In ricordo di Renato Scarpa

Nato a Milano nel settembre 1939, mentre studia Architettura si dedica anche alla sua passione per il teatro recitando al Teatro Gerolamo di Milano.
Si trasferisce poi a Roma, dove frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia e, alla fine degli anni Sessanta, comincia la sua attività sia a teatro sia al cinema, dove esordisce in Sotto il segno dello scorpione (1969) di Paolo e Emilio Taviani, con Gian Maria Volonté e Lucia Bosè.
Bravo caratterista e attore molto versatile, interpreta ruoli molto differenti tra loro, dal drammatico al comico; molto apprezzato da importanti registi, reciterà in una lunga serie di film, fra cui ricordiamo Nel nome del padre (1972) di Marco Bellocchio, nella parte di un ecclesiastico, Giordano Bruno (1973), in cui interpreta un frate, e recita con G. M. Volonté e Charlotte Rampling e Il giocattolo (1979), con Nino Manfredi, entrambi di Giuliano Montaldo, La poliziotta (1974), con Mariangela Melato, e Piedone a Hong Kong, con Bud Spencer, ambedue di Steno, Suspiria (1977) di Dario Argento, Un borghese piccolo piccolo (1977) di Mario Monicelli, con Alberto Sordi e Vincenzo Crocitti, Al di là del bene e del male (1977) di Liliana Cavani, con Dominique Sanda e Virna Lisi, Un sacco bello (1980) di e con Carlo Verdone, Ricomincio da tre (1981) di e con Massimo Troisi, Così parlò Bellavista (1984) e Il mistero di Bellavista (1985) scritti, diretti e interpretati da Luciano De Crescenzo, Ladri di saponette (1989), Volere volare (1991), Stefano Quantestorie (1993) e Honolulu Baby (2001), tutti di e con Maurizio Nichetti, Sud (1993) di Gabriele Salvatores, Il postino (1994) di Michael Radford, con Massimo Troisi e Philippe Noiret, La stanza del figlio (2001) di Nanni Moretti, il quale, un decennio dopo, lo dirigerà anche in Habemus Papam (2011), con cui otterrà una nomination per il David di Donatello come Miglior Attore Non Protagonista.
Negli anni Duemila la sua attività prosegue intensa. Nel 2001 lo troviamo anche nel comico Ravanello pallido di Gianni Costantino, con Neri Marcorè e Luciana Littizzetto, nella commedia drammatica Ribelli per caso di Vincenzo Terracciano ed in Azzurro di Denis Rabaglia, con Paolo Villaggio.
Seguiranno fra gli altri il musicale Palestrina princeps musicae (2009) di Georg Brintrup, sulla vita del compositore di musica sacra Giovanni Pierluigi da Palestrina, The Tourist (2010) di Florian Henckel, con Johnny Depp e Angelina Jolie, Diaz - Dont’ clean up this blood (2012) di Daniele Vicari, con Claudio Santamaria, sui fatti del G8 di Genova del 2001, Viva la libertà (2013), di Roberto Andò, con Tony Servillo e Valeria Bruni Tedeschi, Mia madre (2015) di e con Nanni Moretti, Margherita Buy e John Turturro, il satirico Sweet Democracy (2016) di Michele Diomà, con Dario Fo, Una storia senza nome (2018) di Roberto Andò e, ancora in un ruolo, che interpreta in diversi film, di un ecclesiastico, questa volta un cardinale, in I due Papi (2019) di Fernando Meirelles, con Anthony Hopkins e Jonathan Price.
Oltre al cinema continua a recitare in teatro e fin dagli anni Settanta è molto attivo anche in televisione: lo troviamo in film tv - Cronaca nera (1992) di Faliero Rosati, Ester (1999) di Raffaele Mertes, Suor Pascalina-Nel cuore della fede (2012) di Marcus O. Rosenmüller, L’ultimo papa re (2013) di Luca Manfredi, La rete di Santini (2014) di Georg Brintrup -, serie come Noi siamo angeli (1997), con Bud Spencer, Il commissario Montalbano (nell’episodio Il ladro di merendine - 1999), con Luca Zingaretti, Questo nostro amore (2012), con Neri Marcorè e Anna Valli, Trilussa-Storia d’amore e di poesia, di Lodovico Gasparini, con Michele Placido e Monica Guerritore, Rocco Schiavone 3 (2019) con Marco Giallini -, e miniserie - Chiunque tu sia (1977), Cuore (1984) di Luigi Comencini, tratta dall’omonimo libro (1886) di Edmondo De Amicis, Il conte di Montecristo (1998) di Josèe Dayan (tratto dal romanzo omonimo di Victor Hugo), con Gerard Depardieu, Ornella Muti, Pierre Arditi, Jean Rochefort e Michel Aumont.
Alessandro Poggiani
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