2119. La disfatta dei Sapiens di Sabina Guzzanti presentato in anteprima al CineVillage Parco Talenti

2119. La disfatta dei Sapiens di Sabina Guzzanti presentato in anteprima al CineVillage Parco Talenti
È stato presentato con grande affluenza di pubblico - sia pur nel pieno rispetto di tutte le norme anti Covid in vigore - mercoledì 30 giugno 2021 al CineVillage Parco Talenti - via Arrigo Cajumi, angolo via Ugo Ojetti - nell’ambito della rassegna “Cineasti di Parole” il libro di Sabina Guzzanti “2119. La disfatta dei Sapiens” (HarperCollins).

Grandi protagonisti del mondo del cinema al CineVillage Parco Talenti, che si conferma una arena cittadina polifunzionale, con una ricchissima offerta culturale, in grado di soddisfare le esigenze di appassionati cineasti e lettori.

Per l'anteprima romana del suo primo romanzo, 2119. La disfatta dei Sapiens, Sabina Guzzanti ha scelto proprio il Parco Talenti, dove è stata ospite della rassegna “Cineasti di Parole”.

La regista e scrittrice ha raccontato il libro e, nel corso dell'intervista condotta dal giornalista Franco Montini, curatore della rassegna, è stata coinvolta in un confronto fra linguaggio letterario e cinematografico.

Il banco per la vendita è stato allestito dalla libreria Scuola e Cultura.

Dopo i successi teatrali, cinematografici e televisivi, la regista esordisce quindi come narratrice. Lo fa con un romanzo che da un lato guarda alla grande letteratura distopica classica (da 1984 di G. Orwell a Fahrenheit 451 di R. Bradbury) e dall’altro affronta temi di straordinaria modernità, quali i mutamenti climatici, la concentrazione della ricchezza, la dipendenza dalla tecnologia.

La disfatta dei Sapiens è divertente e appassionante, sperando che non risulti profetico (gli accenni alle pandemie sono stati scritti nel 2019). Il debutto letterario di una grande intellettuale italiana che, con la sua consueta ironia, coglie questioni fondamentali ed invita il lettore/lettrice a riflettere.

 

«Non ho mai scritto un romanzo e non so giudicare se questo avrà il potere di catturarvi e farvi arrivare fino in fondo. L’ho riempito di sorprese per tenervi con me, pur sapendo che un semplice colpo di scena non può molto contro una notifica di WhatsApp o di un like. Io per prima faccio sempre più fatica a leggere e per questo non mi dilungo nei preamboli. Tutto sommato è una sola la cosa che mi preme sappiate prima di cominciare, perché potrebbe generare confusione: la numerazione dei capitoli è nel sistema binario, non in quello decimale. Per esempio, troverete scritto 10 quando arrivate al capitolo 2 e 100 quando arrivate al capitolo 4. Se andate avanti con la lettura, capirete che c’è un motivo. Grazie, intanto, per essere arrivati fin qui» (Sabina Guzzanti, 2119. La disfatta dei Sapiens, HarperCollins, Milano 2021)

«Parte dell’essere disumano del computer dipende dal fatto che, una volta programmato e messo a punto a dovere, è assolutamente onesto» (Isaac Asimov)

 «Impiegai anni a capire che avevo scelto di lavorare in ambiti disprezzati e marginali quali la fantascienza, il fantasy e la narrativa Young Adult proprio perché quei generi sfuggivano al controllo della critica, dell’ambiente accademico, a ciò che era considerato canonico, lasciando libera l’artista che era in me» (Ursula K. Le Guin)

«Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto» (Henri David Thoreau, Walden ovvero Vita nei boschi)

