25 anni senza Mario Tobino, Premio Strega nel '62

Nato a Viareggio nel gennaio 1910, ragazzo dal carattere volitivo e piuttosto insofferente e con propensione agli studi umanistici unita ad un’aspirazione ad aiutare i malati, Mario Tobino si laurea in Medicina all’Università di Bologna nel 1936.
Nel corso del periodo universitario, svolge attività letteraria pubblicando alcuni scritti su riviste aperte ai contributi dei giovani letterati, e nel ‘34, Poesie (Cronache, Bergamo) la sua prima raccolta di versi che avrà positivo riscontro della critica.
Dopo la laurea viene chiamato a prestare servizio militare prima a Firenze, poi come ufficiale medico nel Quinto Alpini a Merano.
Tornato a Bologna, si specializza in neurologia, psichiatria e medicina legale, e comincia a lavorare all'ospedale psichiatrico di Ancona. Durante la sua permanenza in tale luogo di sofferenza, scrive una serie di poesie, pubblicate nel ‘39 con il titolo Amicizia.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale viene richiamato e inviato sul fronte libico, dove rimarrà fino al ‘42. Tale esperienza verrà da lui raccontata nel libro Il deserto della Libia (Einaudi, Torino 1952), da cui, molti anni dopo, verranno tratti i film Scemo di guerra (1985) di Dino Risi e Le rose del deserto (2005) di Mario Monicelli (alla sua ultima regia).
Rientrato in Italia, pubblica la raccolta di poesie Veleno e Amore (Edizioni di Rivoluzione, Firenze 1942), il romanzo Il figlio del farmacista (Corrente, Milano 1942) e i racconti riuniti sotto il titolo La gelosia del marinaio (Tumminelli, Roma 1942), e riprende il lavoro negli ospedali psichiatrici, prima, per alcuni mesi, a Firenze, passando poi definitivamente a quello di Maggiano (LU).
Nel ‘43 partecipa attivamente alla Resistenza in Toscana. Dalle vicende di lotta partigiana, circa vent’anni dopo, trarrà spunto per scrivere il libro Il clandestino (Mondadori, Milano 1962), con cui vincerà il Premio Strega.
Dopo la guerra si dedicherà con tutte le sue forze alle sofferenze dei malati di mente, e, nello stesso tempo, proseguirà con la sua attività di scrittore, raggiungendo notorietà sempre più vasta e numerosi riconoscimenti ufficiali (fra cui il Premio Campiello con Per le antiche scale. Una storia - Mondadori, Milano 1972 - e il premio Viareggio per La bella degli specchi - Mondadori, Milano 1977)
Scrittore molto prolifico, le sue opere sono contraddistinte da un forte autobiografismo e da connotati psicologici e sociali.
Fra gli altri libri e racconti ricordiamo Bandiera nera (Istituto grafico tiberino, Roma 1950), L’angelo del Liponard (Vallecchi, Firenze 1951), Le libere donne di Magliano (Vallecchi, Firenze 1953), Due italiani a Parigi (Vallecchi, Firenze 1954), La brace dei Biassoli (Einaudi, Torino 1956), Passione per l’Italia (Einaudi, Torino 1958), Sulla spiaggia e di là dal molo (Mondadori, Milano 1966), Una giornata con Dufenne (Bompiani, Milano 1968), Biondo era e bello (Mondadori, Milano 1974), Eolina la fata dei mozzi (Lisciani & Zampetti, Teramo 1978), Il perduto amore (Mondadori, Milano 1979), Gli ultimi giorni di Magliano (Mondadori, Milano 1982), La ladra (Mondadori, Milano 1984), Zita dei fiori (Mondadori, Milano 1986), Tre amici (Mondadori, Milano 1988), Il manicomio di Pechino (Mondadori, Milano 1990), e Una vacanza romana (Mondadori, Milano 1992), pubblicato postumo.
Da sue opere sono state tratte varie versioni cinematografiche. Oltre ai già citati Scemo di guerra e Le rose del deserto, meritano di esser ricordati anche L’ammiraglio (1965) di Anton Giulio Majano, Per le antiche scale (1975) di Mauro Bolognini, La brace dei Biassoli (1981) di Giovanni Fago, Sulla spiaggia e di là dal molo (1998), anch’esso diretto da Giovanni Fago.
Alcune foto di Mario Tobino sono ammirabili nella mostra Vita da Strega, curata dall’Archivio Fotografico Riccardi e formata da cinquanta scatti del grande fotografo Carlo Riccardi degli anni compresi fra il ’57 ed il ’71, in quindici differenti edizioni del Premio Strega.
Nelle foto della mostra, troviamo autori e autrici quali Elsa Morante (Premio Strega 1957 con L’isola di Arturo), Dino Buzzati (Premio Strega 1958 con Sessanta racconti), Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Il Gattopardo - 1959 - da cui, quattro anni dopo, verrà tratto l’omonimo film di Luchino Visconti interpretato da Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon, Paolo Stoppa, Serge Reggiani, Romolo Valli, Rina Morelli, Mario Girotti - non ancora Terence Hill - e Ottavia Piccolo), Carlo Cassola (La ragazza di Bube - 1960 - da cui, tre anni dopo, verrà tratto l’omonimo film di Luigi Comencini interpretato da Claudia Cardinale e George Chakiris), Raffaele La Capria (Premio Strega 1961 con Ferito a morte) Natalia Ginzburg (Premio Strega 1963 con Lessico famigliare), Giovanni Arpino (Premio Strega 1964 con L’ombra delle colline) Paolo Volponi (Premio Strega 1965 con La macchina mondiale), Michele Prisco (Una spirale di nebbia - 1966), Anna Maria Ortese (Poveri e semplici - 1967), Alberto Bevilacqua (L’occhio del gatto - 1968), Lalla Romano (Le parole tra noi leggere - 1969), Guido Piovene (Premio Strega 1970 con Le stelle fredde), Raffaele Brignetti (Premio Strega 1971 con La spiaggia d’oro).
Vita da Strega è anche un libro, presentato in anteprima nel corso dell’inaugurazione della mostra e intitolato Gli anni d’oro del Premio Strega - Racconto fotografico di Carlo Riccardi (Edizioni Ponte Sisto, Roma 2016). Il volume, a cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, raccoglie una selezione di oltre novanta foto - una più ampia sintesi della raccolta presente all’interno dell’Archivio Riccardi - e si conclude con un commento di Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione “Maria e Goffredo Bellonci”.
Alessandro Poggiani
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