Nehemiah Persoff compie 101 anni

Nato a Gerusalemme nel 1919, emigra negli Stati Uniti alla fine degli anni Venti e nel ’37 si diploma presso l’Hebrew Technical Institute. Dopo aver combattuto nell’esercito americano durante la Seconda guerra mondiale, lavora come elettricista ed avvia la sua carriera da attore in teatro a New York.
Nel ’47 viene ammesso all’allora neonata Actors’ Studio e sarà uno fra i ventisei allievi del primo corso, tenuto da Elia Kazan, fondatore - insieme a Lee Strasberg - dell’Actors’ Studio medesima.
L’anno seguente esordisce al cinema in un ruolo secondario in La città nuda (1948) di Jules Dassin e, nei successivi quarant’anni, reciterà in oltre novanta film.
Lo ricordiamo in Fronte del porto (1954) di Elia Kazan, con Marlon Brando, Eva Marie Saint, Karl Malden, Lee J. Cobb, Rod Steiger e Martin Balsam, Il colosso d’argilla (1956) di Mark Robson, con Humphrey Bogart (al suo ultimo film) e Rod Steiger, Il ladro (1956) di Alfred Hitchcock, con Henry Fonda, Vera Miles e Anthony Quayle, L’uomo dalla forza bruta (1956) di Harry Horner, Uomini in guerra (1957) di Anthony Mann, La diga sul Pacifico (1958) di René Clément, Gli uomini della terra selvaggia (1958) di Delmer Daves, con Alan Ladd, Gangster, amore e… una Ferrari (1959) di Charles Lederer, Verdi dimore (1959) di Mel Ferrer, con Audrey Hepburn, La notte senza legge (1959) di André De Toth, con Robert Ryan e Burl Ives, Al Capone (1959) di Richard Wilson, con R. Steiger, la celebre commedia A qualcuno piace caldo (1959) di Billy Wilder, con Jack Lemmon, Tony Curtis e Marilyn Monroe, Il grande spettacolo (1961) di James B. Clark, I comancheros (1961) di Michael Curtiz, con John Wayne e Lee Marvin, L’uncino (1963) di George Seaton, Destino in agguato (1964) di Ralph Nelson, La più grande storia mai raccontata (1965) di George Stevens, L’emblema di Viktor (1967) di Abner Biberman, The Money Jungle (1967) di Francis D. Lyon, La forza invisibile (1968) di Byron Haskin, Panic in the City (1968) di Eddie Davis, Executive la donna che sapeva troppo (1969) di Francis D. Lyon, L’uomo della porta accanto (1970) di David Greene, Cielo rosso all’alba (1971) di James Goldstone, Lapin 360 (1972) di Robert Michael Lewis, Psychic Killer (1975) di Ray Danton, La nave dei dannati (1976) di Stuart Rosenberg, Deadly Harvest (1977) di Timothy Bond, Uragano di fuoco (1981) di Ernest Pintoff, O’ Hara’s Wife (1982) di William Bartman, Yentl (1983) di - e con - Barbra Streisand, L’ultima tentazione di Cristo (1988) di Martin Scorsese, con Willem Dafoe, I gemelli (1988) di Ivan Reitman.
Alla fine degli anni Sessanta recita anche in Italia, in Il giorno della civetta (1968) di Damiano Damiani, tratto dal libro omonimo di Leonardo Sciascia (il secondo libro di L. Sciascia ad esser portato al cinema, dopo A ciascuno il suo di Elio Petri, uscito l’anno avanti) ed interpretato da Franco Nero, Claudia Cardinale, Lee J. Cobb, Serge Reggiani e Tano Cimarosa.
A partire dalla fine degli anni Ottanta lavora soprattutto come doppiatore di cartoni animati (Fievel sbarca in America - 1986 - di Don Bluth, Fievel conquista il West - 1991 - di Phil Nibbelink e Simon Wells, Fievel - Il tesoro dell’isola di Manhattan - 1997 - e Fievel - Il mistero del mostro della notte - 1998 - di Larry Latham).
Molto attivo anche in televisione, fra gli anni Cinquanta e i Novanta è apparso in alcuni episodi di decine di telefilm e serie tv (Ai confini della realtà, Alfred Hitchcock Presents, Gli intoccabili, La città in controluce, Gli uomini della prateria, La grande vallata, Organizzazione U.N.C.L.E., Le spie, Reporter alla ribalta, Operazione ladro, Missione impossibile, Mannix, Le strade di San Francisco, Gunsmoke, Marcus Welby, Ellery Queen, Il Tenente Colombo, Wonder Woman, Uno sceriffo a New York, Quincy, Charlie’s Angels, Pepper Anderson agente speciale, La casa nella prateria, La donna bionica, Hawaii Squadra Cinque Zero, Sulle strade della California, Fantasilandia, Magnum P. I., MacGyver, Avvocati a Los Angeles, Hunter, La signora in giallo, Ragionevoli dubbi, Law & Order - I due volti della giustizia)
Alla fine degli anni Novanta si è ritirato a vita privata, per dedicarsi interamente ad un’altra sua grande passione: la pittura.
Alessandro Poggiani
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