Il cinema come strumento per promuovere la funzione pedagogica e sociale dello sport

Bianca Guaccero e Adelmo Togliani Bianca Guaccero e Adelmo Togliani foto Sabina Filice
Se ne è parlato all'Italian Pavilion martedì 5 settembre durante l’80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Con il corto “Bob and Weave” il cinema e lo sport uniti per combattere il bullismo e il cyberbullismo.

Il dialogo fra cinema, sport e sociale, il ruolo dell'audiovisivo come strumento di comunicazione per combattere le devianze giovanili, l'importanza della funzione sociale e pedagogica dello sport: sono questi i principali esiti del panel “Cinema e Terzo Settore” che CIAO LAB aps, OPES aps, Unione Nazionale Veterani dello Sport e AICEM hanno promosso all'Italian Pavilion nell'ambito della 80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Le immagini in anteprima del corto di carattere sociale Bob and Weave - una produzione Santa Ponsa Film per la regia di Adelmo Togliani con Alessandro Benvenuti, Bianca Guaccero, Simone Casanica e con la partecipazione straordinaria dell'ex campione europeo dei pesi medi Emanuele Blandamura - hanno fatto da cornice al vivace e ricco dibattito che ha visto alternarsi sul palco illustri ospiti del mondo del cinema e delle istituzioni.

Moderato dalla giornalista e critica cinematografica Gaia Serena Simionati, il panel ha coinvolto Juri Morico (Presidente nazionale OPES aps) l'On. Maria Teresa Bellucci (Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), il regista Adelmo Togliani, l'attrice Bianca Guaccero, l'attore e regista  Alessandro Benvenuti, Massimiliano Atelli (Capo di Gabinetto del Ministro per lo Sport e i Giovani),  Emanuele Merlino(Capo della Segreteria Tecnica del Ministero della Cultura), Lodovico Mazzolin (Direttore generale dell’Istituto per il Credito Sportivo), Claudia Conte (attivista per i diritti umani), Emanuele Blandamura (ex campione europeo dei pesi medi e Consigliere nazionale di OPES aps) e Katia Arrighi (Consigliere Nazionale CIP).

In platea anche lo sceneggiatore Gianni Quinto, che ha firmato l'opera assieme a Adelmo Togliani, gli attori Simone Casanica, interprete nel convincente ruolo del bullo Gabriele, e Roberto Manieri, giovane campione di karate al suo esordio cinematografico.

Il corto Bob and Weave è espressione del progetto “Bulli Free Club”, un'iniziativa promossa da CIAO LAB aps, OPES aps, Unione Nazionale Veterani dello Sport, AICEM e cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai sensi dell’art.72 del CTS - d.l. 117/2017 - annualità 2020.

Il film narra di un riscatto personale in una Roma contemporanea, in cui lo sport si rivela un sano strumento per la lotta al bullismo e al cyberbullismo. In una palestra di boxe della Capitale si intrecciano fra loro le vicende personali di giovani e adulti che con il bullismo hanno e hanno avuto a che fare, vuoi da vittime, vuoi da aguzzini. Tuttavia il bullismo, da qualunque parte lo si guardi, se perpetrato, miete solo vittime; ma, se combattuto, offre opportunità di crescita e inclusione.

L'evento, realizzato con il patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministro per lo Sport e i Giovani, di Sport e Salute SpA, del CONI, del CIP e dell’Istituto per il Credito Sportivo, ha voluto sottolineare il ruolo del cinema come promotore dello sport inteso come opportunità di crescita, inclusione e anche come deterrente nei confronti delle devianze giovanili.

La narrazione di Bob and Weave mette in campo l'eventualità concreta che certi fenomeni di prevaricazione e violenza, che rientrano nella sfera del bullismo e del cyberbullismo, possano essere arginati attraverso la proposta di un nuovo modello educativo e sportivo, la definizione del ruolo del tecnico che non è più solo allenatore, ma anche educatore.

L'obiettivo di CIAO LAB aps, OPES aps, U.N.V.S. e AICEM è quello di inserire nella formazione sportiva il tema del contrasto alla violenza, avvalendosi anche di processi educativi non formali. I coach, gli allenatori e i tecnici saranno aiutati a trattare il tema del bullismo e del cyberbullismo sotto il profilo umano e sportivo, diventando delle figure di riferimento per i loro allievi e le rispettive famiglie.

 

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.