Face to face: 10 mosse per convincere un agente a leggere il tuo romanzo!

Parlerò da un punto di vista soggettivo e dunque non stilerò un decalogo universale. Gli esempi che ho voluto riportare non sono legati direttamente allo speed date del weekend di Macerata ma sono occasioni immaginarie al fine di mostrare il comportamento corretto da tenere quando si incontra un addetto ai lavori. Partendo da una situazione vissuta in prima persona, la mia creatività ha fatto il resto, mettendo su carta circostanze effettivamente “limite”.
Ma non indugiamo e partiamo da quelli che sono – ripeto, a mio personalissimo parere – le dieci mosse per convincere un agente o un editor nell’arco temporale di 10 minuti!
1) Presentarsi ed esporre un excursus della propria vita letteraria e lavorativa (se attinente).
La prima informazione che vorrei avere quando incontro un autore è: chi è, che cosa ha fatto? Se si tratta della prima esperienza letteraria, non ci sono problemi – del resto tutti sono stati esordienti! – l’importante è far comprendere all’interlocutore che la scrittura deve far parte della propria vita, che ne è un pezzo importante.
2) Non iniziare con una domanda, della serie: “cosa vuole sapere?”
Partiamo dal presupposto che se in uno speed date c’è un soggetto che rimane seduto e un altro che passa da un tavolo all’altro cercando di farsi “accalappiare”, un motivo ci sarà. È l’autore che deve far nascere l’interesse; il primo ad esporre deve essere lui, eventualmente l’editor o l’agente letterario faranno domande a fine incontro.
3) Dettagli tecnici sempre per primi.
Si può pensare di dover partire spediti a raccontare la trama del libro, cercando di battere il record del mondo per più parole dette in 5 minuti. Alt, stop, fermi tutti! La prima cosa che desidero sapere di un testo è il genere a cui appartiene. Fiction? Non-fiction? Giallo? Thriller? Romantico? Mainstream? Non tutte le opere sono però perfettamente etichettabili, è quindi concesso essere vaghi. L’importante è dare un’idea di massima a chi sta ascoltando.
4) Sinossi: breve ed efficace, che sveli i temi essenziali.
Ragazzi, in uno speed date abbiamo 10 minuti, non un’ora e mezza! Ecco, uno dei più grandi problemi espositivi in questo genere di manifestazione può essere la totale assenza del dono di sintesi. Considerando i minuti che servono per presentarsi, e quelli che serviranno al referente per fare eventuali domande, la sinossi esposta dall’autore deve essere breve, toccare i punti salienti della storia, e soprattutto, svelarne i temi principali.
5) Prevedere un momento “domande e risposte”.
Se siete stati convincenti e intriganti nell’esposizione, non temete, le domande arriveranno. Anche in questo caso cercate di dare risposte concrete, senza divagare. Del resto non è un’interrogazione! Ahimé, se dall’altra parte non c’è molto interesse a saperne di più, purtroppo, il vostro speed date non è andato come previsto.
Se avete ben immagazzinato questi cinque comportanti corretti da tenere, ecco per voi la seconda parte della lista: comportamenti da evitare perché spesso sconvenienti e fuori contesto.
6) Aver finito di esporre il progetto, salutare e andarsene.
E non lasciate nulla in mano all’agente o all’editor? Nemmeno un indirizzo email? Per l’emozione può capitare di non consegnare nulla al referente. Consiglio: appena vi sedete, mettete sul tavolo una scheda di presentazione del romanzo con i vostri dati e contatti.
7) Io questa sedia non la mollo, mi prendo altri 5 minuti!
Cosa sgradevole in qualsiasi incontro è dilungarsi troppo anche e soprattutto laddove non concesso (lo speed date ha una durata precisissima). La correttezza nei confronti del prossimo è anche una cartina di tornasole per capire l’indole dell’autore.
8) Continuare lo speed date in separata sede.
In occasioni come queste, dove il bello appunto è la vicinanza tra gli autori e gli addetti ai lavori, capita che nelle pause ci si fermi a conversare. In tali situazioni, però, consiglio di non tornare a parlare del proprio romanzo o cercare di convincere l’altro raccontando altri mille progetti, come se lo speed date sia ancora in corso. Naturalmente questo comportamento può non essere gradito sia a chi vi sta ascoltando sia agli altri autori partecipanti che invece hanno rispettato le regole e le tempistiche.
9) Tirare fuori polemiche contro il sistema!
Sia che siate ancora nel bel mezzo dello speed date sia che vi troviate in un momento di pausa, sconsiglio sempre di iniziare discorsi polemici nei confronti del sistema editoriale. Lo sconsiglio non perché non sia lecito farlo in generale, ma perché gli addetti ai lavori sono immersi in quella dimensione e possono saperne molto più di voi, smentendovi. In ogni caso un Festival letterario è un momento di festa e di incontro, non roviniamolo!
10) Sparire nel nulla o tampinare?
Be’ nessuna delle due cose. Sebbene si cerchi di prestare la massima attenzione a tutti, può capitare che all’agente o all’editor sfugga qualche nome e qualche opera una volta tornati in ufficio. Il consiglio che voglio proporre in questo caso è molto semplice e legato al semplice buon senso. Uno o due giorni dopo l’evento, potete inviare una mail di riepilogo, inserendo i materiali – sinossi e testo completo – ringraziando per la disponibilità e attendendo i tempi necessari. Non giova sicuramente a nessuno sparire nel nulla dopo l’evento e non farsi più sentire ma è altresì sconveniente mandare mail a raffica, chiedendo insistentemente se un testo è stato letto oppure no.
Ultima modifica il Mercoledì, 20/06/2018

Lidia Sirianni
http://www.agenzia-letteraria.it
www.facebook.com/benniciesirianni/
@BeS_AgLet
Ultimi da Lidia Sirianni
- I versi di oggi. Giornata Mondiale della Poesia 2019
- Top 10 delle critiche all’editoria. Quando ci si lamenta di tutto e tutti senza sapere nemmeno perché!
- Non-fiction scientifica, quando un saggio ci illumina sul passato e sul futuro del nostro pianeta
- Audiolibri, il futuro dell’editoria è nell’ascolto?
- Le edicole stanno sparendo. La crisi inascoltata della filiera dei quotidiani (PARTE PRIMA)