Un ricordo di Jean Simmons nell’anniversario della sua nascita

Jean Simmons con Robert Mitchum nel noir "Seduzione mortale" di Otto Preminger Jean Simmons con Robert Mitchum nel noir "Seduzione mortale" di Otto Preminger
La grande attrice britannica, interprete di film quali “Grandi speranze” di David Lean, “Narciso nero” di Michael Powell, “Amleto” di Laurence Olivier, “Seduzione mortale” di Otto Preminger, “L’attrice” di George Cukor, “Bulli e pupe” di Joseph L. Mankiewicz, “Il figlio di Giuda” di Richard Brooks, “Spartacus” di Stanley Kubrick e molti altri, nel gennaio 2019 avrebbe compiuto novant’anni.

Nata a Londra nel 1929, dopo alcune esperienze teatrali, esordisce al cinema all’età di quindici anni in ruoli secondari in film come Mr Emmanuel (1944) di Harold French, Give Us the Moon (1944) di Val Guest, Kiss the Bride Goodbye (1945) di Paul L. Stein, Meet Sexton Blake (1945) di John Harlow, The Way to the Stars (1945) di Anthony Asquith e Cesare e Cleopatra (1945) di Gabriel Pascal.

Bruna, intensa e di delicata bellezza, prima di arrivare ad Hollywood viene diretta dai maggiori registi inglesi. Dopo aver interpretato eroine come l’Estella di Grandi speranze (1946) di David Lean, tratto da Charles Dickens, e la giovane indigena del melodrammatico Narciso nero (1947) di Michael Powell, con la scozzese Deborah Kerr, viene scelta da Laurence Olivier per il ruolo di Ophelia nello shakespeariano Amleto (1948), con cui vince il premio per la miglior interpretazione alla Mostra del Cinema di Venezia.

Negli anni successivi è la crudele ed inquieta protagonista del noir Seduzione mortale (1952) di Otto Preminger, in cui lavora con Robert Mitchum, una combattiva ragazza in cerca del suo destino nel profondo L’attrice (1953) di George Cukor, una mite innamorata nei kolossal La tunica (1953) di Henry Koster e Sinuhe l’egiziano (1954) di Michael Curtiz, un membro dell’esercito della salvezza in Bulli e pupe (1955) di Joseph L. Mankiewicz, una suora a capo di una missione ne Il figlio di Giuda (1960) di Richard Brooks, con Burt Lancaster, una schiava affrancata nel mitologico Spartacus (1960) di Stanley Kubrick, con Kirk Douglas.

Fra gli altri film ricordiamo Vendetta (1947) di Brian Desmond Hurst, Il segreto del castello (1947) di Charles Frank, The Woman in the Hall (1947) di Jack Lee, Incantesimo nei mari del Sud (1949) di Frank Launder, Adamo ed Evelina (1949) di Harold French, Tragica incertezza (1950) di Anthony Darnborough e Terence Fisher, Trio (1950) di Ken Annakin e Harold French, La gabbia d’oro (1950) di Basil Dearden, Cielo tempestoso (1951) di Ralph Thomas, Androclo e il leone (1952) di Chester Erskine, La regina vergine (1953) di George Sidney, con Stewart Granger, Affair With a Stranger (1953) di Roy Rowland, Bella ma pericolosa (1954) di Lloyd Bacon, in cui lavora nuovamente con Robert Mitchum, Proiettile in canna (1954) di John Farrow, Desirée (1954) di Henry Koster, con Marlon Brando, I perversi (1955) di Arthur Lubin, Paura d’amare (1956) di Philip Dunne, Questa notte o mai (1957) e Quattro donne aspettano (1957), entrambi diretti da Robert Wise, il western Il grande paese (1958) di William Wyler, con Gregory Peck, Charlton Heston, Carroll Baker, Burl Ives, Chuck Connors e Charles Bickford, Home Before Dark (1958) di Mervyn LeRoy, La mia terra (1959) di Henry King, L’erba del vicino è sempre più verde (1960) di Stanley Donen, con Cary Grant, Deborah Kerr e Robert Mitchum, Al di là della vita (1963) di Alex Segal, Life at the Top (1965) di Ted Kotcheff, Una donna senza volto (1966) di Delbert Mann, Divorzio all’americana (1967) di Bud Yorkin, Due stelle nella polvere (1967) di Arnold Laven, Lieto fine (1969) di Richard Brooks, Il ragazzo e la quarantenne (1971) di Alvin Rakoff, Mr Sicamore (1975) di Pancho Khoner, Dominique (1980) di Michael Anderson, Incontro pericoloso (1988) di James Kenelm Clarke, L’irlandese (1988) di Robert Knights, Gli anni dei ricordi (1995) di Jocelyn Moorhouse, Shadows in the Sun (2008).  

A partire dall’inizio degli anni Sessanta dirada notevolmente le sue apparizioni e, nei quarant’anni successivi, lavorerà soprattutto a teatro ed in televisione, apparendo in numerosi film tv (L’indimenticabile Heidi - 1968 - di Delbert Mann, Decisions! Decisions! - 1972 - di Alex Segal, The Easter Promise - 1975 - di Paul Bogart, Beggarman, Thief - 1979 - di Lawrence Doheny, Golden Gate - 1981 - di Paul Wendkos, Un piccolo omicidio - 1981 - di Steven Hilliard Stern, Midas Valley - 1985 - di Gus Trikonis, Perry Mason: per un antico amore - 1987 - di Ron Satlof, con Raymond Burr e Barbara Hale, December Flower - 1987 - di Stephen Frears, Processo alla scimmia - 1988 - di Davin Greene, Le ragazze dei Lakers - 1990 - di Bruce Seth Green, Corsa verso l’ignoto - 1994 - di Dick Lowry, Daisies in December - 1995 - di Mark Haber, Le regole del cuore - 1998 - di Bobby Roth, Solstizio d’inverno - 2004 - di Martyn Friend), in sceneggiati di successo (fra cui il celebre Uccelli di rovo - 1983) ed in alcuni episodi di telefilm e serie tv (La strana coppia - 1972 -, Hawaii Squadra Cinque Zero - 1977 -, La valle delle bambole - 1981 -, Hotel - 1983 e 1985 -, Nord e Sud - 1985 -, Nord e Sud II - 1986 -, La signora in giallo -1989 -, Grandi speranze - 1989 -, Vendicherò mia figlia - 1990 -, L’ombra della notte - 1991 -, Agatha Christie’s Miss Marple - 1991 -, L’ispettore Tibbs - 1994 - ed altri)   

Jean Simmons è scomparsa a Santa Monica nel gennaio 2010, poco prima del suo ottantunesimo compleanno.

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.

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