magni e ne Le avventure di Gerard (1970), in cui viene diretta dal polacco Jerzy Skolimowsky.

Nel ’71 vince il suo terzo David di Donatello recitando con  Alberto Sordi in Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata di Luigi Zampa.

Dopo L'udienza (1972) di Marco Ferreri, nel ’74 interpreta Gruppo di famiglia in un interno (1974) di Luchino Visconti, con Burt Lancaster, e I guappi, primo film in cui viene diretta da Pasquale Squitieri, che a breve diventerà il suo compagno e per il quale pochi anni dopo interpreterà anche Il prefetto di ferro (1977), Corleone (1978) e L'arma (1978), con cui vince il premio come Miglior Attrice al Festival di Belgrado.

Dopo una serie di commedie, la troviamo fra gli interpreti di Gesù di Nazareth (1977) di Franco Zeffirelli e di Si salvi chi vuole (1980) di Roberto Faenza.

Nell’ ’82 vince il suo secondo Nastro d'Argento per La pelle (1981) di Liliana Cavani, tratto dal libro omonimo di Curzio Malaparte ed in cui lavora per la quarta ed ultima volta con Burt Lancaster.

È poi con Klaus Kinski sull’avventuroso set di Fitzcarraldo (1982) di Werner Herzog e prende parte alla trasposizione di Enrico IV (1984) di Marco Bellocchio, tratto dall’opera omonima di Luigi Pirandello. Nello stesso anno torna ad esser diretta da Pasquale Squitieri in Claretta, con cui vince il Premio Pasinetti alla Mostra del Cinema di Venezia, il Globo d'Oro ed il suo terzo Nastro d'Argento.

Trasferitasi a vivere stabilmente in Francia alla fine degli anni Ottanta, Claudia Cardinale viene onorata con riconoscimenti alla carriera come il Leone d'Oro (1993), il David di Donatello (1997), il Nastro d'argentoeuropeo (2000), l'Orso d'Oro a Berlino (2002) ed il Pardo d'Oro a Locarno (2011), e, per il suo impegno in difesa dei diritti delle donne, nel 2000 è stata nominata “Ambasciatrice di Buona Volontà” dell' Unesco.

In omaggio agli ottant’anni della stupenda attrice, domenica 15 aprile 2018 alle ore 18, presso Spazio5 - via Crescenzio 99/d, a pochi metri da piazza Risorgimento e non lontano dalla Metro Ottaviano - a Roma l’Archivio Fotografico Riccardi inaugura una mostra formata da ventiquattro scatti di Carlo Riccardi degli anni compresi fra il 1960 ed il 1998. La mostra Claudia Cardinale nell'obiettivo di Carlo Riccardi, a cura dell'Archivio Fotografico Riccardi, ripercorre alcune fra le numerose tappe della lunga e straordinaria carriera dell'attrice. Con Marcello Mastroianni sul set de Il bell'Antonio di Mauro Bolognini, con Burt Lancaster, Alain Delon, Paolo Stoppa, Rina Morelli e Luchino Visconti alla prima de Il Gattopardo di L. Visconti, tratto dal libro omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ai Nastri d'Argento del 1963, con l'amico Rock Hudson negli anni Sessanta, con Vittorio De Sica e Frank Capra, in aeroporto, in uno studio televisivo, con Pasquale Squitieri negli anni Novanta.

La mostra fotografica Claudia Cardinale nell'obiettivo di Carlo Riccardi, oltre a ripercorrere alcune tappe della carriera dell'attrice, vuole sottolineare il fatto che, al di là della straordinaria bravura dell'interprete - una fra le pochissime della sua generazione ad esser riuscite a farsi apprezzare allo stesso modo in Italia, in Francia e gli Stati Uniti -, troviamo la donna. Una donna di grande intelligenza, di fortissimo temperamento, da sempre allergica ad ogni forma di divismo fine a se stesso, e sempre in grado di trarre il meglio dalle sue esperienze e dalle numerose occasione avute nel corso della sua carriera, senza mai perdere il contatto con il mondo reale e con il pubblico.

Nel corso del vernissage si coglierà anche l'occasione di festeggiare l'arrivo della primavera con un piccolo brindisi.

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.

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