Un ricordo di Jan Sterling nel centenario della sua nascita

Nata a New York nel 1921 - muore a Los Angeles nel marzo 2004 -, Jane Sterling Adriance - meglio nota come Jan Sterling - comincia a recitare giovanissima e, dopo una lunga gavetta sui palcoscenici, esordisce al cinema alla fine degli anni Quaranta in ruoli secondari in La grande conquista (1947) di Richard Wallace e nel melodramma Johnny Belinda (1948) di Jean Negulesco.
Attrice magnetica e molto incisiva, abbandona ben presto l’aria docile ed ingenua che contraddistingueva la maggior parte fra le sue performances teatrali e, nella Hollywood degli anni Cinquanta, diventa una fra le icone della “bad girl”: in L’asso nella manica (1951) di Billy Wilder, in cui recita con Kirk Douglas, è la cinica ed opportunista moglie di un uomo (interpretato da Richard Benedict) intrappolato nel crollo di una miniera. Il film è giustamente considerato (insieme a Quarto potere di Orson Welles, L’ultima minaccia di Richard Brooks, Un volto nella folla di Elia Kazan, Prima pagina di B. Wilder, Quinto potere di Sidney Lumet, Tutti gli uomini del Presidente di Alan J. Pakula, Sindrome cinese di James Bridges, Diritto di cronaca di Sydney Pollack, Sotto tiro di Roger Spottiswoode e Broadcast News - Dentro la notizia di James L. Brooks) come una fra le migliori pellicole americane sul giornalismo mai realizzate.
In Prigionieri del cielo (1954) di William A. Wellman, con John Wayne, e con cui ottiene un Nomination all’Oscar come Miglior attrice Non Protagonista, è una passeggera dell’aereo in avaria.
Dopo la morte del marito (l’attore Paul Douglas, ottimo interprete di film quali Bandiera gialla di Elia Kazan, Quattordicesima ora di Henry Hathaway, La confessione della signora Doyle di Fritz Lang, Fuoco verde di Andrew Marton, La sete del potere e Questa notte o mai di Robert Wise, Fortunella di Eduardo De Filippo), avvenuta nel 1959, dirada le sue apparizioni cinematografiche e lavora soprattutto a teatro ed in televisione.
Fra gli altri film ricordiamo Prima colpa (1950) di John Cromwell, con Eleanor Parker e Agnes Moorhead, superlativo film carcerario al femminile, L’ultima preda (1950) di Rudolph Maté, con William Holden, Nancy Olson, Lyle Bettger e Barry Fitzgerald, La strada del mistero (1950) di John Sturges, Snow Dog (1950) di Frank McDonald, Gunfire (1950) di William Berke, La madre dello sposo (1951) di Mitchell Leisen, con Gene Tierney e John Lund, Il cerchio di fuoco (1951) di Lewis Allen, con Alan Ladd, la commedia Il gatto milionario (1951) di Arthur Lubin, con Ray Milland, Sky Full of Moon (1952) di Norman Foster, Pony Express (1953) di Jerry Hopper, Prigionieri della città deserta (1953) di Dick Powell, con Stephen McNally, La primula rossa del Sud (1953) di Edward Ludwig, con John Payne e Coleen Gray, Prigionieri del cielo (1954) di William A. Wellman, con John Wayne, Nei mari dell’Alaska (1955) di Jerry Hopper, con Robert Ryan e Brian Keith, Giungla umana (1954) di Joseph M. Newman, La rivolta delle recluse (1955) di Lewis Seiler, con Ida Lupino, Audrey Totter e Phillys Thaxter, Delitto sulla spiaggia (1955) di Joseph Pevney, con Jeff Chandler e Joan Crawford, Sangue caldo (1955) di Richard Wilson, con Robert Mitchum, Henry Hull ed una giovane Angie Dickinson, Nel 2000 non sorge il sole (1956) di Michael Anderson, tratto dal celebre romanzo di fantascienza di George Orwell 1984 ed interpretato da Edmond O’ Brien, Michael Redgrave, Donald Pleasence e John Vernon, Il colosso d’argilla (1956) di Mark Robson, con Humphrey Bogart (al suo ultimo film) e Rod Steiger, I bassifondi del porto (1957) di Arnold Laven, con Richard Egan, Dan Duryea, Julie Adams ed un giovane Walter Matthau, Operazione segreta (1958) di Jack Arnold, Kathy O’ (1958) e Love in a Goldfish Bowl (1961) di Jack Sher, New York: ore tre - L’ira dei vigliacchi (1967) di Larry Peerce, The Angry Breed (1968) di David Commons, Peccatrici di provincia (1969) di Raymond Jacobs, Sammy Somebody (1977) di Joseph Adler, Una notte con vostro onore (1981) di Ronald Neame, con Walter Matthau e Jill Clayburg.
Attiva, come già detto, anche in televisione, fra gli anni Sessanta e gli Ottanta, è apparsa in vari film tv (American in Paris - 1964 -, La dolce attesa - 1977 - di Robert Day, My Kidnapper, My Love - 1980 - di Sam Wanamaker, Amicizia pericolosa - 1982 - di Lamont Johnson) ed in alcuni episodi di serie e miniserie (Alfred Hitchcock Presents - 1958 e 1961 -, Carovane verso il West - 1959 e 1961 -, La città in controluce - 1961 -, Burke’s Law - 1963 e 1965 -, I sentieri del West - 1967 -, Mannix - 1968 -, Reporter alla ribalta - 1969 -, Medical Center - 1971 -, Il virginiano - 1971 -, La casa nella prateria - 1977 -, Backstairs at the White House - 1979 -, L’incredibile Hulk - 1981 -, Baby Boom – 1988).
All’inizio degli anni Novanta si ritira a vita privata.
Alessandro Poggiani
Ultimi da Alessandro Poggiani
- Ultimi giorni per Change di Marco Zordan al Teatro Trastevere
- Leonardo Bocci con AO porta in scena comicità, ironia pungente e riflessione sociale
- Fonte Nuova ospita il progetto di CIAO LAB aps Facciamo Squadra - iniziative sportive e culturali contro il bullismo
- Change di Marco Zordan al Teatro Trastevere
- “La gabbia”, il romanzo d’esordio di Tess Kollen