È il 2119, e dopo una lunga serie di catastrofi ambientali, pandemie e sconvolgimenti di ogni sorta, i superstiti sono stati costretti a sottomettersi a un regime ingiusto ma stabile, liberamente ispirato al feudalesimo. La società è formata da un centinaio di milioni di arcimiliardari onnipotenti e tre miliardi di migranti ambientali senza diritto di voto, raggruppati in grandi campi di accoglienza, sui lembi di terra risparmiati dall’innalzamento delle acque. Fra i ricchissimi la fanno da padroni gli azionisti del Consorzio delle multinazionali che controllano il web. Gli unici che si oppongono al Consorzio sono i giornalisti di «Holly», il solo organo di informazione concepito e scritto da esseri umani invece che da robot. E quando il Consorzio sta per mettere in rete un nuovo algoritmo in grado di eliminare definitivamente il libero arbitrio, le poche speranze di salvezza sono nelle mani di Tess, bistrattata redattrice di una rubrica sui gattini. Insieme a Tess ed agli altri giornalisti di «Holly», il lettore/lettrice incontrerà famiglie di migranti europei e newyorkesi, ingegneri del marketing e dei big data, azionisti spietati e riccastri spiantati, bambini ed algoritmi, hackers e haters. E tutti verranno tutti coinvolti da una catena di avvenimenti che può portare alla fine della specie che si è autodenominata “Sapiens”.

 

Sabina Guzzanti (Roma, 1963), con una lunga militanza nell’intrattenimento televisivo, anche in programmi dalla forte vocazione sperimentale (da Matrioska - 1987 - a Avanzi - 1991), dove ha modo di costruire un’impressionante galleria di personaggi - reali e non, sovente ben oltre i confini del grottesco - ha rivelato un talento versatile ed eclettico di cui il cinema, a differenza del teatro, si è servito in poche occasioni. Generalmente impiegata in piccoli ruoli, sia pur gustosi (come avviene in I cammelli – 1988 – di Giuseppe Bertolucci), ha la possibilità di dar libero sfogo a tutto il suo istrionismo camaleontico nei ben tredici personaggi - alcuni creati ex novo, altri mutuati dal suo repertorio televisivo - interpretati in Troppo sole (1994), anch’esso diretto da G. Bertolucci, un autentico “One woman show”. Nel 2002 esordisce alla regia con Bimba - È clonata una stella, in cui interpreta una donna vistosa che scopre di essere il clone di un’attricetta americana. Quattro anni dopo vince il Nastro d’Argento per il Miglior Documentario con Viva Zapatero! (2005) in cui, ripercorrendo le vicende che avevano portato alla chiusura del suo programma televisivo RaiOt (2003), riflette sulla libertà di informazione. Riunire una banda di comici per sostenere la causa dell’estinzione delle aragoste in Sardegna è, invece, il pretesto narrativo alla base dell’incontro fra vecchi amici in Le ragioni dell’aragosta (2007), in cui approfitta di un evento inventato per raccontare piccole storie di amicizie, ironie, malinconie e riflessioni sulla funzione della satira nella società. I suoi Viva Zapatero! e Draquila (2010) detengono ancora oggi il record di spettatori cinematografici nel genere documentario.

 

2119. La disfatta dei Sapiens di Sabina Guzzanti, pubblicato da HarperCollins (Milano), è disponibile in libreria e online da marzo 2021.

L’incontro con Sabina Guzzanti è stato seguito dalla proiezione di La trattativa Stato mafia, il suo acuto ed impressionante docu-film del 2014 interpretato da E. Lombardo, S. Guzzanti medesima e S. Civilleri.

 

La rassegna “Cineasti di Parole” proseguirà mercoledì 7 luglio con Paolo Genovese, il quale presenterà il suo libro Supereroi (Einaudi, 2020). Seguirà la proiezione di Una famiglia perfetta (2012) di P. Genovese, con S. Castellitto, C. Gerini e M. Giallini.

 

Gli altri appuntamenti

Mercoledì 14 luglio

Ore 20.30: Cristina Comencini, L’altra donna (Einaudi, 2020)

 

Mercoledì 21 luglio

Ore 20.30: Ambra Angiolini, InFame (Rizzoli, 2020)

 

Mercoledì 4 agosto

Ore 20.30: Carlo Verdone, La carezza della memoria (Bompiani, 2021)

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.