Venezia 76, Joaquin Phoenix insegue il Leone

Il ghigno tragico e inquietante di Joker è oggi dipinto sul volto di Joaquin Phoenix.
Nicholson, Ledger e Leto lo hanno attraversato in trent'anni di cinema ma questo nuovo pagliaccio ha una nuova identità: è Arthur Fleck un aspirante comico, sogna di arrivare in tv nel suo show preferito, quello che va in diretta ogni giorno dagli studi di Gotham City condotto da Murray Franklin / Robert De Niro.
Per il momento, però, non può far altro che accettare piccoli lavoretti in un'agenzia di comici passando dal fare pubblicità per strada a una tavola calda dove rallegrare i bambini ricoverati nell'ospedale pediatrico, combattendo coni suoi problemi mentali tra farmaci, assistenti sociali e la cura della vecchia madre con cui vive.
Joker, lo spin-off di Todd Philips in gara per il Leone d'Oro, si allontana molto dall'immaginario del fumetto: non c'è Batman se non un giovanissimo Bruce Wayne.
Quando le frustrazioni e i soprusi oltrepassano il limite di sopportazione, Arthur diventa il Joker e niente sarà più come prima. Applausi in sala delle conferenze e ovazione per Phoenix che, dopo tre nomination, potrebbe aver trovato il ruolo della carriera, quello che lo potrebbe coronare nella notte gli Oscar.
A Venezia Phoenix ha già conquistato la Coppa Volpi per The Master ma si candida seriamente anche quest'anno.
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Pubblicato in: Cinema
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