Ettore Scola lascia il cinema
Il regista Ettore Scola ha dato l'addio al cinema, in un'intervista a Il Tempo, dopo la proiezione alla festa Democratica Nazionale di Pesaro del suo cortometraggio 1943-1997 (guardalo qui), ambientato durante i rastrellamenti nazisti nel ghetto di Roma del '43.
Tra i più grandi del cinema italiano, il regista e sceneggiatore Ettore Scola, ha così deciso di non voler più girare film. Del cinema attuale il regista (e sceneggiatore) dice di non voler salvare nulla perché è divenuto un mondo in cui non ci si ritrova più, aggiungendo allo stesso tempo, di voler lasciare lo spazio ai giovani:
“Ci sono giovani efficienti che continuano a dare dignità al cinema e mi fanno capire che forse ci vogliono energie e contatti che io non ho. Il cinema è un lavoro di collaborazione e io in questo contesto non mi ci trovo più. Data la mia età ho fatto quello che dovevo fare. Non ho rimpianti: ho sempre lavorato con grande libertà. A un certo punto è meglio andare in pensione e io lo farò con quella dell’Enpals. Altrimenti mi sentirei come quelle vecchie signore che si mettono tacchi a spillo e rossetto per stare con i giovani”.
Il regista di capolavori come C'eravamo tanto amati, Brutti, sporchi e cattivi e Una giornata particolare racconta di aver preso la sua decisione proprio mentre stava per girare un altro film: "Stavo per girare un film con Depardieu, era tutto pronto ma, alla fine, non me la sono sentita. Insomma è cominciato tutto in modo molto casuale ed è stata una decisione naturale. [...] Il mondo del cinema non riesco più a viverlo come una volta, con allegria e leggerezza. Ci sono logiche di produzione e distribuzione che non mi rispecchiano più. Per me è fondamentale avere la libertà di scegliere e rinunciare. Iniziavo a sentirmi obbligato a rispettare trafile che non mi fanno sentire libero."
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Foto di Ettore Scola dal sito ArchivioRiccardi.it - Guarda le altre