Morgan Freeman compie 85 anni

Nato a Memphis - nel Tennessee - nel 1937, debutta fin da bambino, interprete di uno spettacolo scolastico, per poi vincere a dodici anni una competizione statale di recitazione e partecipare, come interprete, a uno spettacolo radiofonico a Nashville.
A diciotto anni abbandona recitazione e università e svolge vari lavori, dapprima di meccanico nella U.S. Air Force, poi impiegato al Los Angeles Community College e infine ballerino all’Esposizione universale di New York nel 1964.
Nello stesso anno esordisce al cinema con una piccola parte in L’uomo del banco dei pegni di Sidney Lumet, con Rod Steiger e Brock Peters e, dopo varie apparizioni secondarie in film - A Man Called Adam (1966) di Leo Penn, Che cosa hai fatto quando siamo rimasti al buio? (1968) di Hy Averback, Una fattoria a New York City (1971) di Edward Mann, Blade, Il duro della Criminalpol (1973) di Ernest Pintoff -, telefilm - The Electric Company (1971-77) - e miniserie, si afferma all’inizio degli anni Ottanta in ruoli da comprimario in film come Brubaker (1980) di Stuart Rosenberg, con Robert Redford, Uno scomodo testimone (1981) di Peter Yates, con Sigourney Weaver, Christopher Plummer e William Hurt, Teachers (1984) di Arthur Hiller.
La svolta definitiva avverrà tre anni dopo con Street Smart - Per le strade di New York (1987) di Jerry Schatzberg, in cui “ruba la scena” al protagonista (Christopher Reeve) interpretando magistralmente un gangster della malavita newyorkese.
Nel 1989 è protagonista del pluripremiato A spasso con Daisy di Bruce Beresford, nel ruolo di un saggio autista nero di un’anziana signora razzista (interpretata da Jessica Tandy), della quale riuscirà a conquistare il rispetto e con la quale stabilirà un rapporto di solida amicizia.
Dopo una serie di ruoli da “perdente dal cuore d’oro” ai margini della legge - Gli spietati (1992) di e con Clint Eastwood, con Gene Hackman e Richard Harris, Le ali della libertà (1994) di Frank Darabont, con Tim Robbins -, è insieme a Brad Pitt sulle tracce di un pericoloso serial killer (interpretato da Kevin Spacey) nel lugubre poliziesco Seven (1995) di David Fincher.
Ancora nel ruolo di un ispettore di polizia a caccia di serial killer, in Il collezionista (1997) di Gary Fleder, offre un’altra straordinaria performance in Amistad (1997) di Steven Spielberg.
Dopo una serie di film di genere che esaltano ulteriormente la sua maschera di dolente e disillusa umanità - Pioggia infernale (1998) di Mikael Salomon, Under Suspicion (2000) di Stephen Hopkins, con Gene Hackman e Monica Bellucci, Nella morsa del ragno (2001) di Lea Tamahori, L’acchiappasogni (2003) di Lawrence Kasdan -, vince un meritato Oscar come Miglior Attore Protagonista per la sua superlativa performance dell’anziano e solitario aiuto allenatore di boxe in Million Dollar Baby (2004) di e con C. Eastwood, con Hillary Swank, film in cui lavora “per sottrazione”, conferendo alla sua recitazione i tratti liberi di una sorta di improvvisazione jazz.
Divenuto ormai una “istituzione” del cinema hollywoodiano, negli anni successivi interpreta sovente il ruolo di autorevole “mentore” che assiste ai destini dei protagonisti. È maestro di vita di un ragazzo nato e cresciuto a contatto con la violenza della mafia in Danny The Dog (2005) di Louise Leterrier; uno scienziato che fornisce a Batman gli strumenti tecnologici per affrontare il male in Batman Begins (2005) di Christopher Nolan; un saggio invalido amico di Robert Redford in Il vento del perdono (2005) di Lasse Hallstrom, con Jennifer Lopez; un boss della malavita in Slevin - Patto criminale (2006) di Paul McGuigan.
Nello stesso anno è produttore di 10 cose di noi (2006) di Brad Silberling, in cui interpreta il ruolo di un vecchio attore in declino che fa amicizia con una cassiera spagnola.
Appare anche in Gone Baby Gone (2007) di Ben Affleck e, insieme al coetaneo Jack Nicholson, nel malinconico Non è mai troppo tardi (2007) di Rob Reiner, in cui è un malato terminale deciso a vivere al massimo i suoi ultimi giorni di vita.
Nel 2009 in Invictus - L’invincibile di Clint Eastwood interpreta magistralmente Nelson Mandela in perfetta fusione e somiglianza con il personaggio (come già avvenuto con Kirk Douglas nel ruolo di Vincent Van Gogh in Brama di vivere - 1956 - di Vincente Minnelli, Anthony Quinn in quello di Aristotele Onassis in Il magnate greco - 1978 - di Jack Lee Thompson, Ben Kingsley in quello di Gandhi - 1982 -, e come avverrà tre anni dopo, Daniel Day-Lewis in Lincoln - 2012 - di Steven Spielberg).
Seguono Red (2010) di Robert Schwentke, con Bruce Willis ed Helen Mirren, L’incredibile storia di Winter il delfino (2011), The Magic of Belle Isle (2012) di Rob Reiner, Now You See Me - I maghi del crimine (2013) di Louis Leterrier, Lucy (2014) di Luc Besson.
Ancora attivo in età avanzata, in epoche più recenti recita nella commedia-thriller Now You See Me 2 (2016) di John M. Chu, in Ben Hur (2016) di Timur Bekmambetov, tratto dal romanzo di Lew Wallace del 1880, e quinto remake (fra cui il più noto è quello del di William Wyler del ’59), Insospettabili sospetti (2017) di Zach Braff, con Michael Caine ed Alan Arkin, nel fantastico Lo schiaccianoci e i quattro regni (2018) di Lasse Hallström e Joe Johnston, con Keira Knightley e Helen Mirren, Attacco al potere – Angel Has Fallen (2019) di Ric Roman Waugh, terzo capitolo della saga omonima iniziata nel 2013, C’era una truffa ad Hollywood (2020) di George Gallo, con Robert De Niro e Tommy Lee Jones, e, nel 2021, Vanquish di George Gallo e Come ti ammazzo il bodyguard 2 – La moglie del sicario di Patrick Hughes, con Antonio Banderas e Salma Hayek.
A partire dal 2010 ha anche condotto le serie tv di divulgazione culturale Morgan Freeman Science Show (2010-17), presentando documentari di tema naturalistico e scientifico, The Story of God with Morgan Freeman (2016-19) e La nostra storia con Morgan Freeman (a partire dal 2017).
Alessandro Poggiani
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