L. Q. Jones compie 90 anni

L. Q. Jones in "Sfida nell'Alta Sierra" di Sam Peckinpah L. Q. Jones in "Sfida nell'Alta Sierra" di Sam Peckinpah
L. Q. Jones, inconfondibile volto western degli anni Sessanta e Settanta, nell’agosto 2017 ha compiuto novant’anni.

«L. Q. Jones è uno dei miei attori preferiti. E’ nel cinema dai primi anni Cinquanta, i film di Raoul Walsh, e ha raggiunto vette leggendarie con Sam Peckinpah. […] Per me Joe Pesci è il film urbano, mentre L. Q. Jones è quello western». (Martin Scorsese)

Nato a Beaumont – nel Texas - nel 1927, Justus Ellis McQueen - meglio noto come L. Q. Jones - esordisce al cinema nel ’54 in un ruolo secondario in Prima dell’uragano di Raoul Walsh. Il nome del suo personaggio era L. Q. Jones ed i produttori del film gli suggeriscono di cambiare il suo nome con quello del personaggio, che diventerà così il suo nome d’arte per oltre cinquant’anni di carriera.

Dagli anni Sessanta agli Ottanta appare in numerosi film noti e diventa un membro della squadra di attori di Sam Peckinpah (1925-1984), il quale lo dirige in Sfida nell’Alta Sierra (1962), con Joel McCrea, Randolph Scott, Mariette Hartley e Ron Starr, in cui interpreta uno fra i cinque fratelli minatori (gli altri sono James Drury, Warren Oates, John Anderson e John Davis Chandler) che vengono uccisi nello scontro finale, Sierra Charriba (1965), con Charlton Heston, Richard Harris e James Coburn, Il mucchio selvaggio (1969), con William Holden, Ernest Borgnine, Robert Ryan, Warren Oates e Strother Martin, La ballata di Cable Hogue (1970) e Pat Garrett & Billy the Kid (1973), con James Coburn e Kris Kristofferson.

Nel ’75 produce e dirige Un ragazzo, un cane, due inseparabili amici, tratto da un racconto di fantascienza di Harlan Ellison (pubblicato in Italia con il titolo Un ragazzo e il suo cane) ed interpretato da Don Johnson e Jason Robards.

Appare anche in televisione - dagli anni Cinquanta ai Novanta - interpretando personaggi ricorrenti e non in telefilm (Gunsmoke, Il virginiano, Bonanza, La grande vallata, La casa nella prateria, Le strade di San Francisco, Il tenente KojakIl Tenente Colombo, Alla conquista del West e molti altri) e miniserie tv.

Fra gli altri film ricordiamo I cadetti della III brigata (1955) di Don Siegel, Santiago (1956) di Gordon Douglas, Soli nell’infinito (1956) di Mervyn LeRoy, I diavoli del Pacifico (1956) di Richard Fleischer, il western Fratelli rivali (1956) di Robert D. Webb, esordio cinematografico di Elvis Presley, Uomini in guerra (1957) di Anthony Mann, Off Limits (1957) di Richard Quine, I giovani leoni (1958) di Edward Dmytryk, con Marlon Brando, il western Il cavaliere solitario (1958) di Budd Boetticher, con Randolph Scott (per la quarta volta diretto da B. Boetticher dopo I sette assassini - 1956 -, I tre banditi - 1957 -, tratto da un racconto di Elmore Leonard e Decisione al tramonto - 1957 - e prima de L’albero della vendetta - 1959 -, L’oro della California - 1959 - e La valle dei Mohicani - 1960), il bellico Inferno sul fondo (1958) di Joseph Anthony, con Glenn Ford ed Ernest Borgnine, Sei colpi in canna (1959) di Don Siegel, il western Ultima notte a Warlock (1959) di Edward Dmytryk, tratto dal libro Warlock di Oakley Hall (pubblicato in Italia da Sur) ed interpretato da Henry Fonda, Richard Widmark, Dorothy Malone e Anthony Quinn, Cimarron (1960) di Anthony Mann, con Glenn Ford e Maria Schell, il disneyano Dieci uomini coraggiosi (1960) di William Beaudine, con Brian Keith, Stella di fuoco (1960) di Don Siegel, con Elvis Presley, Barbara Eden, John McIntire e Dolores Del Rio, L’inferno è per gli eroi (1962), anch’esso diretto da Don Siegel ed in cui lavora con Steve McQueen e James Coburn, Il collare di ferro (1963) di R. G. Springsteen, Tamburi ad Ovest (1964) di William Witney, Nevada Smith (1966) di Henry Hathaway, con Steve McQueen e Martin Landau, Impiccalo più in alto (1968) di Ted Post, con Clint Eastwood, Inger Stevens, Pat Hingle e Ed Begley, Stay Away Joe (1969) di Peter Tewksbury, L’ultimo tramonto sulla terra dei McMasters (1970) di Alf Kjellin, con Jack Palance, The Broterherhood of Satan (1971) di Bernard McEveety, scritto e coprodotto dallo stesso L. Q. Jones, Il giorno dei lunghi fucili (1971) di Don Medford, con Oliver Reed, Candice Bergen e Gene Hackman, Violenza sull’autostrada (1975) di Jonathan Kaplan, Cheyenne (1975) di Charles B. Pierce, Codice 3: emergenza assoluta (1977) di Peter Yates, Una magnum per McQuade (1983), A prova di proiettile (1988) e Il fiume della morte (1989), tutti e tre diretti da Steve Carver, Casinò (1995) di Martin Scorsese, Jack colpo di fulmine (1995) di Simon Wincer, L’urlo dell’odio (1997) di Lee Tamahori, con Anthony Hopkins, La maschera di Zorro (1998) di Martin Campbell, con Antonio Banderas, Catherine Zeta-Jones, Anthony Hopkins, Stuart Wilson e Matt Letcher, ed in cui interpreta in modo superlativo il triste personaggio del vecchio e scalcinato bandito Jack tre dita, The Patriot (1998) di Dean Semler e Radio America (2005) di Robert Altman.

A partire dal 2007 si è ritirato a vita privata.

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.

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