Pedro Almodóvar compie 70 anni

una scena di "Volver" una scena di "Volver"
Il grande regista spagnolo, noto per aver diretto film quali “La legge del desiderio”, “Matador” “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, “Tacchi a spillo”, “Kika”, “Il fiore del mio segreto”, “Tutto su mia madre”, “Parla con lei”, “La mala educacion”, “Volver”, “Gli abbracci spezzati”, “Gli amanti passeggeri”, “Julieta”, “Dolor y gloria” e molti altri, ha compiuto settant’anni.

Nato a Calzada de Calatrava - nel cuore de La Mancha - nel 1949, Pedro Almodovar se ne va di casa a diciassette anni e si trasferisce a Madrid senza soldi e senza lavoro, ma con in testa un progetto molto chiaro: studiare cinema e dirigere film. Era impossibile iscriversi alla Scuola di Cinema, perché Francisco Franco l’aveva appena chiusa. Tuttavia, nonostante la dittatura che soffocava il Paese, per un ragazzo di provincia Madrid rappresentava comunque la cultura, l’indipendenza e la libertà.

Svolge molti lavori precari, ma ha la possibilità di acquistare la sua prima cinepresa Super-8mm solo nel ’71, quando ottiene un lavoro “serio” alla Compagnia nazionale dei telefoni di Spagna nel dove lavora per dodici anni come assistente amministrativo. Di mattina, il suo lavoro gli permette una profonda conoscenza della classe media spagnola all’inizio dell’epoca dei consumi, con i suoi drammi e le sue sfortune. Una vera miniera d’oro per un futuro narratore. Di sera e di notte, invece, scrive e recita, con il “leggendario” gruppo teatrale indipendente Los Goliardos, e gira cortometraggi in Super-8.

Collabora con varie riviste underground e scrive racconti, alcuni fra i quali vengono pubblicati. È stato membro di un gruppo parodistico punk-rock, Almodóvar & McNamara. La sua fortuna è nel fatto che la sua crescita personale ha coinciso con il fenomeno della Madrid democratica di fine anni Settanta/inizio Ottanta (il periodo che il mondo ha conosciuto come la Movida).

Dopo un anno e mezzo ricco di lavori in 16mm, nel 1980 esordisce alla regia di lungometraggi con Pepi, Luci, Bom, un film no-budget realizzato in cooperativa con il resto della troupe e del cast, tutti debuttanti (eccezion fatta per Carmen Maura).

Nel 1986 fonda (con suo fratello Agustin) la casa di produzione El Deseo. Il primo progetto è La legge del desiderio (1986). Da allora, insieme hanno prodotto tutti i film che Pedro Almodovar ha scritto e diretto, nonché altri film di giovani registi.

Nel 1988, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, in concorso alla Mostra di Venezia (dove vince il Premio per la sceneggiatura) gli dà notorietà internazionale. Da allora, i suoi film vengono distribuiti in tutto il mondo.

Con Tutto su mia madre (1999) vince il suo primo Oscar (per il Miglior Film Straniero) e viene premiato anche come Miglior regista al Festival di Cannes.

Tre anni dopo, Parla con lei (2002) gli fa vincere un altro Oscar (per la Miglior Sceneggiatura)

Nel 2004, La mala educación viene scelto per l’apertura del Festival di Cannes.

Nel 2006 presenta Volver a Cannes, dove il film ottiene il Premio per la Migliore Sceneggiatura e quello per la Migliore Interpretazione per le sei attrici, guidate da Penélope Cruz, la quale, per questo ruolo, diventa la prima attrice nominata all’Oscar per un film in lingua spagnola.

Pedro Almodóvar è stato insignito del Premio per le Arti Principe delle Asturie, ed ha ricevuto onorificenze dalle Università di Oxford e Harvard.

Alcuni suoi film sono stati adattati per spettacoli teatrali (Tutto su mia madre) ed anche per musical (Donne sull’orlo di una crisi di nervi).

Fra gli altri film da lui scritti e diretti ricordiamo Labirinto di passioni (1982), L’indiscreto fascino del peccato (1983), Matador (1986), Tacchi a spillo (1991), Kika (1993), Il fiore del mio segreto (1995), Gli abbracci spezzati (2009), La pelle che abito (2011).

In epoche più recenti ha diretto Gli amanti passeggeri (2013), Julieta (2016) e Dolor y gloria (2019).

Nel 2019 è stato premiato con il Leone d’Oro alla Carriera alla settantaseiesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.