Un ricordo di Maximilian Schell nell’anniversario della sua nascita

Nato a Vienna nel 1930 - muore ad Innsbruck nel febbraio 2014 - interprete misurato e magnetico, molto coraggioso nei suoi continui tentativi di attraversare anche linguaggi cinematografici non convenzionali, esordisce alla metà degli anni Cinquanta in All’Est si muore (1955) di Laszlo Benedek, cui seguono altri realizzati in Europa ed il suo primo ruolo hollywoodiano in I giovani leoni (1958) di Edward Dmytryk, con Marlon Brando.
All’inizio degli anni Sessanta offre una performance superlativa nel ruolo dell’avvocato che difende quattro giudici tedeschi durante il processo di Norimberga in Vincitori e vinti (1961) di Stanley Kramer, in cui recita con Spencer Tracy, Burt Lancaster, Richard Widmark, Marlene Dietrich, Montgomery Clift, Judy Garland ed un giovane William Shatner (il futuro capitano Kirk di Star Trek), e con cui vince un meritatissimo (e S. Tracy l’avrebbe meritato anche lui) Oscar come Miglior Attore Non Protagonista.
Alla fine del decennio esordisce dietro alla macchina da presa con Primo amore (1969), cui segue, quattro anni dopo, l’interessante Il pedone (1973), dramma psicologico da lui anche scritto ed incentrato su un politico dai trascorsi nazisti.
Nel ’77 recita in La croce di ferro di Sam Peckinpah, con James Coburn, ed in Giulia di Fred Zinnemann, con Vanessa Redgrave, Jane Fonda, Jason Robards ed una giovane Meryl Streep (al suo esordio cinematografico), mentre nel 1984 realizza Marlene, commosso documentario in cui intervista Marlene Dietrich (1901-1992).
Fra le sue interpretazioni degli anni Novanta spiccano Little Odessa (1994) di James Grey e Vampires (1998) di John Carpenter.
Nel 2002 realizza Mia sorella Maria, affettuoso documentario sull’attrice Maria Schell (1926-2005), interprete di film quali L’ultimo ponte (1954) di H. Kautner, Gervaise (1956) di René Clément, Le notti bianche (1957) di Luchino Visconti, I Karamazov (1958) di Richard Brooks, tratto dal romanzo omonimo di Fedor Dostoevskij ed interpretato da Yul Brynner, Lee J. Cobb, Claire Bloom, Richard Basehart, Albert Salmi e William Shatner, L’albero degli impiccati (1959) di Delmer Daves, con Gary Cooper (al suo ultimo grande western), Karl Malden, Ben Piazza e George C. Scott (al suo esordio cinematografico), Cimarron (1960) di Anthony Mann, con Glenn Ford e Arthur O’ Connell, ed altri.
Fra gli altri film ricordiamo Operazione Walkiria (1955) di Falk Harnack, Gli ultimi saranno i primi (1957, conosciuto anche con il titolo In caso di innocenza) di Rolf Hansen, tratto dall’opera teatrale di John Galsworthy The First and The Last, I sequestrati di Altona (1962) di Vittorio De Sica, con Sophia Loren, Robert Wagner e Friedric March, Topkapi (1964) di Jules Dassin, tratto dal libro The Light of the Day di Eric Ambler ed interpretato da Melina Mercouri e Peter Ustinov, Dimensione della paura (1965) di Jack Lee Thompson, Chiamata per il morto (1967) di Sidney Lumet, tratto dal libro omonimo di John Le Carré ed interpretato da James Mason, Harriet Anderson e Simone Signoret, Sinfonia di guerra (1968) di Ralph Nelson, con Charlton Heston e Leslie Nielsen, Das Schloss (1968) di Rudolf Noelte, tratto dal libro omonimo di Frank Kafka, Krakatoa, Est di Giava (1969) di Bernard L. Kowalski, con Brian Keith e Diane Baker, Simon Bolivar (1969) di Alessandro Blasetti, con Rosanna Schiaffino e Francisco Rabal, La papessa Giovanna (1972) di Michael Anderson, con Liv Ullmann, Olivia De Havilland e Franco Nero, Dossier Odessa (1974) di Ronald Neame, tratto dal libro omonimo di Friedric Forsyth ed interpretato da Jon Voight e Maria Schell, The Man in the Glass Booth (1975) di Arthur Hiller, Quel rosso mattino di giugno (1975) di Veljko Bulajic, con Christopher Plummer e Florinda Bolkan, Candidato all’obitorio (1976) di J. Lee Thompson, con Charles Bronson, Jacqueline Bisset, Harry Guardino e Harris Yulin, Quell’ultimo ponte (1977) di Richard Attenborough, tratto dal saggio storico omonimo di Cornelius Ryan, Avalanche Express (1979) di Mark Robson, con Lee Marvin e Robert Shaw.
Fra le altre pellicole da lui dirette ricordiamo l’ottimo Assassinio sul ponte (1975), tratto dal libro Il giudice e il suo boia di Friedrich Dürrenmatt ed interpretato da Jon Voight, Jacqueline Bisset, Robert Shaw e Gabriele Ferzetti.
Attivo anche in televisione, è apparso in alcuni film tv (E Caterina… regnò - 1991 - di Michael Anderson, con Julia Ormond, Christopher Plummer, Vanessa Redgrave e Franco Nero, Stalin - 1992 - di Ivan Passer, con Robert Duvall, Julia Ormond e Joan Plowright, Uccelli di rovo - Gli anni mancanti - 1996 - di Kevin J. Dobson, con Richard Chamberlain) ed in alcuni episodi di serie e miniserie (Pietro il Grande - 1986 - di Marvin J. Chomsky, con Vanessa Redgrave, Omar Sharif, Trevor Howard, Laurence Olivier, Mel Ferrer e Hanna Schygulla, Oltre la legge - L’informatore - 1987-90 -, Abramo - 1993 - di Joseph Sargent, con Richard Harris, Giovanna d’Arco - 1998 - di Christian Dugay, con Jacqueline Bisset e Robert Loggia, Il principe e la fanciulla - 2003-07 -, Essenze d’amore - 2007 - di Peter Weck).
Nel 2010 si ritira a vita privata, pochi anni prima della sua scomparsa.
Alessandro Poggiani
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